Carlo Calenda avrebbe dovuto votare oggi, 9 giugno 2025, alle ore 10. La comunicazione da parte del segretario di Azione è arrivata nella giornata di ieri ma, al momento in cui Calenda è arrivato al seggio, si è verificato un problema: la sua scheda elettorale era piena. Non c'era più spazio per i bollini e, pertanto, il leader di Azione è stato costretto a rimandare il voto di qualche ora: alle 12:30 di oggi, qualche ora prima della chiusura dei seggi.
Un imprevisto da poco, sarà necessario solo richiedere una nuova scheda elettorale all'ufficio del proprio comune. Tempi burocratici dell'ufficio elettorale via Petroselli - lì cambierà la scheda - permettendo, il leader di Azione dovrebbe riuscire a esprimere il suo voto presso la scuola dell'infanzia "Luigi Settembrini" in via del Lavatore 38.
Già negli scorsi giorni, Calenda aveva annunciato che si sarebbe recato alle urne e avrebbe contribuito alla partecipazione politica. Tuttavia, diversamente da molti altri esponenti del centrosinistra, il leader di Azione non voterà per cinque sì. Il partito ha comunicato qualche tempo fa che sarebbe stato contrario ai quattro quesiti sul lavoro, mentre avrebbe votato sì alla proposta per ridurre il tempo per l'ottenimento della cittadinanza italiana. Una posizione non troppo dissimile da quella di Matteo Renzi, leader di Italia Viva.
Le foto che ritraggono Carlo Calenda, alle 10 di oggi, al seggio elettorale allestito nella scuola dell’infanzia "Luigi Settembrini" di via del Lavatore lo vedono sorridente e pronto a esprimere il proprio voto. C'è solo un problema: la scheda del leader di Azione è piena, tutti e diciotto i bollini sono stati marcati. Calenda ha così dovuto fare un passo indietro e cambiare la scheda elettorale in via Petroselli per poi tornare al seggio.
Un piccolo ritardo rispetto alle comunicazioni ufficiali diffuse ieri dal leader di Azione, che ha annunciato che si sarebbe recato ai seggi per le 10. Adesso Calenda voterà, secondo le indiscrezioni, alle 12:30 sempre presso la scuola "Luigi Settembrini".
La posizione di Azione riguardo al referendum è chiara da tempo. Mentre il Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento Cinque Stelle hanno dichiarato che voteranno cinque sì, i partiti più moderati del campo largo hanno ribadito che l'unico sì andrà al requisito sulla riduzione dei tempi per l'ottenimento della cittadinanza, passando da 10 a 5 anni di residenza nel nostro Paese.
Il partito di Calenda non è stato da meno e ha pubblicato un lungo comunicato sul proprio sito spiegando le ragioni del "No" ai quattro quesiti che avrebbero messo la parola fine a quello che restava del Jobs Act di renziana memoria. Nessun dubbio sulla cittadinanza, unico quesito condiviso da tutte le forze del centrosinistra.
Pur essendo favorevole al referendum, Carlo Calenda ha espresso un'opinione molto dura sulla piazza del 7 giugno 2025 organizzata dai principali partiti del centrosinistra. Inizialmente ragionata come un'iniziativa per contestare le relazioni tra Roma e Tel Aviv, la manifestazione che, a detta dell'opposizione, sarebbe stata partecipata da 300mila persone, si è trasformata in una grande occasione per promuovere il referendum su lavoro e cittadinanza.
Secondo il leader di Azione, il silenzio elettorale sarebbe stato violato ed è necessario sottolineare come la sinistra avrebbe sbagliato. Dal canto suo, Calenda lo scorso venerdì era a Milano assieme al segretario di Italia Viva Matteo Renzi per promuovere un evento su Gaza e sull'antisemitismo. Scelta che gli è stata rinfacciata da alcuni esponenti della sinistra più radicale, accusandolo di essere stato assente da una delle più importanti manifestazioni del centrosinistra.