12 Jun, 2025 - 14:46

Salvini e Tajani (ancora) in disaccordo, il leader leghista gelido con i giornalisti: cosa è successo?

Salvini e Tajani (ancora) in disaccordo, il leader leghista gelido con i giornalisti: cosa è successo?

Nulla di nuovo sul fronte centrodestra. La Lega e Forza Italia restano su posizioni molto distanti su diversi temi, nonostante da quasi tre anni siano entrambe colonne portanti del governo Meloni. I due vicepremier, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, hanno rilasciato interviste fredde e distaccate, toccando argomenti delicati come il terzo mandato — promosso a gran voce dalla Lega ma osteggiato da Forza Italia — e la riforma della cittadinanza, sostenuta dagli azzurri ma giudicata inutile dal Carroccio.

Nessun confronto diretto tra i due vicepremier, che non si incontrano da tempo per discutere dei temi più caldi del governo. Ormai da settimane si lanciano dichiarazioni polemiche a distanza. Stavolta il vicepremier leghista si trovava a Roma, al convegno di Assoimmobiliare, dove ha risposto con freddezza alle domande dei giornalisti. Il ministro è apparso visibilmente infastidito quando sono stati toccati temi come la pace fiscale, la riforma della cittadinanza e il terzo mandato.

Non è certo la prima volta che Salvini e Tajani si trovano in rotta di collisione. Nei mesi scorsi si sono spesso “punzecchiati”, alimentando l’ipotesi che Forza Italia potesse prendere le distanze dalla maggioranza, anche a causa delle posizioni, spesso radicali, del leader leghista. Come sempre, a fare da mediatore è Fratelli d’Italia. Sarà così anche questa volta?

Perché Lega e Forza Italia sono così distanti?

Nonostante la stabilità del governo, i sondaggi positivi e i dati diffusi dagli stessi esponenti del centrodestra, le tensioni nella coalizione rimangono. I protagonisti del nuovo capitolo della vicenda sono, ancora una volta, i due vicepremier: Matteo Salvini, leader della Lega, e Antonio Tajani, segretario di Forza Italia. Una dinamica ormai consolidata: da una parte il Carroccio, che si è assestato su una linea politica sempre più a destra; dall’altra Forza Italia, voce moderata, europeista e atlantista della maggioranza.

Lo scontro di oggi riguarda la volontà di modificare le norme sulla cittadinanza, la pace fiscale e il terzo mandato. Mentre Forza Italia promuove una riforma della cittadinanza (ius scholae), la Lega si oppone fermamente. Sul fronte fiscale, il Carroccio spinge per accelerare su una nuova pace fiscale, ma Tajani invita alla prudenza, suggerendo di intervenire prima sull’IRPEF. La questione del terzo mandato, infine, è un tema ricorrente: la Lega vuole garantirlo per i presidenti di regione, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia continuano a opporsi.

La freddezza di Salvini con i giornalisti

Fuori dal convegno di Assoimmobiliare, il leader della Lega si è mostrato scuro in volto e ha salutato la stampa con estrema freddezza. La sua irritazione sembra legata alla posizione assunta da Tajani sulla pace fiscale e sul terzo mandato. Anche le risposte alle domande dei cronisti sono apparse svogliate e laconiche

Quando gli viene chiesto dell’aumento delle spese militari e delle affermazioni di Tajani sul dilazionamento dei tempi, Salvini si limita a un freddo “sì”, senza approfondimenti.
Si passa poi all’IRPEF. Tajani, in mattinata, aveva dichiarato che prima di discutere qualsiasi proposta del Carroccio bisogna ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Salvini replica:

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“La pace fiscale porta soldi nelle casse dello Stato che serviranno a ridurre le tasse. C’è un ministro dell’Economia per questo. La pace fiscale non serve a me, ma a 20 milioni di italiani.”

Il commento lapidario sulla cittadinanza

Nessun attacco diretto a Tajani, ma le distanze sono ben visibili tra le righe. Alla domanda sulla riforma della cittadinanza promossa da Forza Italia, Salvini marca chiaramente la differenza di visione rispetto al suo alleato. Tajani e il suo partito, anche in risposta al referendum sostenuto dal centrosinistra, promuovono lo ius scholae: cittadinanza per chi ha completato dieci anni di scuola dell’obbligo con profitto.

La Lega è contraria e Salvini ribadisce che la legge in vigore — quella del 1992 — è più che sufficiente:

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“Non è una priorità per nessuno, nemmeno per la sinistra. La legge va bene così com’è.”

L’inviato di Tag24, Michele Lilla, ha fatto notare che lo ius scholae compare anche al punto 6 del programma del centrodestra. Ma Salvini, visibilmente infastidito, chiude la questione con un'altra secca replica: “La legge va bene così com’è.” Fredda anche la risposta sulle prossime elezioni a Milano: mancano ancora due anni, osserva il leader leghista.

Riassunto finale in tre punti

  • Nessun incontro diretto: Salvini e Tajani continuano a confrontarsi solo tramite dichiarazioni pubbliche, evitando un vero dialogo interno alla maggioranza.
  • Distanze profonde su tre fronti: cittadinanza, pace fiscale e terzo mandato sono temi che li vedono su posizioni inconciliabili.
  • Clima sempre più teso: le tensioni tra i due vicepremier minano la coesione della coalizione, con Fratelli d’Italia costretto ancora una volta al ruolo di mediatore.
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