Un disegno di legge per inasprire le pene contro il furto d’auto e la ricettazione di veicoli è stato presentato dai senatori di Forza Italia Dario Damiani, Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin.
Se approvato, il testo introdurrà una nuova circostanza aggravante per chi ruba autoveicoli, motocicli o altri mezzi privati di trasporto, con una pena prevista da due a sei anni di reclusione. Ma le novità non si fermano qui: il disegno di legge prevede anche l’obbligo di arresto in flagranza, l’uso delle intercettazioni telefoniche per rafforzare le indagini e la confisca obbligatoria dei proventi del reato, anche per equivalente, per impedire che i responsabili possano trarre alcun vantaggio economico dall’attività illecita.
Infine, la proposta prevede la trasformazione del furto aggravato di veicoli in reato ostativo: ciò significa che i condannati non potranno accedere ai benefici penitenziari, come permessi premio o misure alternative alla detenzione. Secondo i proponenti, infatti, è necessario colpire con maggiore severità un reato che continua a diffondersi e che ha conseguenze rilevanti per le vittime, per il sistema assicurativo e per la collettività nel suo insieme.
Il fenomeno dei furti d’auto in Italia è, purtroppo, in crescita. A certificarlo sono i numeri, forniti da un’analisi di LoJack Italia, elaborata su fonti del Ministero dell’Interno: nel 2024 sono stati rubati oltre 136.000 veicoli, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Di questi, più di 95.000 hanno riguardato autovetture, mentre circa 5.000 sono SUV, categoria in forte ascesa con un aumento dell’11% sul 2023. Allarmante anche il dato relativo ai recuperi: solo un veicolo su tre viene ritrovato.
Il fenomeno appare poi marcatamente caratterizzato a livello geografico. Ben l’84% dei furti si concentra infatti in appena cinque regioni: Campania (25%), Lazio (18%), Puglia (17%), Sicilia (14%) e Lombardia (10%).
In ambito europeo, l’Italia si colloca stabilmente ai vertici della classifica per numero di furti d’auto, superata solo dalla Francia. Un primato negativo che conferma la diffusione e la sistematicità del fenomeno sul territorio nazionale, spesso alimentato da reti criminali ben organizzate e attive anche sul piano internazionale.
Per queste ragioni, si impone la necessità di rafforzare le misure a contrasto di questo odioso reato, come ha spiegato ai microfoni di Tag24 il senatore di Forza Italia Dario Damiani, primo firmatario della proposta di legge:
“Se guardiamo i dati relativi a questa particolare fattispecie di reato, cioè il furto di autoveicoli finalizzato allo smembramento dei mezzi e alla conseguente ricettazione dei singoli componenti, capiamo come si tratti di un fenomeno in preoccupante aumento, che peraltro alimenta vaste filiere criminali.
Solo nel 2024 sono stati rubati 136 mila veicoli, con un incremento annuo generale del 3%, 6% per i veicoli commerciali. Parliamo di un reato, quindi, che crea un crescente allarme sociale, anche per le modalità sempre più spregiudicate con cui viene commesso nei centri abitati, e che richiede un approccio punitivo specifico e non generico, come invece attualmente previsto dal codice penale”.
In questo quadro, spiega il senatore Damiani, la proposta di legge si pone come una risposta concreta alla gravità e alla diffusione del fenomeno, introducendo misure più severe e strumenti investigativi potenziati, con l’obiettivo di colpire le reti criminali che sfruttano il mercato nero dei pezzi di ricambio:
“Con questo disegno di legge Forza Italia non chiede di introdurre un nuovo reato, bensì un'aggravante specifica per il furto di autoveicoli a uso privato, in aggiunta alle aggravanti previste dall'art. 625 c.p.
Si tratta di un intervento normativo che ci consentirà da un lato di inasprire le sanzioni e dall'altro di fare ricorso alle intercettazioni per le indagini. Ritengo questo aspetto molto importante, trattandosi di un reato che di solito viene commesso da vere e proprie associazioni ramificate sui territori.
L'obiettivo, quindi, non è soltanto l'inasprimento delle pene ma anche offrire ulteriori strumenti alle Forze dell'ordine che, soprattutto in certe zone del Paese. Penso alla macro area centromeridionale tra Lazio, Campania, Puglia e Sicilia nonché alla Lombardia, regioni si trovano ad affrontare quotidianamente una vera e propria piaga con pesanti risvolti socio ambientali”.
E di “vera e propria piaga sociale” parla anche l’Ania, l’Associazione nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che ha definito il fenomeno come un problema grave con effetti concreti sull’assicurabilità dei veicoli, manifestando subito parere favorevole alla proposta di legge. Secondo il presidente Giovanni Liverani, infatti, ogni furto genera un aumento dei costi per tutti gli assicurati, con ricadute che vanno ben oltre la singola vittima, coinvolgendo l’intera collettività.
Una posizione condivisa anche dal Sindacato nazionale agenti di assicurazione, che ha espresso apprezzamento per la volontà di affrontare in modo strutturale una delle principali cause dell’aumento dei premi assicurativi e dei rischi di frode a danno degli utenti onesti.