20 Jun, 2025 - 15:40

Schlein boccia riforma della giustizia e dl Sicurezza: botta e risposta tra governo e opposizione

Schlein boccia riforma della giustizia e dl Sicurezza: botta e risposta tra governo e opposizione

Bocciatura senza appello della riforma della giustizia promossa dal governo Meloni da parte della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Secondo la leader dem, intervenuta oggi — 20 giugno 2025 — a Roma alla Camera di Commercio durante l’evento “Giustizia secondo Costituzione” organizzato proprio dal suo partito, il dibattito attorno alla riforma è stato “intossicato” dal centrodestra, che avrebbe cercato di procedere con una “forzatura clamorosa”, arrivando a “umiliare il ruolo del Parlamento”.

Il centrodestra intende approvare al più presto la tanto discussa riforma della giustizia ma, come già confermato anche dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, sarà inevitabile il passaggio per un referendum costituzionale. Referendum che, secondo molti osservatori, potrebbe rivelarsi rischioso per la tenuta politica del governo Meloni.

L'obiettivo dell’esecutivo è chiaro: arrivare all’approvazione definitiva entro il 2026, per poi varare le leggi attuative. Il primo esame parlamentare si è svolto al Senato il 18 giugno, due giorni fa.

Il duro attacco di Schlein alla riforma della giustizia

Mentre il governo accelera i tempi per approvare la riforma della giustizia, l'opposizione denuncia una totale chiusura al dialogo. La segretaria dem, nel suo intervento alla Camera di Commercio di Roma, ha ribadito quanto sia cruciale affrontare con serietà e partecipazione i contenuti della riforma, soprattutto per quanto riguarda il delicatissimo tema della separazione delle carriere.

Schlein ha denunciato l’uso del cosiddetto “meccanismo del canguro” e la blindatura del calendario parlamentare come strumenti per impedire qualsiasi tipo di confronto reale:

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“La Costituzione andrebbe cambiata sempre attraverso un dialogo alto tra tutte le forze politiche e sociali, lavorando per un'intesa più larga possibile in Parlamento. Ma la destra ha voluto procedere con una forzatura clamorosa, umiliando e mortificando il ruolo e le prerogative del Parlamento.”

Il governo intende approvare la riforma in doppia lettura entro la fine del 2025. Il referendum costituzionale potrebbe tenersi nel giugno del prossimo anno, aprendo una fase potenzialmente delicata per l’esecutivo.

Le proteste dei metalmeccanici e il decreto Sicurezza

Ma non è solo la riforma della giustizia a preoccupare l’opposizione. Durante il suo intervento, Schlein ha anche affrontato il tema delle recenti proteste dei lavoratori metalmeccanici, che questa mattina hanno bloccato la tangenziale di Bologna. Gli scioperanti sono stati denunciati in base alle norme previste dal nuovo decreto Sicurezza, approvato nei mesi scorsi dal governo. Schlein ha preso le loro difese, condannando il provvedimento e definendolo “autoritarismo normativo”.

La leader del Pd ha espresso solidarietà nei confronti dei lavoratori coinvolti, criticando l’atteggiamento repressivo del governo nei confronti del dissenso:

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“Il decreto sicurezza propone quattordici nuovi reati e nuove aggravanti e riempie le carceri. Io non sopporto più l'ipocrisia di chi si riempie la bocca a parlare di sicurezza e poi taglia i fondi ai sindaci.”

La risposta del centrodestra

Non si è fatta attendere la replica della maggioranza. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia), ha criticato duramente le manifestazioni dei metalmeccanici, che a suo dire sarebbero state “guidate dall’opposizione” con la stessa Schlein “in prima linea”.

Rampelli ha attaccato le modalità delle proteste, ritenute illegittime per aver deviato dai percorsi autorizzati a Bologna e Genova, accusando sindacati e Pd di fomentare tensione sociale:

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“Mi chiedo se siano i sindacati a guidare il Pd o viceversa. Questa non è libertà, è teppismo. Stiamo assistendo a una deriva verso la sovversione democratica, con partiti e sigle storiche che legittimano l’illegalità.”

Il confronto tra governo e opposizione si fa sempre più aspro, con il dibattito sulla giustizia destinato a diventare il campo di battaglia politico e istituzionale dei prossimi mesi.

Riassunto in tre punti

  • Riforma della giustizia: Elly Schlein critica duramente la riforma voluta dal governo Meloni, accusando il centrodestra di aver imposto un calendario blindato e di voler forzare il processo parlamentare, ignorando il confronto democratico su temi cruciali come la separazione delle carriere.
  • Proteste e decreto Sicurezza: La segretaria del Pd si schiera con i metalmeccanici denunciati per le proteste a Bologna e accusa il decreto Sicurezza di introdurre misure autoritarie che reprimono il dissenso e riempiono le carceri, tagliando nel contempo fondi alle amministrazioni locali.
  • Replica della maggioranza: Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, risponde accusando Pd e sindacati di orchestrare proteste illegali e pericolose, parlando di "teppismo mascherato da libertà" e denunciando una presunta deriva sovversiva da parte dell’opposizione.
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