Quella che ha visto coinvolto il professore Stefano Addeo, docente della provincia di Napoli che aveva augurato la morte a Ginevra Meloni - la figlia della premier - è stata una delle principali vicende relative alla politica di questo mese. Il professore napoletano aveva scritto un post contro la primogenita della presidente del Consiglio nel quale le augurava la morte. Quello che Addeo non si aspettava è che le sue minacce sarebbero diventate virali in rete dando inizio a un vero e proprio incubo per lui. Il post infatti è arrivato ai vertici di Fratelli d'Italia che hanno ricondiviso sui propri profili quanto scritto dal docente.
Dopo qualche giorno si è scoperta l'identità dell'autore del post e nei confronti del professore sono arrivati insulti e minacce. Travolto dalle polemiche, Addeo avrebbe anche provato a suicidarsi. Ieri, 19 giugno 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha perdonato il docente per le sue parole nei confronti della figlia.
E ora? Meloni potrebbe decidere di incontrare Stefano Addeo in forma privata nei prossimi giorni. La proposta è arrivata dal docente pochi giorni dopo il caos che si è creato attorno al suo post. Nel frattempo il professore che lo scorso 3 giugno è stato sospeso si dice soddisfatto per il perdono da parte della presidente del Consiglio.
Quasi un mese dopo si conclude la vicenda relativa alle minacce di Stefano Addeo nei confronti della figlia della presidente del Consiglio, Ginevra Meloni. Il professore che aveva scritto un post nel quale augurava alla bambina di nove anni di fare la stessa fine di Martina Carbonaro - 14enne di Afragola uccisa dal fidanzato - qualche tempo dopo ha scritto di proprio pugno una lettera nella quale chiedeva scusa alla presidente del Consiglio Meloni e chiedeva addirittura un incontro privato.
E ora? Probabilmente la presidente del Consiglio incontrerà in forma privata il docente, probabilmente la data di tale incontro non sarà annunciata pubblicamente.
Il professore di Cicciano ha le idee chiare su quello che dirà alla presidente del Consiglio quando la incontrerà. Nella lettera che ha scritto alla premier, Addeo ha detto che si prenderà tutte le responsabilità e ribadisce che l'avrebbe voluta incontrare per guardarla negli occhi e chiedere personalmente scusa per quanto scritto.
Nell'intervista rilasciata ieri a "La Ragione", Addeo mette in guardia dal potere dei social: il docente spiega che in quel momento non aveva pensato e pesato le sue stesse parole. Ha raccontato anche degli insulti e dei danni che quel post ha provocato all'interno della sua famiglia. "Dovremmo tutti riflettere sull'uso che facciamo delle parole online" ha spiegato.
Di recente però la figlia della presidente del Consiglio è finita nuovamente al centro di polemiche da parte del centrosinistra. Ginevra ha infatti accompagnato la madre al G7 di Kananaskis, in Canada. Il video della premier e della figlia ha destato non poco stupore sui social e molti si sono chiesti se viaggiasse grazie ai fondi pubblici o "se fosse un modo per fare propaganda". In queste ore, diversi esponenti di Fratelli d'Italia rispondono alle polemiche createsi negli scorsi giorni.
Marco Lisei, senatore del partito di Giorgia Meloni, ha scritto un post nel quale ribadisce:
La sinistra si riempie la bocca con parole come “diritti delle madri” e “parità”, ma insultano Giorgia Meloni perché osa portare la figlia al G7.
— Marco Lisei (@Marcolisei) June 20, 2025
Quindi, nella loro malsana ideologia, le donne devono fare carriera, ma se ci riescono non hanno diritto di ritagliarsi spazio per i… pic.twitter.com/wWQBLNRI9O