Due flash mob, brevi ma potenti, si sono svolti a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Il 21 giugno 2025, dopo i cortei contro il riarmo, le operazioni militari di Israele e in favore della pace, Roma ha ospitato due manifestazioni parallele. Da un lato il corteo promosso da Arci, Avs e M5S, partito da Porta San Paolo e arrivato fino al Colosseo. Dall’altro, una seconda manifestazione con circa 30mila partecipanti, organizzata da sigle della sinistra radicale e partita da Piazza Vittorio Emanuele II, arrivata anch’essa in via dei Fori Imperiali.
Il primo corteo ha scelto una forma di protesta silenziosa: un flash mob per ricordare le vittime civili dei conflitti, con un chiaro riferimento alle operazioni israeliane degli ultimi due anni. Alcuni manifestanti si sono distesi su teli bianchi in segno di lutto. Dopo un minuto di silenzio, la folla raccolta nei pressi del Colosseo ha interrotto il raccoglimento con un lungo applauso, dando vita a un momento toccante e corale.
Molto più scenografica e provocatoria l’azione del secondo corteo. I manifestanti hanno costruito un carro armato di cartone, su cui erano collocate le bandiere di Israele, della NATO e dell’Unione Europea. Il mezzo fittizio è stato dato alle fiamme davanti alla folla, mentre un attivista spiegava attraverso un megafono i costi umani ed economici del riarmo e della guerra in Medio Oriente. L’azione è stata accompagnata da cori, musica e danze finali, trasformando il flash mob in una protesta performativa e visiva.
Il corteo nazionale partito da piazzale Ostiense ha visto la partecipazione, secondo gli organizzatori, di oltre 100mila persone. Tra gli aderenti, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Movimento 5 Stelle e singoli esponenti del Partito Democratico.
Durante la manifestazione, nei pressi del Colosseo, i manifestanti hanno inscenato una performance silenziosa per ricordare le vittime a Gaza. Dai camion-palco si udivano suoni registrati di bombardamenti, a sottolineare la brutalità del conflitto. Dopo la performance, è stato osservato un “minuto di rumore” dedicato ai bambini palestinesi.
????????Il flashmob al corteo per la pace di oggi, #21giugno, partito da Porta San Paolo: ecco cosa hanno fatto gli attivisti pic.twitter.com/N8cbv5lMIt
— Tag24 (@Tag24news) June 21, 2025
Il secondo corteo, arrivato da Piazza Vittorio, ha lanciato messaggi più diretti e critici verso le istituzioni europee. Il carro armato bruciato simboleggiava l’opposizione al piano “ReArm Europe” promosso da Ursula von der Leyen. L’iniziativa ha sottolineato con forza la denuncia delle spese militari e del sostegno occidentale a Israele.
Bruciato un carro armato in segno di protesta contro la #guerra e la #Nato in via dei Fori Imperiali da parte del corteo partito da Piazza Vittorio Emanuele. pic.twitter.com/UzcrqNO9Pg
— Tag24 (@Tag24news) June 21, 2025
Le manifestazioni di Roma hanno anche messo in luce una spaccatura a sinistra. Il primo corteo, sostenuto da Avs e M5S, ha visto la partecipazione di Conte, Fratoianni e Bonelli, tutti apertamente contrari al riarmo europeo. L’assenza della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha reso evidenti le divisioni interne, tra l’area pacifista e quella più centrista.
Il secondo corteo, organizzato da forze più radicali, ha espresso forti critiche anche verso M5S e PD, accusandoli di incoerenza per le scelte compiute nei governi precedenti. Giuliano Granato (Potere al Popolo) ha dichiarato che senza il supporto occidentale “Netanyahu non muoverebbe un passo” e ha elogiato i portuali che hanno bloccato l’invio di armi.