Dal governo non è arrivata neanche una parola contro Trump dopo l'attacco all'Iran. L'opposizione, quindi, torna a fare pressing sulla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affinché condanni l'azione militare statunitense in Medio Oriente. Si tratterebbe, però, di un gesto al momento impensabile, considerato il rapporto tra Meloni e il presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, il centrosinistra non demorde e ribadisce, nonostante l’attuale clima di dialogo tra maggioranza e opposizione, la necessità di una ferma condanna verso l’intervento militare americano.
La premier, per ora, si è confrontata con i vertici del proprio governo e ha avuto un colloquio telefonico con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. In questo momento, infatti, era necessario un confronto tra le forze politiche. La leader dem, pochi minuti più tardi, ha convocato la segreteria nazionale del Partito Democratico, prevista per le ore 18 in modalità online. Non è difficile immaginare che il tema centrale del dibattito sarà proprio la questione iraniana.
Alleanza Verdi e Sinistra, per voce del co-portavoce Nicola Fratoianni, chiede a Meloni di condannare apertamente l’attacco statunitense. Una presa di posizione che appare improbabile, dato che la presidente del Consiglio sembra intenzionata a privilegiare i negoziati anziché esporsi pubblicamente. Nei prossimi giorni, Meloni sarà all’Aia, in Olanda, per il summit della NATO: non si esclude che proprio in quella sede si affronti il tema del conflitto in Medio Oriente.
Tutti in assemblea, di domenica, a distanza, alle ore 18. Elly Schlein non ha perso tempo e, a mezzogiorno di oggi — poche ore dopo l’attacco statunitense in Iran — ha convocato la segreteria del Partito Democratico per discutere del conflitto in corso in Medio Oriente e per definire una posizione chiara e ufficiale sull’atteggiamento degli Stati Uniti e di Israele.
Alla manifestazione di ieri contro il riarmo e la guerra erano invece presenti il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. Il co-portavoce di Avs, Nicola Fratoianni, ha espresso parole molto dure nei confronti del presidente degli Stati Uniti e ha invitato la premier a prendere le distanze da quanto accaduto nella notte:
Non è da meno il Movimento 5 Stelle. Secondo quanto affermato dai capigruppo delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton, l’atteggiamento degli Stati Uniti negli ultimi eventi in Medio Oriente rappresenterebbe una significativa deviazione rispetto agli impegni di non intervento presi in passato. I due esponenti hanno sottolineato come questa linea d’azione ricordi approcci bellici già adottati da precedenti amministrazioni, rivelatisi nel tempo destabilizzanti per gli equilibri internazionali.
Nella giornata di ieri si sono tenuti due cortei distinti contro la guerra, il riarmo e le operazioni militari israeliane. In entrambe le occasioni è stato più volte ribadito come gli effetti dei conflitti, anche se geograficamente lontani, possano avere gravi ripercussioni anche sull’Occidente.
Parallelamente si è svolta un'altra manifestazione in cui si è contestata la politica estera italiana, accusata di essere complice di Israele nel conflitto che da quasi due anni continua contro Hamas, colpendo spesso obiettivi civili. Non si escludono ulteriori mobilitazioni nei prossimi giorni.