23 Jun, 2025 - 20:00

Summit Nato, Meloni spiega cosa succederà domani all'Aia e cita Margaret Thatcher

Summit Nato, Meloni spiega cosa succederà domani all'Aia e cita Margaret Thatcher

Stringono i tempi per il summit dell'Alleanza Atlantica. Domani Giorgia Meloni partirà per L’Aja, dove parteciperà al vertice Nato insieme al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto. Prima della partenza, il presidente del Consiglio ha preso la parola al Senato durante il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, chiarendo con fermezza gli impegni italiani nel campo della difesa e della sicurezza. L’Italia, ha sottolineato Meloni, rispetterà gli obiettivi concordati: il raggiungimento del 3,5% del Pil per la Difesa e dell’1,5% per la Sicurezza, impegni da rispettare in modo “chiaro, trasparente e soprattutto sostenibile” sotto il profilo economico e finanziario, anche per i governi futuri.

Il cuore della posizione italiana ruota attorno alla necessità di una maggiore flessibilità nelle regole europee, in particolare quelle del Patto di stabilità, per consentire l’aumento degli investimenti in difesa senza penalizzare la gestione dei conti pubblici. Meloni ha evidenziato la necessità di evitare “applicazioni asimmetriche” nelle procedure di deficit eccessivo, chiedendo un trattamento paritario per gli investimenti in Difesa e Sicurezza rispetto ad altre spese.

La premier ha poi annunciato che, grazie a una mediazione, l’Italia potrà disporre di un periodo di 10 anni per raggiungere l’obiettivo del 3,5%, con la libertà di modulare gli aumenti annuali e una possibilità di revisione nel 2029. Si tratta, ha precisato, di una “modulazione sostenibile” che prevede investimenti strategici in vari ambiti, dalla lotta al terrorismo alla mobilità militare, passando per la difesa dei confini, la lotta ai trafficanti e la cybersecurity.

Gli obiettivi della Nato

Il raggiungimento del 2% del Pil per la difesa, già conseguito, viene considerato un traguardo mantenuto, mentre per l’1,5% destinato alla sicurezza si terrà conto anche degli investimenti in infrastrutture come porti e ponti, che non destano preoccupazioni finanziarie. Per il 3,5% si stimano incrementi annui dello 0,15% del Pil, equivalenti a circa due miliardi di euro che saranno destinati a crescere negli anni successivi.

Meloni ha respinto ogni ipotesi di speculazioni o tagli indiscriminati:

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“L’alternativa sarebbe più costosa e peggiore. Non lasceremo l’Italia esposta, debole, incapace di difendersi e di tutelare i suoi interessi.”

Al vertice, dove sarà presente anche il presidente americano Donald Trump, l’Italia porterà una posizione netta, che non intende sottrarsi alle responsabilità internazionali ma offrire risposte adeguate alla complessità del contesto attuale. 

Cosa faranno gli Usa?

Gli Stati Uniti, ha detto Meloni, premono per un incremento della spesa difensiva fino al 5%, a fronte di un contesto mondiale sempre più instabile, segnato da “caos e insicurezza”. Roma ritiene che gli impegni presi siano necessari e conferma la volontà di mantenere il ruolo di “membro di prim’ordine della Nato” per tutto il mandato dell’attuale governo.

Nell’esecutivo si sottolinea anche l’importanza di coinvolgere le industrie della difesa, aprire nuovi cantieri e creare posti di lavoro, con un appello affinché l’Europa investa maggiormente in questo settore strategico. Meloni ha assicurato che le risorse per la difesa non verranno sottratte ad altri ambiti fondamentali per il benessere degli italiani, ribadendo il legame imprescindibile tra difesa, sicurezza, libertà e prosperità.

La citazione a Thatcher

A Montecitorio la premier ha chiuso il suo intervento citando Margaret Thatcher: 

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“Non dimentichiamoci mai che il nostro stile di vita, i nostri lavori e tutto quello che speriamo di raggiungere non sarà assicurato da quanto siano giuste le nostre cause, ma da quanto è forte la nostra difesa.”

Sul fronte geopolitico, al vertice Nato si discuterà della situazione in Medio Oriente e del conflitto in Ucraina. Meloni proporrà di estendere l’articolo 5, che sancisce la solidarietà difensiva tra gli alleati, anche all’Ucraina. La premier ha condannato i ripetuti attacchi russi contro obiettivi civili, giudicando la Russia di Vladimir Putin responsabile di voler minare ogni possibilità di pace.

Riassunto finale

  • Impegni di spesa chiari e sostenibili: L’Italia conferma il raggiungimento del 2% del Pil per la Difesa e punta al 3,5%, con flessibilità per modulare gli aumenti e una revisione nel 2029. Anche l’1,5% per la Sicurezza sarà garantito, includendo investimenti infrastrutturali.
  • Necessità di flessibilità nelle regole europee: Meloni chiede che il Patto di stabilità consenta una gestione compatibile degli investimenti in Difesa senza penalizzare i conti pubblici, evitando applicazioni asimmetriche.
  • Ruolo internazionale e sicurezza strategica: L’Italia si conferma membro di rilievo della Nato, pronta a rispondere alle sfide globali, inclusa la crisi ucraina, con una posizione netta di difesa e solidarietà.
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