Il matrimonio tra l’imprenditore statunitense Jeff Bezos e la giornalista Lauren Sánchez, in programma dal 26 al 28 giugno 2025 a Venezia, ha sollevato un’ondata di polemiche, sia tra i cittadini che in ambito politico. Negli ultimi giorni, diversi attivisti veneziani hanno protestato contro l’organizzazione della cerimonia, contestando la trasformazione della città lagunare in un “parco giochi per miliardari”. Secondo le denunce, non sarebbe accettabile che un intero centro storico venga di fatto “prenotato” per un evento privato, con limitazioni alla libertà di movimento dei residenti e il dispiegamento massiccio di forze di sicurezza.
Nella giornata di ieri sono comparsi striscioni e cartelli in tutta la città, con scritte come “No Space for Bezos”, a testimonianza del crescente malcontento tra la popolazione. La città di Venezia sarà blindata fino al 28 giugno per garantire la sicurezza dell’evento, al quale parteciperanno centinaia di invitati di altissimo profilo. Le location della cerimonia sono state in parte modificate all’ultimo momento, proprio per ragioni di sicurezza.
Le proteste non si sono limitate alla piazza. Oggi, 24 giugno 2025, il tema è approdato in Parlamento: i gruppi di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e del Movimento 5 Stelle (M5S) hanno richiesto un’informativa urgente al Ministero dell’Interno, chiedendo chiarimenti sulla gestione dell’ordine pubblico e sui costi sostenuti dallo Stato per garantire la sicurezza di un evento completamente privato.
In Aula, il deputato Angelo Bonelli (AVS) ha usato parole dure:
Bonelli ha inoltre ricordato che Jeff Bezos è da anni oggetto di critiche per presunti casi di sfruttamento del lavoro all’interno di Amazon, la sua azienda di punta.
La proposta sulla Web Tax
A fargli eco è stato il deputato Antonino Iaria (M5S), che ha rilanciato la proposta del suo gruppo per un aumento della Web Tax: un’imposta del 3% che colpisce i ricavi delle grandi piattaforme digitali, e che secondo i pentastellati dovrebbe essere potenziata per riequilibrare il trattamento fiscale tra colossi globali e imprese locali.
Non si è fatta attendere la risposta di Fratelli d’Italia. Il deputato Salvatore Caiata ha ironizzato:
A mediare è intervenuta Anna Ascani (PD), presidente di turno dell’Aula, che ha confermato la regolarità delle richieste avanzate da AVS e M5S, sottolineando che l’intervento si è svolto nel rispetto della prassi parlamentare.
Nonostante le polemiche, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha difeso la scelta di ospitare l’evento, dichiarando che occasioni del genere possono portare ricadute economiche positive per la città. Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso apprezzamento per la coppia, che ha effettuato donazioni al consorzio Corila e ad altre realtà locali impegnate nella tutela della laguna.
Secondo alcune stime, il matrimonio potrebbe costare circa 30 milioni di euro, una cifra relativamente modesta per un uomo con un patrimonio stimato in 230 miliardi di dollari. Non è però ancora chiaro quale parte dei costi sarà sostenuta dallo Stato italiano, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e la gestione del territorio.
#Venezia | Comincia a prendere forma la contestazione al matrimonio dell’oligarca Bezos che pensa di poter fare della città ciò che vuole, vigliaccamente appoggiato da un sindaco inquisito che non se ne vuole andare.
— Christian Peverieri (@ChrisPeverieri) June 20, 2025
Nel thread il comunicato della rete #NoSpaceForBezos
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