25 Jun, 2025 - 14:22

Gaza Cola sugli scaffali e stop ai prodotti israeliani: l’annuncio di Coop Alleanza 3.0

Gaza Cola sugli scaffali e stop ai prodotti israeliani: l’annuncio di Coop Alleanza 3.0

Non si può rimanere indifferenti davanti alle violenze in corso nella Striscia di Gaza”. Con queste parole, Coop Alleanza 3.0 ha annunciato la decisione di rimuovere dagli scaffali i prodotti importati da Israele e di inserire nel proprio assortimento la Gaza Cola, una bevanda palestinese il cui ricavato sarà destinato al 100% alla ricostruzione della Striscia di Gaza. Tra i prodotti ritirati dalla vendita, alcune referenze di arachidi e di salsa tahina e gli articoli a marchio Sodastream. 

Coop Alleanza 3.0 è la più grande cooperativa di consumo in Italia e in Europa e fa parte del sistema Coop. Nata nel 2016 dalla fusione tra Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Nordest, oggi è attiva in otto regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata), con oltre 350 punti vendita e più di 2,2 milioni di soci. Al momento, pertanto, le decisioni non riguardano le altre cooperative del gruppo Coop (Nova Coop, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Lombardia, Coop Centro Italia, Coop Liguria).

Gaza Cola, la scelta di Coop Alleanza 3.0

Come si legge nel comunicato ufficiale, la decisione di Coop Alleanza 3.0 di ritirare dalla vendita alcuni prodotti israeliani e di promuovere Gaza Cola, un prodotto 100% palestinese, nasce dalla volontà di dare concretezza alla richiesta di cessazione immediata delle operazioni militari nella Striscia di Gaza e di condannare il blocco degli aiuti umanitari imposto dal Governo israeliano, che colpisce duramente la popolazione civile palestinese.

Una scelta etica, frutto di un confronto interno alla cooperativa, che “da sempre e senza esitazione” si schiera “al fianco di tutte le forze – enti, istituzioni e associazioni – unite nel chiedere la fine immediata delle ostilità”. Con l’inserimento della Gaza Cola nel proprio assortimento, Coop Alleanza 3.0 intende offrire un segnale concreto di coerenza con i valori del proprio codice etico, favorendo al tempo stesso la diffusione di un prodotto solidale legato a un progetto di ricostruzione nella Striscia di Gaza.

Che cos'è la Gaza Cola

Gaza Cola è una bibita gassata nata come progetto politico e umanitario. È stata lanciata nel 2023 dall’attivista palestinese Osama Qashoo, rifugiato originario di Nablus, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione dell’ospedale Al-Karama, distrutto dai bombardamenti nel nord della Striscia di Gaza. L’idea, come raccontano i promotori sul loro sito web, è semplice: “E se ogni sorso potesse aiutare a ricostruire Gaza?”.

I profitti del progetto sono infatti interamente reinvestiti in iniziative umanitarie a favore della popolazione palestinese. Oltre al sostegno diretto alla ricostruzione, Gaza Cola si propone di mobilitare i consumatori in un movimento globale per la giustizia e la libertà, promuovendo anche il boicottaggio di aziende associate all’occupazione israeliana, come la ben nota Coca-Cola, la cui celebre lattina rossa è ripresentata con i colori della bandiera palestinese, i motivi della keffiyeh e le scritte in calligrafia araba. 

Oggi Gaza Cola è prodotta principalmente in Polonia e distribuita dal Regno Unito; nel 2024, ha superato il mezzo milione di lattine vendute.

I prodotti israeliani ritirati dai supermercati Coop

Tra i prodotti rimossi dagli scaffali di supermercati e ipermercati Coop figurano le referenze di arachidi e di salsa tahina provenienti da Israele. Con il termine referenze, nel linguaggio della grande distribuzione, si indicano le diverse varietà, marche o confezioni di prodotto disponibili a scaffale o nel catalogo online.

Più esplicita, invece, la scelta della Cooperativa di ritirare dagli spazi vendita tutti gli articoli a marchio Sodastream, azienda israeliana leader mondiale nella produzione di gasatori domestici per acqua, cilindri di anidride carbonica ricaricabili, bottiglie riutilizzabili in PET e vetro, e aromi concentrati per la preparazione di bibite.

Il marchio, oggi con sede a Negev, Israele, è da tempo oggetto di una campagna internazionale di boicottaggio promossa dal movimento BDS – Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni.

Il movimento BDS mira a esercitare pressione politica ed economica su Israele, con tre obiettivi dichiarati: porre fine “all’occupazione e alla colonizzazione dei territori palestinesi”, garantire “piena uguaglianza ai cittadini arabo-palestinesi di Israele” e far rispettare il “diritto al ritorno dei profughi palestinesi

Proprio BDS, nei mesi scorsi, aveva lanciato - insieme a un Coordinamento interregionale di soci e clienti - una raccolta firme rivolta al gruppo Coop, chiedendo alla cooperativa di interrompere la commercializzazione di prodotti israeliani nel rispetto del proprio codice etico, il quale afferma, all’articolo 5.3, che Coop “esige dai propri fornitori il pieno rispetto delle normative sul lavoro, dei diritti umani, della salvaguardia dell’ambiente e privilegia le aziende che si dimostrano particolarmente sensibili a questi temi”.

Le reazioni all’annuncio: consenso e polemiche

L’annuncio di Coop Alleanza 3.0 relativo alla rimozione di alcuni prodotti e marchi israeliani dagli scaffali ha immediatamente acceso il dibattito, polarizzando le opinioni tra favorevoli e contrari.

I primi hanno accolto con favore la scelta, definendola un atto coraggioso da parte di un grande marchio della distribuzione, capace di sostenere concretamente l’appello per la fine dell’occupazione della Striscia di Gaza e per il ripristino degli aiuti umanitari a una popolazione martoriata da oltre venti mesi di guerra.

Non sono mancate, però, critiche. Alcuni consumatori hanno letto l’iniziativa come una manovra di marketing da parte del gruppo Coop o l’hanno giudicata parziale e ingiusta nei confronti dei diritti israeliani, annunciando addirittura l’intenzione di boicottare i supermercati della catena.

L'articolo in quattro punti

  • Scelta politica e commerciale di Coop Alleanza 3.0
    La cooperativa ha deciso di ritirare dagli scaffali alcuni prodotti israeliani e inserire Gaza Cola, in risposta alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, allineandosi ai propri valori etici.
  • Gaza Cola come alternativa solidale
    Nata nel 2023, Gaza Cola è una bevanda il cui intero ricavato sostiene la ricostruzione dell’ospedale Al-Karama. Simbolo di boicottaggio attivo, è anche un atto politico di solidarietà.
  • Stop a Sodastream e prodotti alimentari israeliani
    Coop ha sospeso la vendita di articoli Sodastream, arachidi e tahina d’importazione israeliana, in linea con le richieste dei soci e dei sostenitori della campagna BDS.
  • Richiamo al codice etico Coop
    La scelta è coerente con l’articolo 5.3 del codice etico di Coop, che impone il rispetto dei diritti umani da parte dei fornitori. La pressione è arrivata anche da una raccolta firme interna.
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