26 Jun, 2025 - 17:05

Si chiude il discorso sul terzo mandato, la rabbia della Lega: la maggioranza andrà in crisi?

Si chiude il discorso sul terzo mandato, la rabbia della Lega: la maggioranza andrà in crisi?

Dopo quasi dieci mesi si chiude definitivamente il discorso relativo al terzo mandato. La possibilità di essere rieletti per la terza volta da presidente di Regione o da sindaco è stata votata oggi in Commissione al Senato: l'emendamento “fantasma” proposto dalla Lega era l'ultimo disperato tentativo per provare a ribaltare la situazione. Per ammissione degli stessi esponenti del Carroccio, non c'erano grandi possibilità. La Lega ha così incassato una sconfitta importante, sebbene preannunciata, e rischia di perdere la propria egemonia in alcune regioni storicamente legate alla tradizione del partito fondato da Umberto Bossi.

Non manca la rabbia nei confronti dei propri alleati. Forza Italia ha letteralmente bocciato il progetto in partenza, ribadendo che è necessario evitare la creazione di centri di potere nelle Regioni e nelle città. Per qualche giorno si è vociferato che il segretario del partito azzurro, Antonio Tajani, sarebbe potuto scendere a patti con il leader della Lega, Matteo Salvini, con uno “scambio di progetti politici”: la riforma della cittadinanza approvata in cambio del via libera sul terzo mandato. “Non siamo mica al mercato”, ha ribadito seccato Tajani qualche settimana fa.

E ora? Per l'opposizione, le liti sul terzo mandato sono segno di un'evidente spaccatura all'interno della maggioranza. Già negli scorsi mesi le forze di governo hanno avuto battibecchi su diversi obiettivi dell'esecutivo nazionale: il più evidente è quello delle elezioni regionali che si terranno in autunno in Veneto. La vicenda del terzo mandato, per l’opposizione, rappresenta una nuova occasione mancata per risolvere i problemi reali del Paese e dimostra ancora una volta quanto il centrodestra sia diviso sulle riforme.

Stop al terzo mandato: cosa è successo?

Stop al terzo mandato, discorso chiuso – o come direbbe il presidente del Senato La Russa, “tramontato”. La votazione odierna a Palazzo Madama ha definitivamente sancito la fine dei giochi sulla possibilità della terza rielezione per sindaci e presidenti di Regione. Un duro colpo per il Carroccio, che sperava nel breve periodo di poter ricandidare in Veneto il presidente della Regione, Luca Zaia, che gode della stima dell’elettorato locale.

Un discorso che negli anni ha coinvolto anche altre regioni del Nord come Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte.

I pareri di Lega e Forza Italia

La Lega vede quindi il rischio di perdere egemonia nel Nord Italia, suo bacino elettorale per eccellenza. Fuori da Palazzo Madama, dopo il voto per l’emendamento “fantasma” bocciato da opposizioni e Forza Italia, il segretario della Lega Lombarda, Massimiliano Romeo, si lamenta apertamente con la stampa per l’esito delle votazioni:

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“Per noi chi ha ben governato deve avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro, peccato, l’occasione di oggi andava sfruttata. Mi spiace per i cittadini che non potranno votare sindaci e presidenti di Regione molto validi”.

Di tutt’altro avviso è il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, che negli scorsi giorni ha ribadito quanto sia importante evitare la creazione di centri di potere locali. Tuttavia, il vicepremier ha chiarito che la bocciatura del terzo mandato non cambia nulla nel centrodestra: 

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“Cosa succede tra FI e Lega dopo la bocciatura del terzo mandato? Non succede assolutamente nulla. Non è che il centrodestra si fonda sul terzo mandato. Siamo un’alleanza politica basata su accordi, non una caserma. Il nostro impegno è su riforme serie e concrete”.

Le opposizioni: "Il governo è in crisi?"

Le opposizioni hanno accolto con soddisfazione lo stop al terzo mandato in Commissione, considerandolo la conferma delle fratture interne alla maggioranza. Per Riccardo Magi (+Europa):

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“La maggioranza collassa: litigano sul terzo mandato e affossano il premierato”

Il tutto, insiste Magi, mentre il Paese attende risposte su lavoro e giovani. Dal Partito Democratico, Andrea Martella ha parlato della fine della “commedia per salvare Zaia”. Il dem Francesco Boccia ha denunciato un centrodestra diviso e paralizzato. Anche Peppe De Cristofaro (Avs) ha proposto un tavolo comune in vista delle prossime elezioni regionali.

Riassunto finale in tre punti

  • Bocciato l’emendamento della Lega: la proposta per il terzo mandato è stata respinta, chiudendo il dibattito sul tema.
  • Fratture nella maggioranza: tensioni tra Lega e Forza Italia, con la Lega isolata sul provvedimento.
  • Opposizioni compatte: giudicano la vicenda simbolo della crisi della coalizione di governo e rilanciano il dialogo tra forze alternative.

 

 

 

 

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