Se a destra c'è un padre nobile, in Italia quel padre si chiama Giorgio Almirante. Proprio oggi, del resto, lo si può capire nel leggere i post di vari esponenti di quell'area politica. Oggi, infatti, 27 giugno 2025, Almirante avrebbe compiuto 111 anni, essendo nato il 27 giugno del 1914 a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma.
Funzionario fascista a Salò, fondatore del Movimento Sociale Italiano, è stato prima di tutto il capo riconosciuto dei fascisti senza più fascismo e sconfitti dalla storia. Ma, col senno del poi, anche l'uomo cui toccò la loro guida nella prima parte di un percorso che li avrebbe portati prima nell'alveo della Repubblica, poi al Governo (nel 1994 con Berlusconi e il suo delfino, Gianfranco Fini). E poi addirittura a Palazzo Chigi, con Giorgia Meloni nel 2022.
E quindi, per questo l'anniversario della nascita di Almirante è particolarmente celebrato. Almeno sui social da chi si riconosce discendente della sua storia.
Se a sinistra sventolano il santino di Enrico Berlinguer, a destra fanno lo stesso con quello di Giorgio Almirante. E dire che i due si sono incrociati in un momento fatale. Quando morì il leader del Partito Comunista, nel 1984, l'altro andò a rendergli omaggio alla camera ardente allestita a Botteghe Oscure, la tana del nemico (Almirante chiamava gli avversari politici proprio così).
Ma tant'è: tra cronaca e leggenda, sarebbe andata più o meno così. Almirante, con il fido Pino Romualdi, si mise in fila assieme a chi voleva dare un ultimo saluto al segretario comunista. Fino a quando fu riconosciuto dagli uomini del servizio d'ordine del Pci che informarono Gian Carlo Pajetta, un alto funzionario del partito. Il quale subito lo raggiunse e lo accompagnò personalmente davanti alla bara di Berlinguer.
Qualche tempo dopo, donna Assunta, la moglie, raccontò anche che quando ricevette la telefonata con la quale gli comunicarono la morte del segretario del Pci, si mise a piangere.
In ogni caso: Almirante non rinnegò mai il fascismo. Nato in una famiglia di attori, fu un giornalista prima di entrare a far parte del regime a Salò. Sopravvisse a quell'esperienza e, in epoca repubblicana, divenne segretario del Movimento Sociale in due periodi: tra il 1947 e il 1950 e tra il 1969 e il 1987, un anno prima della morte.
Nel 1972, diede il suo assenso perché il MSI diventasse anche Destra Nazionale inglobando i monarchici.
Ma il suo carisma lo rese un personaggio centrale nell'intero panorama politico italiano. Parlamentare per dieci legislature consecutive, fu anche due volte europarlamentare. Questo, nonostante le critiche e le polemiche che lo accompagnarono per tutta la sua carriera.
Ma oggi che ricade l'anniversario della sua nascita, come lo ricordano i suoi figliocci politici?
Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro l'ha scritto con questo post: