Sempre più spesso, in occasione di matrimoni, compleanni, lauree o nascite, si sceglie di regalare denaro. È un gesto utile, discreto e oggi anche estremamente comodo grazie ai bonifici bancari.
Bastano pochi clic dall’home banking per inviare una somma in modo rapido e sicuro, senza preoccuparsi di distanze o contanti.
Ma c’è un aspetto da non sottovalutare: la causale del bonifico. Compilarla con attenzione è importante non solo per chiarezza, ma anche per evitare possibili problemi o incomprensioni future. Non si tratta di eludere controlli, ma di tutelare chi invia e chi riceve, soprattutto quando il regalo avviene tra privati.
In questa breve guida vedremo come fare un "bonifico regalo" nel modo corretto: cosa scrivere nella causale, quali errori evitare e perché un piccolo dettaglio può fare la differenza.
Quando si invia un bonifico come forma di regalo, la causale è un elemento molto importante, purtroppo a volte sottovalutata. Deve essere chiara, essenziale e priva di ambiguità. Scriverla con attenzione non serve solo a comunicare lo scopo del trasferimento, ma anche a evitare fraintendimenti (soprattutto con l’Agenzia delle Entrate).
La regola d’oro è la semplicità: bastano pochi elementi chiave, come “regalo di compleanno”, “donazione per acquisto scooter” o “contributo matrimonio”, accompagnati eventualmente dal nome del destinatario.
Frasi emozionali o di riconoscenza, per quanto sincere, andrebbero evitate: lo spazio limitato della causale non consente spiegazioni dettagliate, e proprio per questo è meglio attenersi ai fatti.
Questo perché un’espressione mal interpretata può trasformare un gesto gentile in un potenziale problema amministrativo. Meglio optare per chiarezza e sobrietà, lasciando emozioni e dediche ad altri canali, più adatti allo scopo.
Uno degli errori più comuni e sottovalutati è l’inserimento nella causale di frasi di ringraziamento o formule affettuose, come “grazie di tutto”, “per la tua disponibilità” o simili. Anche se a prima vista possono sembrare innocue, queste espressioni rischiano di generare confusione, soprattutto se associate a trasferimenti tra soggetti non legati da un rapporto familiare stretto.
Il motivo è semplice: il Fisco potrebbe interpretare queste causali come il pagamento di una prestazione lavorativa non dichiarata. In questi casi, i controlli non si fanno attendere e possono includere richieste di chiarimento, segnalazioni o - nei casi più sospetti - anche il blocco temporaneo del conto corrente.
È importante ricordare che i controlli non si basano solo sul contenuto della causale, ma anche sull'importo e sulla frequenza delle operazioni. Chi ha agito in buona fede e in modo trasparente non ha nulla da temere. Tuttavia, è sempre preferibile evitare ogni formula ambigua per non incorrere in controlli evitabili e per non rallentare le normali attività di verifica da parte delle autorità.
Per evitare equivoci e tutelare entrambe le parti, la causale dovrebbe contenere alcune informazioni essenziali:
Donare denaro a parenti o amici è perfettamente legale, ma quando la somma supera il cosiddetto “modico valore”, cioè un importo considerato rilevante in base al patrimonio di chi dona, la legge impone una formalità in più: l’atto pubblico notarile.
Secondo il Codice civile, le donazioni non modeste devono essere formalizzate davanti a un notaio, a meno che non si tratti di donazioni indirette, come l’acquisto diretto di un bene per conto del destinatario.
Per evitare contestazioni future, soprattutto in caso di importi elevati, è consigliabile: