01 Jul, 2025 - 08:51

Quattordicesima a rischio: ecco quando l’Inps ti chiederà i soldi indietro

Quattordicesima a rischio: ecco quando l’Inps ti chiederà i soldi indietro

Da oggi partono i pagamenti delle pensioni e delle quattordicesime mensilità. Attesissima, si tratta di un’integrazione, che può arrivare fino a un massimo di 655 euro, concessa dall’Inps in via provvisoria.

Attenzione proprio a questa espressione: “in via provvisoria”. La quattordicesima, infatti, viene erogata preliminarmente, in attesa di un’analisi più approfondita e dettagliata del reddito effettivamente dichiarato dal beneficiario.

Di conseguenza, nel caso in cui i controlli evidenziassero discrepanze o importi superiori a quanto dovuto, l’Inps potrà richiedere la restituzione delle somme erogate in eccesso, recuperandole gradualmente tramite trattenute distribuite su più mensilità.

In questo articolo, vediamo quando spetta, chi rischia la restituzione e perché.

Quando spetta la quattordicesima mensilità

A partire da oggi, circa 3 milioni di pensionati iniziano a ricevere la quattordicesima mensilità.

L’importo aggiuntivo spetta a chi:

  • Ha compiuto almeno 64 anni;
  • Il cui reddito personale non supera il doppio della pensione minima.

Per il 2025, il limite di reddito per ricevere la quattordicesima è fissato a 15.688,40 euro annui. L’importo maggiorato, però, spetta solo a chi ha un reddito inferiore a 1,5 volte la pensione minima, ovvero entro gli 11.766,30 euro.

Ai fini della valutazione, si considera esclusivamente il reddito personale del pensionato, escludendo quello del coniuge. 

Chi rischia la restituzione della quattordicesima

Le regole per la verifica del reddito cambiano a seconda del momento in cui si acquisisce il diritto alla quattordicesima.

Per chi la richiede per la prima volta nel 2025, si considerano tutti i redditi dell’anno in corso. Chi, invece, ha già ricevuto la prestazione in passato, vede valutati i redditi da prestazione del 2025 e quelli degli altri tipi di reddito dell’anno precedente.

In mancanza di informazioni sugli ultimi due anni per redditi diversi da quelli da prestazione, per le pensioni dei sistemi integrati si utilizzano i dati disponibili fino al 2021.

Proprio per via dei calcoli, può succedere che al momento dell’erogazione l’Inps non abbia ancora raccolto tutte le informazioni necessarie per una valutazione definitiva. 

Questo spiega perché, in alcuni casi, la quattordicesima viene corrisposta in via provvisoria, in attesa di ulteriori controlli sui dati reddituali aggiornati.

Pertanto, si consiglia di consultare subito il cedolino pensione Inps di luglio 2025, per controllare tutti gli importi spettanti e le informazioni utili. In questo modo, si eviteranno sorprese una volta che ci si reca presso gli sportelli delle Poste Italiane, per ricevere i pagamenti, o tramite gli stessi sportelli bancari.

Perché la quattordicesima viene pagata “in via provvisoria”

Come già detto, l’Inps eroga la quattordicesima basandosi sui redditi disponibili, ma il periodo di riferimento varia in base alla tipologia di reddito. Per questo, al momento del pagamento, potrebbe non avere ancora tutti i dati necessari per una valutazione definitiva.

I beneficiari potrebbero ricevere una comunicazione che spiega come la prestazione venga corrisposta in via provvisoria, in attesa della verifica definitiva sui dati reddituali consolidati.

Successivamente, l’Inps verifica che l’importo aggiuntivo sia effettivamente dovuto. Se emergesse un pagamento non spettante, l’Istituto recupera la somma, solitamente trattenendola dalla pensione, dopo aver informato il beneficiario.

Il recupero delle somme indebitamente percepite non avviene in un’unica soluzione, ma viene suddiviso in rate mensili, generalmente su 24 mesi, per evitare eccessivi disagi economici.

Infine, se il pensionato ha già una procedura di recupero in corso per quattordicesime non dovute negli anni precedenti, il debito residuo sarà recuperato, in tutto o in parte, tramite la quattordicesima del 2025.

Chi rischia la restituzione della quattordicesima in sintesi

  • Pagamento della quattordicesima mensilità: circa 3 milioni di pensionati con almeno 64 anni e reddito personale entro certi limiti (fino a 15.688,40 euro annui) riceveranno la quattordicesima, un’integrazione che può arrivare fino a 655 euro. L’importo maggiorato è riservato a chi ha reddito inferiore a 1,5 volte la pensione minima;
  • Erogazione “in via provvisoria” e controlli successivi: l’Inps paga la quattordicesima in via provvisoria perché potrebbe non avere tutti i dati reddituali aggiornati al momento dell’erogazione. Successivamente, verifica la correttezza dell’importo e, in caso di pagamenti indebiti, recupera le somme trattenendole gradualmente dalla pensione;
  • Rischio di restituzione e modalità di recupero: la restituzione può scattare se emergono discrepanze nei redditi dichiarati, con un recupero dilazionato in rate mensili per un massimo di 24 mesi. Eventuali debiti residui da recuperi precedenti saranno anch’essi scalati dalla quattordicesima 2025.
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