Da oggi partono i pagamenti delle pensioni e delle quattordicesime mensilità. Attesissima, si tratta di un’integrazione, che può arrivare fino a un massimo di 655 euro, concessa dall’Inps in via provvisoria.
Attenzione proprio a questa espressione: “in via provvisoria”. La quattordicesima, infatti, viene erogata preliminarmente, in attesa di un’analisi più approfondita e dettagliata del reddito effettivamente dichiarato dal beneficiario.
Di conseguenza, nel caso in cui i controlli evidenziassero discrepanze o importi superiori a quanto dovuto, l’Inps potrà richiedere la restituzione delle somme erogate in eccesso, recuperandole gradualmente tramite trattenute distribuite su più mensilità.
In questo articolo, vediamo quando spetta, chi rischia la restituzione e perché.
A partire da oggi, circa 3 milioni di pensionati iniziano a ricevere la quattordicesima mensilità.
L’importo aggiuntivo spetta a chi:
Per il 2025, il limite di reddito per ricevere la quattordicesima è fissato a 15.688,40 euro annui. L’importo maggiorato, però, spetta solo a chi ha un reddito inferiore a 1,5 volte la pensione minima, ovvero entro gli 11.766,30 euro.
Ai fini della valutazione, si considera esclusivamente il reddito personale del pensionato, escludendo quello del coniuge.
Le regole per la verifica del reddito cambiano a seconda del momento in cui si acquisisce il diritto alla quattordicesima.
Per chi la richiede per la prima volta nel 2025, si considerano tutti i redditi dell’anno in corso. Chi, invece, ha già ricevuto la prestazione in passato, vede valutati i redditi da prestazione del 2025 e quelli degli altri tipi di reddito dell’anno precedente.
In mancanza di informazioni sugli ultimi due anni per redditi diversi da quelli da prestazione, per le pensioni dei sistemi integrati si utilizzano i dati disponibili fino al 2021.
Proprio per via dei calcoli, può succedere che al momento dell’erogazione l’Inps non abbia ancora raccolto tutte le informazioni necessarie per una valutazione definitiva.
Questo spiega perché, in alcuni casi, la quattordicesima viene corrisposta in via provvisoria, in attesa di ulteriori controlli sui dati reddituali aggiornati.
Pertanto, si consiglia di consultare subito il cedolino pensione Inps di luglio 2025, per controllare tutti gli importi spettanti e le informazioni utili. In questo modo, si eviteranno sorprese una volta che ci si reca presso gli sportelli delle Poste Italiane, per ricevere i pagamenti, o tramite gli stessi sportelli bancari.
Come già detto, l’Inps eroga la quattordicesima basandosi sui redditi disponibili, ma il periodo di riferimento varia in base alla tipologia di reddito. Per questo, al momento del pagamento, potrebbe non avere ancora tutti i dati necessari per una valutazione definitiva.
I beneficiari potrebbero ricevere una comunicazione che spiega come la prestazione venga corrisposta in via provvisoria, in attesa della verifica definitiva sui dati reddituali consolidati.
Successivamente, l’Inps verifica che l’importo aggiuntivo sia effettivamente dovuto. Se emergesse un pagamento non spettante, l’Istituto recupera la somma, solitamente trattenendola dalla pensione, dopo aver informato il beneficiario.
Il recupero delle somme indebitamente percepite non avviene in un’unica soluzione, ma viene suddiviso in rate mensili, generalmente su 24 mesi, per evitare eccessivi disagi economici.
Infine, se il pensionato ha già una procedura di recupero in corso per quattordicesime non dovute negli anni precedenti, il debito residuo sarà recuperato, in tutto o in parte, tramite la quattordicesima del 2025.