A partire da luglio, gli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione aumenteranno dello 0,4%, come risulta dal cedolino mensile disponibile sulla piattaforma NoiPA.
Siamo di fronte al secondo incremento che segue quello dello 0,6% applicato ad aprile: si completa l’adeguamento dell’1% previsto per il 2025 in base all’indennità di vacanza contrattuale. L’aumento, automatico, riguarda tutti i lavoratori con un contratto collettivo nazionale scaduto.
In questo articolo, spieghiamo prima di tutto cos’è l’indennità di vacanza contrattuale che permette questi generosi incrementi stipendiali, gli aumenti di luglio e tutte le maggiorazioni.
Il contratto collettivo nazionale che regola i comparti della Pubblica Amministrazione ha una durata triennale, ma il rinnovo spesso tarda ad arrivare. Nel settore scolastico, ad esempio, sono ancora aperte le trattative per due trienni consecutivi: il 2022-2024 e il 2025-2027.
Per tutelare i lavoratori durante questa attesa, la legge prevede l’indennità di vacanza contrattuale (IVC), un’indennità calcolata sulla retribuzione lorda che compensa parzialmente la perdita del potere d’acquisto dovuta alla mancata stipula del nuovo contratto.
L’IVC è un anticipo sugli aumenti futuri: quando il rinnovo sarà definito, l’incremento riconosciuto verrà ridotto dell’importo già erogato a titolo di indennità. In pratica, gli arretrati saranno calcolati sottraendo quanto già ricevuto con l’IVC.
Attualmente, l’indennità spetta dallo 0,3% dello stipendio lordo da aprile, con un aumento allo 0,5% da luglio. Nel triennio precedente, questa percentuale è stata aumentata fino a 6,7 volte come anticipo sugli aumenti contrattuali.
La legge di Bilancio più recente ha confermato il meccanismo, portando l’IVC allo 0,5% da aprile a giugno e all’1% da luglio fino al rinnovo, con un conseguente raddoppio dell’importo in busta paga tra giugno e luglio.
Nel comparto pubblico, molti dipendenti vedranno un aumento dello stipendio proprio grazie a questa indennità, dato che le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2025-2027 risultano bloccate.
Nel settore dell’istruzione, ad esempio, gli incrementi lordi mensili saranno:
Anche il settore sanitario, che da tempo affronta criticità legate alle retribuzioni, beneficerà di aumenti significativi:
Tutti questi importi si riferiscono alla retribuzione lorda mensile. Anche i ministeri e le agenzie centrali dello Stato saranno interessati dagli aumenti previsti dall’indennità di vacanza contrattuale. Tra le figure coinvolte, si segnalano:
Le agenzie centrali sono enti che forniscono servizi specifici per lo Stato, come l’INPS e l’Agenzia delle Entrate, ma comprendono anche enti tecnici quali ENAV, ANSV e ANSFISA.
A luglio 2025, sono previsti nuovi aumenti degli stipendi per i dipendenti della pubblica amministrazione, inclusi esercito, forze armate, polizia e personale degli enti locali.
Gli incrementi variano in base al ruolo e al corpo di appartenenza, con importi che saranno visibili nel cedolino mensile disponibile su NoiPA.
Ruolo | Corpo/Ente | Aumento lordo mensile (€) |
---|---|---|
Dirigenti dei vigili del fuoco | Vigili del fuoco | 46,73 |
Capitani con oltre 10 anni di servizio | Carabinieri | 46,73 |
Commissari capi | Polizia di Stato | 24,52 |
Capitani | Esercito | 24,52 |
Marescialli | Esercito | 20,32 |
Graduati | Esercito | 17,00 |
Operatori locali | Comuni, province, regioni | 36,17 |
Funzionari locali | Comuni, province, regioni | 15,24 |
Da luglio 2025, gli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione aumenteranno dello 0,4%, completando l’adeguamento all’1% previsto per quest’anno dall’indennità di vacanza contrattuale (IVC).
L’IVC è una compensazione automatica prevista per chi ha un contratto collettivo scaduto, a tutela del potere d’acquisto in attesa del rinnovo.
Gli aumenti riguardano tutti i comparti, dalla scuola alla sanità, fino ai ministeri, con incrementi mensili variabili in base al ruolo.
A luglio si registrano anche aumenti per forze armate, polizia e dipendenti locali, visibili nel cedolino NoiPA. L’IVC sarà rivalutata fino alla firma del nuovo contratto.