08 Jul, 2025 - 11:57

Disoccupazione agricola 2025, pagamento INPS non arrivato? Ecco perché e cosa fare

Disoccupazione agricola 2025, pagamento INPS non arrivato? Ecco perché e cosa fare

Per molti lavoratori del settore primario è tempo di verificare lo stato delle domande relative alla disoccupazione agricola 2025, una delle indennità INPS più attese dell’anno. Molti braccianti stagionali si trovano ancora in attesa di ricevere il pagamento INPS, mentre altri devono affrontare rigetti e comunicazioni non sempre chiare.

Ma quali sono i requisiti per ottenere l’indennità agricola nel 2025? Cosa significa una domanda respinta? Come e quando è possibile attivare un riesame? Prima di approfondire il discorso, vi lasciamo al video YouTube di Insindacabile sulle tempistiche di accredito della disoccupazione.

Chi ha diritto alla disoccupazione agricola nel 2025: requisiti aggiornati

La disoccupazione agricola INPS è destinata a specifiche categorie di lavoratori del comparto agricolo che hanno perso il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà. Le categorie ammesse includono:

  • Operai agricoli a tempo determinato;
  • Operai agricoli a tempo indeterminato presso cooperative e consorzi;
  • Coloni, mezzadri, compartecipanti familiari;
  • Piccoli coltivatori diretti che svolgono attività agricola non prevalente.

I requisiti per la disoccupazione agricola 2025 sono i seguenti:

  • Almeno 102 giornate lavorative nel biennio precedente alla domanda
  • Due anni di contribuzione assicurativa agricola INPS
  • Iscrizione agli elenchi nominativi INPS dei braccianti agricoli
  • Domanda da presentare entro il 31 marzo 2025 tramite portale INPS o patronato

L’indennità viene calcolata in base alla retribuzione media percepita, con una percentuale pari al 40% del salario lordo, ridotta dell’aliquota previdenziale del 9%. In caso di presenza di figli a carico, è possibile accedere anche all’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), da richiedere insieme alla prestazione principale.

Per molti braccianti, l’attesa riguarda quando pagano la disoccupazione agricola INPS 2025: solitamente tra giugno e luglio, ma non mancano ritardi per via di controlli o errori formali.

Disoccupazione agricola 2025 non pagata: cause mancato pagamento INPS e quando preoccuparsi

Non tutti i lavoratori che presentano la domanda ricevono immediatamente il pagamento. Tra i motivi più frequenti del mancato accredito della disoccupazione agricola ci sono:

  • Errori nei modelli DMAG inviati dalle aziende agricole;
  • Mancanza dei requisiti assicurativi o contributivi;
  • Verifiche interne INPS ancora in corso;
  • Problemi con la registrazione degli elenchi nominativi.

L’INPS ha tempo fino al 24 luglio 2025 per completare la lavorazione delle domande. Quindi, anche in caso di ritardi, è consigliabile attendere fino a metà agosto prima di attivare una procedura formale di riesame.

Chi non ha ricevuto l’indennità entro quella data può:

  • Accedere al portale MyINPS per verificare lo stato della domanda;
  • Contattare la sede INPS territorialmente competente tramite PEC o numero verde;
  • Richiedere assistenza a un patronato per eventuali difformità.

È importante sapere che una domanda respinta non è sempre definitiva. Se si ritiene di aver rispettato i requisiti, è possibile avviare il riesame, una procedura gratuita prevista dalla normativa.

Come presentare domanda di riesame della disoccupazione agricola 2025

Se la domanda di disoccupazione agricola viene respinta, è possibile chiedere il riesame online tramite il portale inps.it. Si tratta di una verifica supplementare utile per correggere omissioni o allegare documentazione mancante.

Di seguito, la procedura da seguire per attivare il ricorso:

  1. Autenticazione al sito INPS tramite SPID, CIE o CNS;
  2. Selezionare “Prestazioni a sostegno del reddito”
  3. Entrare nella sezione “Disoccupazione e/o ANF agricola – riesame domande”
  4. Caricare i documenti integrativi:
    • Modello 730
    • Stato di famiglia aggiornato
    • Estratti DMAG
    • Buste paga
    • Autorizzazioni ANF (se richieste)

Non ci sono scadenze ufficiali, ma è consigliabile presentare il riesame entro settembre 2025 per evitare che i tempi tecnici si protraggano fino all’anno successivo.

Consiglio utile: il riesame è particolarmente efficace se l’errore è legato a incongruenze nei dati aziendali o nella trasmissione delle giornate lavorate. Verifica che il datore di lavoro abbia comunicato correttamente i dati nel sistema UNIMARE (ex DMAG), su cui si basa il controllo INPS.

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