10 Jul, 2025 - 15:50

Annamaria Franzoni oggi, che fine ha fatto la donna condannata per il delitto di Cogne?

Annamaria Franzoni oggi, che fine ha fatto la donna condannata per il delitto di Cogne?

Il 30 gennaio 2002, nella tranquilla frazione di Montroz a Cogne, in Valle d’Aosta, si consumò uno dei più noti e controversi casi di cronaca nera italiana: l’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni. La madre, Annamaria Franzoni, chiamò i soccorsi dichiarando di aver trovato il figlio agonizzante nel letto. Le indagini, però, portarono rapidamente a sospettare proprio di lei, anche a causa di tracce di sangue e materia cerebrale rinvenute su pigiama e ciabatte che la donna indossava quella mattina.

Il caso divenne un vero e proprio fenomeno mediatico, dividendo l’opinione pubblica e riempiendo per anni le pagine dei giornali e i palinsesti televisivi. Dopo un lungo iter giudiziario, nel 2004 Franzoni fu condannata in primo grado a 30 anni di reclusione. In appello, la pena venne ridotta a 16 anni grazie alle attenuanti generiche, e la sentenza fu confermata dalla Corte Suprema di Cassazione nel 2008.

La donna, che nel frattempo aveva avuto un altro figlio, Gioele, scontò sei anni in carcere e meno di cinque ai domiciliari, beneficiando di indulto e buona condotta che ridussero la pena complessiva a meno di undici anni.

Annamaria Franzoni oggi, la vita dopo la pena

Dal settembre 2018, Annamaria Franzoni è tornata una donna libera. La notizia della fine della pena divenne pubblica nel febbraio 2019. Da allora, Franzoni ha scelto un profilo basso, evitando i riflettori e mantenendo il massimo riserbo sulla sua vita privata. Dopo la scarcerazione, ha chiesto tramite la sua avvocata di essere lasciata in pace e di poter ricostruire una quotidianità lontana dal clamore mediatico.

Oggi, la famiglia vive e lavora in Emilia-Romagna, dove gestisce un agriturismo in una piccola località dell’Appennino bolognese. Qui, insieme al marito Stefano Lorenzi, che non ha mai smesso di sostenerla, e ai figli Davide e Gioele, cerca di condurre una vita normale, lontana dalla notorietà che l’ha travolta per anni.

La villetta di Cogne e il rapporto con il passato

La casa di Cogne, teatro del delitto, non è stata venduta né abbandonata: dopo una ristrutturazione, è diventata la casa delle vacanze della famiglia. Annamaria e i suoi cari vi tornano di tanto in tanto, anche per trascorrere momenti come il Capodanno, segno di un legame mai reciso con il luogo che ha segnato per sempre la loro esistenza.

Le ombre che restano

Nonostante la libertà, il passato continua a pesare su Annamaria Franzoni. Oltre alla condanna per omicidio, nel 2011 fu condannata in primo grado per calunnia nei confronti di un vicino, Ulisse Guichardaz, che aveva accusato ingiustamente; il reato è stato poi dichiarato prescritto in appello nel 2014.

Inoltre, la donna è stata coinvolta in una disputa legale con il suo ex avvocato Carlo Taormina per il mancato pagamento della parcella professionale, culminata in una condanna a risarcirlo.

Una nuova normalità

A più di vent’anni dal delitto di Cogne, la vita di Annamaria Franzoni sembra essersi stabilizzata. Il marito e i figli, ormai adulti, sono rimasti al suo fianco. La donna, che si è sempre dichiarata innocente, ha scelto il silenzio e la discrezione, chiedendo solo di poter essere dimenticata dai media e dall’opinione pubblica.

La sua storia resta, però, uno dei casi più emblematici e discussi della cronaca italiana, simbolo di una ferita ancora aperta nella memoria collettiva del Paese.

 

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