Nessuna intenzione di interrompere i rapporti con Israele. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso durante un punto stampa, a margine del Forum sul Turismo Italia-Balcani, una ferma condanna per l’azione militare di Israele, in particolare dopo l’attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Tuttavia, Tajani ha sottolineato che, nonostante il disappunto della Farnesina per l’atteggiamento di Tel Aviv, tale azione non porterà a una rottura delle relazioni bilaterali tra Roma e Israele.
Il ministro ha inoltre dichiarato di essere in contatto con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che ha recentemente fatto ingresso a Gaza con aiuti umanitari. La strategia italiana per il Medio Oriente rimane focalizzata su due obiettivi principali: garantire il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre e lavorare per un cessate il fuoco tra le parti in conflitto dal 2023. Tajani ha definito questo un obiettivo ambizioso ma difficile da raggiungere.
Sulla questione delle sanzioni imposte dalla Casa Bianca alla relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi, Francesca Albanese, il ministro ha mostrato una certa esitazione. Albanese è stata colpita da misure restrittive a causa delle sue attività all’interno delle Nazioni Unite.
Pur avendo ricevuto messaggi di solidarietà da organizzazioni internazionali, il governo Meloni non si è espresso ufficialmente. Tajani ha chiarito che si tratta di una decisione unilaterale degli Stati Uniti, legata al ruolo di Albanese nelle Nazioni Unite, e non di una misura contro una cittadina italiana in quanto tale.
Il ministro ha ribadito la condanna italiana per l’attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia, sottolineando come l’Italia condanni fermamente tutte le aggressioni contro i civili nella Striscia di Gaza. Tuttavia, Tajani ha escluso l’ipotesi di interrompere i rapporti diplomatici con Israele, evidenziando che un aiuto concreto al popolo palestinese non può passare attraverso la rottura del dialogo con Tel Aviv.
Sulla possibile sospensione del memorandum d’intesa con Israele, ha precisato che mantenere tale accordo è fondamentale per garantire un confronto efficace.
Tajani ha riferito di un dialogo costante con il cardinale Pizzaballa, impegnato nell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Ha anche espresso sostegno al parroco della chiesa colpita, ribadendo l’impegno dell’Italia nell’assistenza alla popolazione civile palestinese, attraverso iniziative come il progetto “Food for Gaza”, realizzato in collaborazione con le Nazioni Unite e il Programma Alimentare Mondiale.
Riguardo alle scuse avanzate dal governo Netanyahu per il bombardamento della chiesa, Tajani ha auspicato che si tratti di un errore e ha sottolineato che i luoghi di culto cristiani non possono essere considerati rifugi per terroristi. Ha inoltre precisato che i terroristi di Hamas sono fondamentalisti islamici e non cristiani.
Riguardo alle sanzioni contro Francesca Albanese, Tajani ha ribadito che si tratta di una decisione autonoma degli Stati Uniti, legata al suo ruolo presso le Nazioni Unite, e non contro la sua cittadinanza italiana. Ha ammesso che si può essere più o meno d’accordo con la scelta americana, ma ha sottolineato che il governo italiano non ha condiviso questa decisione: