Tutto riaperto. Il processo Open Arms sembrava concluso a dicembre 2024 e invece la Procura di Palermo ha deciso di impugnare l'assoluzione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, riaprendo di fatto un procedimento giudiziario che ora sembra non avere fine. Il vicepremier era stato accusato di sequestro di persona per non aver consentito l'approdo a una nave carica di rifugiati. Open Arms è, prima ancora che un caso giudiziario, un caso politico che vede da una parte il centrosinistra che accusa Salvini e dall'altra il centrodestra che critica la magistratura per un procedimento lungo e "politicizzato".
Il ricorso contro la sentenza di primo grado è stato presentato in Cassazione, saltando l'appello. La vicenda giudiziaria, iniziata nel 2019, ora sembra incombere nuovamente sul ministro dei Trasporti che però non si scompone e ribadisce che in quell'occasione, quando era titolare del Viminale, ha solo difeso i confini dell'Italia. La solidarietà arriva da tutto il centrodestra, in attesa di evoluzioni sulla vicenda giudiziaria.
Persino la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito surreale il caso di Salvini e si è chiesta cosa pensino gli italiani di un impiego di forze e risorse così ingente negli ultimi sei anni per il caso relativo al ministro dei Trasporti.
Il caso Open Arms si riapre. La Procura di Palermo ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro l’assoluzione di Matteo Salvini per il caso riguardante la nave spagnola carica di migranti che l'allora titolare del Viminale non fece sbarcare. È stato bypassato l’appello con un “ricorso per saltum”. Il tribunale di Palermo lo aveva assolto a dicembre 2024.
Secondo la Procura, la sentenza non smentisce i fatti ricostruiti dall'accusa. Quanto accaduto anni prima sarebbe stato interpretato erroneamente, negando l’obbligo dell’Italia di assegnare un porto sicuro. Per i magistrati non serve un processo d’appello ma un intervento diretto della Cassazione.
ACQUITTED in the trial where I was charged with stopping mass immigration and defending my country as Minister of the Interior.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 20, 2024
The League wins, common sense wins, Italy wins.
Heartfelt thanks to everyone who expressed support and solidarity from around the world. I share my… pic.twitter.com/juWx6EXwEY
E ora? Si profila un periodo delicato per il ministro dei Trasporti che si trova nuovamente nell'occhio del ciclone. Sembrava infatti che la vicenda fosse chiusa con la sentenza dello scorso dicembre ma adesso nulla è più certo. La palla passa alla Cassazione che dovrà decidere sul ricorso: se ammissibile, i giudici esamineranno la sentenza di Palermo.
Come potrebbe concludersi la vicenda? Il ricorso potrebbe essere rigettato chiudendo una volta per sempre il caso Open Arms o, in alternativa, essere accolto annullando la sentenza dello scorso dicembre e riaprire la vicenda giudiziaria. Ci vorranno settimane, se non mesi, per conoscere gli esiti di questa decisione.
Grande rabbia nel centrodestra che accusa la magistratura. Il ministro Salvini ha definito il ricorso “incomprensibile” e ha ribadito che difendere i confini non è un reato. Sorpresa anche la premier Giorgia Meloni che ha criticato la riapertura del caso. Secondo la presidente del Consiglio, ci sarebbe “accanimento” contro Salvini. Il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, ha espresso dispiacere per la notizia, rivendicando l’azione di contrasto all’immigrazione illegale svolta nel 2019 e assumendosene parte della responsabilità morale.
È surreale questo accanimento, dopo un fallimentare processo di tre anni – a un ministro che voleva far rispettare la legge – concluso con un’assoluzione piena.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 18, 2025
Mi chiedo cosa pensino gli italiani di tutte queste energie e risorse spese così, mentre migliaia di cittadini onesti… pic.twitter.com/uMBCiUEfGs
Dalla parte opposta, Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ha sottolineato la fiducia nella Procura. Il fondatore dell'Ong ha ricordato che i fatti sono stati già ricostruiti nel processo di primo grado. La vicenda continua dunque a suscitare forti reazioni politiche e istituzionali, rilanciando il dibattito sul ruolo delle Ong e sulle politiche migratorie italiane.