21 Jul, 2025 - 11:00

Cos'è la pastasciutta antifascista: storia e ricetta del "piatto partigiano"

Cos'è la pastasciutta antifascista: storia e ricetta del "piatto partigiano"

Tradizione antifascista portata avanti ancora oggi da diverse associazioni del mondo civile, la pastasciutta antifascista è tuttora molto diffusa e, in tutta Italia, i militanti antifascisti si incontrano per condividere un piatto di pasta in memoria della "resistenza culinaria" al regime fascista. Il cibo, in questo caso, diventa un momento di comunione tra le persone per ricordare quando, nel 1943, fu arrestato Benito Mussolini. La tradizione trae le sue origini dai fratelli Cervi, che decisero di festeggiare la caduta del regime fascista distribuendo pasta al burro con parmigiano nel loro paese.

Oggi, a oltre ottant’anni da quell’evento, la tradizione è ancora celebrata in tutta Italia da diverse organizzazioni: in prima linea c’è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Gli eventi si tengono in numerose città italiane e si svolgono nei giorni che precedono il 25 luglio – data dell’arresto di Mussolini. La pastasciutta antifascista non si tiene solo in Italia: anche in altri Paesi la tradizione è stata portata avanti grazie ai migranti italiani. 

Di recente, hanno fatto scalpore i commenti contro la pastasciutta antifascista comparsi sui social in occasione della serie di eventi previsti nei prossimi giorni. Il più importante, probabilmente, è quello che si terrà a Casa Cervi, dove la tradizione ha avuto origine.

Le origini della pastasciutta antifascista

Nata il 25 luglio 1943, la pastasciutta antifascista serviva a celebrare l’arresto di Mussolini. L’illusione di molti oppositori era che il regime fascista fosse terminato con la reclusione del duce e l’arrivo al governo di Pietro Badoglio. La popolazione accolse con gioia la presunta fine del regime, nonostante di lì a poco le violenze sarebbero continuate con la nascita della Repubblica Sociale Italiana.

A dare origine a questa tradizione furono i fratelli Cervi, che decisero di cucinare pasta al burro e distribuirla alla popolazione per festeggiare. La famiglia di contadini di Campegine, in provincia di Reggio Emilia, si procurò farina, burro e formaggio e distribuì la pasta a tutto il paese. L’evento, per quanto semplice, divenne una celebrazione della libertà e un momento di comunione. Solo qualche mese dopo, il 28 dicembre 1943, i fratelli Cervi furono fucilati dai repubblichini per il loro contributo alla Resistenza.

La ricetta della pastasciutta antifascista

La ricetta della pastasciutta antifascista è piuttosto semplice. Si tratta di un classico piatto di pasta al burro, che però può essere adattato a seconda delle occasioni o delle esigenze:

  1. Porta a ebollizione abbondante acqua salata in una pentola capiente.
  2. Versa la pasta e cuoci seguendo il tempo indicato sulla confezione, mescolando di tanto in tanto.
  3. Quando la pasta è al dente, scolala, tenendo da parte una tazza di acqua di cottura.
  4. Trasferisci la pasta in una padella ben calda e aggiungi un paio di mestoli di acqua di cottura, mescolando energicamente per farla insaporire.
  5. Togli dal fuoco e unisci burro e parmigiano grattugiato, continuando a mescolare fino a ottenere una consistenza cremosa.
  6. Se necessario, aggiungi ancora un po’ di acqua di cottura per mantecare meglio.
  7. Servi subito, ben calda.

Dove si mangerà la pastasciutta antifascista

Gli eventi in cui è possibile mangiare la pastasciutta antifascista nel mese di luglio sono numerosi e diffusi in tutta Italia. La maggior parte si svolge proprio nel mese di luglio e, in particolare, in Emilia-Romagna, dove il 25 luglio 1943 si tenne la prima celebrazione della caduta del regime di Mussolini. La storica pastasciutta si tiene a Casa Cervi, a Gattatico (RE), proprio il 25 luglio, dalle 18 fino a tarda sera: l’evento è aperto a tutti, con ingresso libero e offerta libera.

 

Riassunto in tre punti

  • La pastasciutta antifascista nasce il 25 luglio 1943 dai fratelli Cervi per celebrare l’arresto di Mussolini e la fine (illusoria) del regime fascista, diventando un simbolo di resistenza e libertà.
  • Oggi la tradizione è diffusa in tutta Italia, soprattutto in Emilia-Romagna, e viene celebrata da associazioni come l’ANPI con eventi pubblici, in particolare a Casa Cervi a Gattatico.
  • La pastasciutta antifascista è un piatto semplice (pasta al burro e parmigiano) che rappresenta un momento di comunione e memoria storica, portato avanti anche all’estero grazie ai migranti italiani.
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