Gli italiani promuovono Giuseppe Valditara e le sue misure contro le proteste degli studenti alla maturità. Il ministro dell'Istruzione e del Merito gode del sostegno di quasi il 70% degli italiani per le politiche adottate sull'esame di fine ciclo a seguito delle recenti proteste studentesche e delle decisioni sull'utilizzo dei cellulari in classe. I numeri provengono da un sondaggio di Demopolis per Esperia Italia. Recentemente il ministero dell'Istruzione è finito al centro del dibattito quando alcuni studenti del quinto anno di liceo hanno deciso di fare scena muta all'esame di Stato definendolo una pratica che non rende giustizia al percorso fatto e alle conoscenze acquisite.
Il ministro dell'Istruzione ha deciso di utilizzare il pugno di ferro contro le dimostrazioni messe in atto dagli studenti e ha annunciato che dal prossimo anno saranno prese misure molto più severe: chiunque farà scena muta all'esame di maturità sarà bocciato al di là del risultato degli esami scritti. E non è tutto: il ministro ha annunciato da tempo una stretta sull'utilizzo dei cellulari in classe che è stata molto apprezzata dagli italiani.
Insomma, sembra che i cittadini abbiano fiducia nell'operato del ministero e del suo titolare. Solo pochi giorni fa, Valditara ha anche annunciato i risultati del Rapporto Invalsi specificando quali potrebbero essere gli obiettivi del ministero per il prossimo anno - almeno per quanto riguarda la scuola.
Bocciate le proteste dei maturandi, promosse le misure di Valditara: questo dice, in estrema sintesi, un sondaggio di Demopolis per Esperia Italia. Il 68% degli intervistati condanna la manifestazione pacifica dei maturandi, considerandola inaccettabile. Solo il 25% la vede come un modo legittimo per mettere in discussione i criteri di valutazione dell’esame di Stato. Valditara ha già annunciato che dal prossimo anno chi rifiuterà di sostenere l’orale sarà automaticamente bocciato, anche in presenza di crediti sufficienti.
Gli italiani premiano la linea Lega ???????? pic.twitter.com/8kop2sKY1S
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 21, 2025
Questa decisione raccoglie il favore del 63% degli italiani, che la ritengono necessaria per richiamare gli studenti a maggiore impegno e responsabilità. Solo il 30% la giudica eccessiva e repressiva. Il restante 7% non si esprime. Il sostegno verso il ministro è particolarmente forte tra gli elettori di centrodestra, con 9 su 10 favorevoli, a fronte di meno di 4 su 10 tra gli elettori d’opposizione.
Quella sulla maturità non è l'unica misura di Valditara che incontra il sostegno degli italiani. Sul fronte del divieto di cellulari in classe, altra tematica molto discussa, la linea del ministro Valditara ottiene un consenso ancora più ampio. Il 70% degli italiani ritiene giusto estendere il divieto anche agli studenti delle scuole superiori.
Un ulteriore 18% concorda con la misura. Tuttavia questa parte ridotta nutre dubbi sulla sua effettiva applicabilità, soprattutto in contesti dove i docenti si trovano spesso a fronteggiare comportamenti indisciplinati. Solo il 12% giudica la scelta “retrograda e sbagliata”. Considerando tutte le scuole, il 75% degli intervistati è favorevole al divieto assoluto di cellulari in classe, mentre il 19% accetta il loro uso solo nelle superiori. Solo il 6% sostiene la libertà totale di utilizzo.
Il sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, ha commentato in una nota il sondaggio di Demopolis per Esperia ribadendo come le misure del ministro siano popolari anche tra coloro che non sono elettori del centrodestra.
L'anno scolastico 2025/2026 si avvicina e con esso nuove sfide nel terzo anno di gestione del ministero dell'Istruzione da parte di Valditara. Alcuni aspetti sono già stati disciplinati ma altri potrebbero andare incontro a modifiche nei prossimi mesi. Quest'anno si è parlato molto di rivoluzione dei programmi scolastici e dell'introduzione del latino nei primi due anni delle scuole medie assieme a una maggiore attenzione per la storia.
Il rapporto Invalsi 2025 sottolinea come si siano registrati miglioramenti, soprattutto sul fronte della lotta all'abbandono scolastico. Tuttavia il divario tra scuole del Nord e del Sud Italia resta un'incognita: proprio questo potrebbe essere un aspetto sul quale il ministero di viale di Trastevere potrebbe porre particolare attenzione.