22 Jul, 2025 - 20:00

Riforma della Giustizia, la maggioranza esulta e Meloni annuncia novità su carceri e sicurezza

Riforma della Giustizia, la maggioranza esulta e Meloni annuncia novità su carceri e sicurezza

Può esultare, almeno per ora, il centrodestra. Il Senato ha approvato oggi in via definitiva la riforma costituzionale della giustizia voluta dal ministro Carlo Nordio. Il testo introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, la creazione di due Csm distinti, un’Alta Corte disciplinare e il sorteggio dei suoi membri, togati e laici.

Ora il provvedimento tornerà alla Camera per la seconda lettura, poi nuovamente al Senato. Non avendo ottenuto i due terzi dei voti, sarà necessario un referendum confermativo, previsto nella primavera del 2026, senza quorum. Proprio questo aspetto dovrebbe preoccupare il centrodestra e mobilitare l'opposizione.

In Aula si è consumato lo scontro tra maggioranza e centrosinistra. Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dedicato il voto alla memoria di Silvio Berlusconi, mentre Fratelli d’Italia e Lega hanno difeso la riforma come garanzia di terzietà e miglioramento della giustizia, escludendo qualsiasi attacco all’indipendenza della magistratura. Si chiude così, a pochi giorni dalla pausa estiva, un capitolo centrale dell’agenda politica: in autunno sono attesi nuovi sviluppi.

Cosa è successo oggi a Palazzo Madama

106 sì per la prima lettura al Senato della riforma: un passo avanti decisivo nell’iter legislativo. Ma non mancano le voci contrarie: 61 senatori hanno votato contro e 11 si sono astenuti. Il disegno di legge costituzionale ora dovrà passare nuovamente alla Camera e poi ancora al Senato, prima di essere sottoposto al voto popolare.

Un percorso lungo, ma che finora ha soddisfatto il governo Meloni, che aveva inserito la riforma della giustizia tra i punti chiave del proprio programma elettorale nel 2022.

I commenti della maggioranza

Per una volta il centrodestra appare compatto, dopo mesi di tensioni su altri fronti. Antonio Tajani ha sottolineato che la riforma rappresenta l’eredità politica di Berlusconi, da sempre favorevole a una revisione in chiave liberale del sistema giudiziario. Anche Matteo Salvini ha accolto con entusiasmo il risultato.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato nel pomeriggio in un video ufficiale: 

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Un passo avanti fondamentale per una riforma costituzionale attesa da troppo tempo

Ha inoltre annunciato un piano straordinario per i penitenziari italiani: 10.000 nuovi posti detentivi con un investimento di oltre 750 milioni di euro, altri 5.000 posti previsti successivamente, 1.000 nuove assunzioni nella polizia penitenziaria nella prossima legge di bilancio e un ddl per permettere ai detenuti tossicodipendenti di espiare la pena in comunità terapeutiche

Le opposizioni contro la riforma


Durante il voto in Senato non sono mancate le proteste: le opposizioni hanno esposto cartelli contro la riforma. Presente in Aula anche il ministro Nordio. La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha espresso forti perplessità, sostenendo che il provvedimento riduca le garanzie per i cittadini e miri a una magistratura subordinata al potere politico, minando il suo ruolo di controllo della legalità.

L’ANM ha dichiarato che continuerà a opporsi con determinazione, partecipando al dibattito pubblico e accompagnando ogni fase dell’iter parlamentare fino al referendum, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione.

Riassunto in tre punti

  • Il Senato ha approvato in prima lettura la riforma Nordio, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e PM, due Csm distinti e un’Alta Corte disciplinare.
  • La riforma proseguirà il suo iter parlamentare e sarà poi sottoposta a referendum confermativo nella primavera 2026.
  • Forti le reazioni politiche: centrodestra compatto a sostegno, opposizioni e magistratura critici per il rischio di indebolimento della giustizia.

 

 

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