23 Jul, 2025 - 15:30

Ddl Femminicidio, arriva l'ok del Senato: cosa prevede e quando sarà votato alla Camera?

Ddl Femminicidio, arriva l'ok del Senato: cosa prevede e quando sarà votato alla Camera?

La politica si unisce contro il fenomeno del femminicidio. Oggi, 23 luglio 2025, arriva un segnale molto positivo dal Senato, che approva con 161 voti favorevoli il ddl Femminicidio, ora destinato alla Camera dei Deputati. Subito dopo l'approvazione, dai banchi di Palazzo Madama sono partiti applausi e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso la sua soddisfazione per l'atteggiamento dei senatori, che hanno dimostrato di lavorare in maniera compatta su temi importanti.

Ultima parola alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva del ddl tanto atteso, che prevede che il femminicidio diventi un reato a sé stante rispetto all'omicidio volontario, portando così gli autori di femminicidio a dover scontare l'ergastolo. Il disegno di legge, varato dal Consiglio dei Ministri in occasione dell'8 marzo, prevede anche aggravanti e aumenti di pena verso coloro che metteranno in atto pratiche come lo stalking e il revenge porn.

Positive le reazioni da parte di diversi esponenti della politica, soprattutto dai membri del governo Meloni. Nel corso della giornata erano state proposte alcune aggiunte che avrebbero reso ancora più efficace il ddl Femminicidio, ma che potrebbero tornare come argomento di discussione in Parlamento, forse dopo la pausa estiva.

Il Senato vota per il ddl Femminicidio

Centosessantuno sì contro i femminicidi: un segnale che la politica si unisce per un tema fondamentale nella giornata di votazioni in Senato. Da Palazzo Madama arriva l'ok al disegno di legge Femminicidio: il provvedimento, dopo aver incassato un largo consenso al Senato, dovrà passare il prossimo autunno per la Camera dei Deputati, dove ci si aspetta un risultato analogo.

Esulta il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che subito dopo la votazione ha elogiato i membri di Palazzo Madama, ribadendo quanto sia importante che la politica, sui temi fondamentali, mostri unità. Per ora non c'è ancora una data per il voto che porterà all'approvazione definitiva del ddl.

Cosa prevede il disegno di legge?

Una posizione dura e netta contro le violenze di genere. Il ddl introduce il femminicidio come un reato autonomo, distinto dall’omicidio volontario, definendolo una fattispecie per la quale è previsto l’ergastolo. Questo, di per sé, è l'aspetto saliente del disegno di legge.

Ma c'è molto altro in ballo. Il ddl, approvato dal Cdm l’8 marzo scorso, prevede anche aggravanti e aumenti di pena per diversi reati come maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn.

Dopo polemiche sul testo iniziale, il ddl è stato modificato per eliminare il riferimento alla repressione dei diritti o dell’espressione della personalità. Inoltre, nel nuovo testo si introduce il concetto di rifiuto: per configurare il femminicidio, l’omicidio deve derivare dal rifiuto della donna di instaurare o mantenere una relazione affettiva. La modifica riguarda anche le aggravanti per altri reati, come maltrattamenti in famiglia, lesioni e stalking.

Le reazioni della politica

Possono dirsi soddisfatte sia la maggioranza che l'opposizione. Da parte del centrosinistra, però, sarebbe stato opportuno trattare alcuni temi come il reddito di libertà, come ha sottolineato la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, prima della discussione. Ilaria Cucchi, esponente di Avs, invece ha ribadito che questa legge rappresenta un primo passo, ma che c'è ancora molta strada da compiere.

Nel corso dell’esame del disegno di legge sul femminicidio, sono stati approvati due ordini del giorno presentati dalla senatrice Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S al Senato. Il primo impegna il governo a potenziare il sostegno economico ai centri antiviolenza, mentre il secondo riguarda l’impegno a promuovere una maggiore efficienza nell’erogazione dei fondi da parte delle Regioni verso i centri di riabilitazione per uomini autori di violenza.

La maggioranza è soddisfatta per la sinergia di Palazzo Madama sul tema. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha ribadito che l'atteggiamento in Senato è stato molto positivo. Soddisfazione anche da parte della senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, e dell'esponente di Noi Moderati, Mara Carfagna. Il ministro per gli Affari regionali e senatore della Lega, Roberto Calderoli, ha parlato invece di "promessa mantenuta".

Qualche mese fa, il governo era stato contestato per via della sua presunta inazione per quanto riguarda i femminicidi.

 Riassunto in tre punti

  • Approvato al Senato il ddl Femminicidio con 161 voti favorevoli; ora atteso il passaggio alla Camera per l’approvazione definitiva.
  • Il ddl introduce il femminicidio come reato autonomo con pena dell’ergastolo, oltre a prevedere aggravanti per reati come stalking, revenge porn e maltrattamenti.
  • Ampio consenso politico trasversale, con ordini del giorno a sostegno dei centri antiviolenza e di riabilitazione, pur con qualche riserva da parte dell'opposizione.
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