Risolto un altro nodo cruciale prima dello stop per le vacanze estive del Parlamento. La Camera dei deputati ha dato oggi il via libera al disegno di legge tanto atteso. La proposta legislativa ha portato avanti l’idea di garantire a tutti i cittadini la possibilità di aprire un conto corrente, vincolando le banche a non chiuderlo in presenza di fondi disponibili. I cittadini hanno accolto positivamente questa decisione della Camera.
Questo intervento mira a tutelare gli utenti da chiusure arbitrarie che, spesso, lasciano senza strumenti finanziari chi ne fa uso quotidianamente. In un Paese con milioni di conti correnti attivi e un sistema bancario in continua evoluzione, questa proposta vuole rispondere a una necessità reale e diffusa.
Non tutti sono soddisfatti. Le banche, dal canto loro, evidenziano preoccupazioni riguardo all’imposizione di un obbligo che potrebbe incidere sul modello di impresa. Inoltre, si sottolineano le possibili ripercussioni sul sistema finanziario, in termini di stabilità e sicurezza, soprattutto riguardo a norme antiriciclaggio. La proposta ha però trovato un ampio consenso parlamentare e sta per essere esaminata dal Senato, con l’obiettivo di diventare legge.
Perchè c'è stato tanto entusiasmo attorno al ddl conti correnti? La normativa introduce un obbligo preciso per le banche: devono aprire conti correnti a tutti i cittadini e non possono chiuderli se il saldo è positivo. È fatta eccezione per situazioni specifiche come riciclaggio o finanziamento al terrorismo.
Questa regola nasce dall’esigenza di evitare gli utenti senza strumenti per gestire le proprie finanze. La difficoltà maggiore riguarda proprio l’impossibilità di aprire un nuovo conto in un’altra banca a causa delle segnalazioni negative registrate nelle banche dati interbancarie. Il provvedimento mira quindi a garantire un diritto essenziale nell’era moderna: l’accesso ai servizi bancari di base.
Non tutti però appoggiano la misura accolta positivamente da governo e consumatori. La proposta ha suscitato dubbi da parte degli enti bancari e di vigilanza. Bankitalia e l’Abi hanno espresso perplessità. I due enti hanno sottolineato come l’obbligo di aprire un conto corrente possa trasformare l’attività bancaria in qualcosa di più simile a un servizio pubblico, con possibili conseguenze negative per la gestione del rischio e la solidità del sistema finanziario.
Altro timore è un possibile conflitto con la normativa europea e costituzionale, che potrebbe rendere difficile l'applicazione della legge. Si tratta di elementi che andranno presi in considerazione nei prossimi mesi.
Sul fronte politico, la proposta ha trovato sostenitori in tutti i partiti. La Lega definisce quella di oggi una “vittoria storica”. Gioia anche per Fratelli d’Italia e per il Partito Democratico, che la vedono come un passo importante verso una maggiore inclusione sociale.
Le associazioni dei consumatori apprezzano l’intento di mettere fine a chiusure arbitrarie che penalizzano gli utenti. Tuttavia i gruppi di cittadini avvertono anche di un possibile aumento delle spese di gestione dei conti. Un primo passo in avanti è stato fatto, ora la sfida è trovare un equilibrio tra il diritto all’accesso ai servizi bancari e la sostenibilità economica del sistema evitando che i costi ricadano ingiustamente sugli utenti finali.
#Siri: ✅ DIRITTO AL CONTO CORRENTE: STORICA VITTORIA DELLA LEGA!
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) July 23, 2025
Dopo il via libera della Commissione Finanze, ora il Diritto al Conto Corrente viene approvato alla Camera.
All’unanimità, viene riaffermato un principio chiaro e di buonsenso:… https://t.co/Ied2HHqccH pic.twitter.com/3sEx4TuhED