29 Jul, 2025 - 09:25

Perché il sindaco di Taranto si è dimesso a soli due mesi dalle elezioni: le ragioni dietro la scelta di Bitetti

Perché il sindaco di Taranto si è dimesso a soli due mesi dalle elezioni: le ragioni dietro la scelta di Bitetti

Nemmeno cinquanta giorni fa, Piero Bitetti festeggiava la sua elezione a sindaco di Taranto. Una vittoria che aveva dato entusiasmo al centrosinistra, ottenuta al ballottaggio contro il candidato sostenuto dal centrodestra, Francesco Tacente. Nemmeno due mesi dopo, l'amministrazione di centrosinistra è già finita e i tarantini si chiedono quale futuro li attenda: la scelta di Bitetti rischia di provocare un vuoto istituzionale in un momento cruciale per le trattative sull’ex Ilva.

Ed è proprio l’acciaieria il motivo alla base delle dimissioni dell’ormai ex sindaco tarantino. Secondo quanto dichiarato dall’esponente del centrosinistra, ci sarebbero state forti contestazioni da parte di cittadini e associazioni ambientaliste al termine di un incontro sul futuro dell’ex Ilva. Il sindaco, dopo essere stato preso di mira, è rientrato nel municipio. Poi, la decisione di dimettersi, motivata — secondo quanto riportato — da una situazione di "inagibilità politica". Il 30 luglio si sarebbe dovuto tenere un consiglio comunale dedicato esclusivamente al tema dell’ex Ilva, seguito, il giorno successivo, da un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’ormai ex sindaco si era detto disponibile a dialogare con le associazioni ambientaliste, ma a seguito delle sue dimissioni non seguirà alcun confronto. Per ora, a Taranto si profila il rischio concreto che l’assenza di Bitetti provochi un pericoloso vuoto istituzionale proprio in un momento fondamentale per la città. Il primo cittadino può revocare o confermare le dimissioni entro venti giorni.

Perché il sindaco di Taranto si è dimesso

Terremoto politico a Taranto, a cinquanta giorni dal voto per le elezioni comunali e a pochi mesi da quello regionale. Il sindaco Piero Bitetti ha presentato le proprie dimissioni a seguito di minacce ricevute — secondo quanto emerso — da parte di movimenti ambientalisti contrari all’ex Ilva. La decisione è arrivata la sera del 28 luglio 2025, dopo un confronto fallito con alcune associazioni della società civile che avevano contestato duramente il primo cittadino, costretto a rientrare nel municipio per ragioni di sicurezza. Bitetti aveva abbandonato anzitempo l’incontro per motivi familiari, posticipando al giorno seguente il confronto con altre realtà associative.

All’uscita del confronto, che anticipava il consiglio comunale del 30 luglio 2025, interamente dedicato al tema dell’ex Ilva, il sindaco è stato preso di mira da alcuni manifestanti che hanno iniziato a urlare "assassini, assassini". Alla base della sua decisione, secondo quanto emerge dalla lettera di dimissioni, c’è la constatazione di una vera e propria inagibilità politica.

Le elezioni a Taranto di due mesi fa

Neanche due mesi fa, il 9 giugno 2025, Bitetti esultava per la vittoria alle urne. Il sindaco dimissionario aveva ottenuto il 54,66% dei consensi contro il 45,34% del candidato del centrodestra, Francesco Tacente. Il primo turno delle elezioni comunali si è tenuto il 25 e 26 maggio. La vittoria di Bitetti riportava a Palazzo di Città un sindaco eletto dopo il commissariamento resosi necessario a seguito delle dimissioni di 17 consiglieri comunali su 32 contro l’ex sindaco Rinaldo Melucci

Una scelta politica che aveva portato a pochi mesi di commissariamento, conclusisi con le elezioni di maggio, vinte da Bitetti con il sostegno della segreteria nazionale del Partito Democratico e del possibile candidato dem alle Regionali, Antonio Decaro.

Cosa succederà ora?

Le dimissioni di Bitetti non sono ancora definitive. Il sindaco, insediatosi il 17 giugno 2025, ha venti giorni di tempo per ritirarle o confermarle. In caso di conferma, si aprirebbe una nuova fase commissariale, seguita da un possibile ritorno alle urne — ipoteticamente in autunno, forse in concomitanza con il voto regionale in Puglia. Al momento, il rischio di un vuoto istituzionale resta elevato, proprio in un momento strategico per la città e per il futuro dell’ex Ilva.

La scelta di Bitetti arriva a poche ore da due appuntamenti decisivi: un consiglio comunale monotematico previsto per il 30 luglio e un vertice al Mimit il giorno successivo.

Riassunto finale in tre punti

  • Motivo delle dimissioni: forti tensioni e presunte minacce da attivisti ambientalisti durante un confronto sull’ex Ilva hanno spinto il sindaco Bitetti a dimettersi per "inagibilità politica".
  • Situazione istituzionale: Bitetti, eletto il 9 giugno e insediato il 17, ha ora 20 giorni per ritirare le dimissioni. In caso contrario, Taranto rischia un nuovo commissariamento.
  • Contesto critico: le dimissioni arrivano in un momento chiave per il futuro industriale e ambientale della città, con importanti vertici e decisioni imminenti sull’ex Ilva.
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