Il Cremlino provoca, ma Mattarella non si scompone e risponde a tono, sempre con grande eleganza. Il Presidente della Repubblica, in occasione della Cerimonia del Ventaglio tenutasi oggi al Quirinale, ha specificato che il sostegno dell'Italia all'Ucraina non è in discussione e che le scelte fatte dalla Russia negli ultimi anni hanno portato a uno sconvolgimento dell'equilibrio internazionale. Il Capo dello Stato ha ribadito successivamente che è necessario eliminare la volontà di sopraffare gli altri popoli per poter vivere in pace.
Nella mattinata di oggi, Mattarella, assieme al ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto, è finito su una sorta di lista "nera" pubblicata dal ministero degli Esteri russo. All'interno dell'elenco compaiono i nomi di personalità politiche internazionali che hanno rilasciato dichiarazioni o discorsi contro Mosca. Il Presidente della Repubblica si è schierato innumerevoli volte contro l'operato del leader russo Vladimir Putin e solo pochi giorni fa ha ospitato al Quirinale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Nel corso della giornata di oggi, Mattarella ha ricevuto la solidarietà dell'intera comunità politica italiana. I leader di partito hanno infatti espresso la loro vicinanza al Capo dello Stato dopo quanto accaduto nella mattinata di oggi.
Una risposta forte e determinata, nonostante l'offesa arrivasse dalla Russia di Putin. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della Cerimonia del Ventaglio tenutasi nel pomeriggio di oggi al Quirinale, ha ricordato l'importanza della pace e come Mosca, nel giro di pochi anni, abbia minacciato l'equilibrio internazionale con l'invasione dell'Ucraina. Proprio su Kyiv, il Presidente insiste:
Mattarella: Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani pic.twitter.com/oKtOEVDfrG
— Quirinale (@Quirinale) July 30, 2025
Per Mattarella non ci sono dubbi: il sostegno all'Ucraina, peraltro già ribadito nei giorni scorsi con l'incontro con il leader ucraino Zelensky, è inamovibile e non è messo in discussione. Ecco quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica nella giornata di oggi:
Un elenco contenente i nomi di tutti coloro che hanno tenuto discorsi contro la Russia negli ultimi anni. La lista raccoglie al suo interno i nominativi di personalità internazionali che si sono pronunciate contro il Cremlino, divise per Paese. Alla voce "Italia" sono tre i nomi che fanno clamore: il Presidente della Repubblica, il ministro della Difesa Crosetto e, infine, il titolare della Farnesina e vicepremier Antonio Tajani.
Tutti e tre si sono schierati apertamente dalla parte dell'Ucraina in diverse occasioni istituzionali e hanno sostenuto Kyiv da quando la Russia ha iniziato l'invasione nel febbraio 2022. Il caso non è passato inosservato e il ministro degli Esteri ha convocato l'ambasciatore russo alla Farnesina per chiedere chiarimenti. Tempestiva la risposta dell'ambasciata russa, che si è detta sorpresa dell'atteggiamento italiano di fronte alla lista.
Nella nota diffusa dalla missione diplomatica, dopo che l'ambasciatore Paramonov è stato convocato alla Farnesina, si legge:
La politica italiana si stringe attorno al Presidente della Repubblica. Numerosi esponenti, appartenenti a partiti diversi, hanno espresso il loro sostegno: dalla Coldiretti al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Anche il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio (Lega), il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante (Forza Italia), la ministra Eugenia Roccella e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha espresso solidarietà.
Respingiamo le vili intimidazioni avanzate dal ministero degli Esteri russo con liste di proscrizione degne della peggiore tradizione autoritaria e antidemocratica. La solidarietà mia e del @Mov5Stelle ai ministri Tajani e Crosetto, il cui nome compare tra le fila dei nemici…
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) July 30, 2025
Anche le opposizioni hanno fatto sentire la loro voce, con dichiarazioni di solidarietà da parte di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), Giuseppe Conte (M5S), Elly Schlein e Carlo Calenda (Azione).