Il film sugli zombie con il più alto incasso di sempre (ben 540 milioni di dollari), un'epidemia globale e un Brad Pitt decisamente giovane, bello e intenzionato a proteggere la sua famiglia a tutti i costi: gli ingredienti di "World War Z" sono tutti qui, pronti a far gelare il sangue nelle vene e a far venire la pelle d'oca.
L'action horror del 2013 torna, infatti, in prima serata - ore 21:20 - su Italia 1, questa sera 31 luglio 2025. E c'è pure una guest star che non ti aspetteresti in un colossal made in USA: Pierfrancesco Savino! Ebbene sì, anche l'attore italiano è accanto all'indimenticabile di "Fight Club".
Ecco la trama, come finisce e tutto quello che sappiamo su "World War Z"!
Il film fa letteralmente il giro del mondo - e anche se spesso i luoghi in scena sembrano autentici, molti set sono stati ricreati con precisione maniacale in luoghi impensabili. Ad esempio, le scene ambientate a Filadelfia non sono state girate in Pennsylvania, bensì a Glasgow, in Scozia. Le strade scozzesi sono state trasformate in scenografie americane grazie a scenografie mobili e migliaia di comparse.
Anche la sequenza a bordo dell’aereo (quella con la granata e la depressurizzazione esplosiva) è stata girata nel Regno Unito, come pure tutta la parte ambientata nel centro ricerche dell' OMS a Cardiff - peraltro realmente girata nei Pinewood Studios gallesi.
Una delle location più affascinanti è Gerusalemme, ma anche qui Hollywood ha fatto un trucco da illusionista. Le imponenti mura della "zona sicura israeliana" sono state ricostruite a Malta, mentre la folla di rifugiati e soldati è stata filmata a La Valletta e in Giordania, dove le autorità locali hanno collaborato per ricreare un’atmosfera di crisi umanitaria. Alcune sequenze con paesaggi desertici sono state girate proprio nei dintorni di Amman, sfruttando il terreno arido e roccioso.
Infine, il campo militare in Corea del Sud è stato girato in set costruiti ad hoc tra l'Inghilterra e la base militare di Aldershot, a sud di Londra.
Nel giro di pochi istanti, il mondo che conosciamo crolla. Gerry Lane (Brad Pitt) si ritrova intrappolato nel traffico di Filadelfia con la moglie Karin e le due figlie, quando l’impossibile accade: una violenta ondata di persone infette trasforma le strade in un incubo vivente. Gli infetti non barcollano come gli zombi tradizionali: corrono, saltano, aggrediscono con ferocia, contagiando in meno di dodici secondi.
Fuggiti per un soffio dalla città, i Lane trovano riparo a Newark, ma la minaccia è ovunque. Solo l’intervento di un elicottero militare riesce a portarli in salvo, insieme al giovane Tommy, un ragazzino rimasto orfano nell’assalto. La loro destinazione è una nave della Marina americana, dove si coordinano i primi tentativi di contenere l’epidemia globale.
Su quella nave, Gerry capisce che l’unico modo per proteggere la sua famiglia è rimettersi in gioco. Accetta una missione che lo porta prima in Corea del Sud, dove si dice sia comparso il primo caso, poi in Israele, che ha costruito un’imponente barriera per difendersi dall’infezione. Ma ogni luogo, anche il più sicuro, crolla davanti all’ingegno brutale del virus.
Durante il suo viaggio, Gerry osserva un dettaglio che cambierà tutto.
Quando tutto sembra perduto e l’infezione si è diffusa a livello globale, Gerry Lane - ex investigatore delle Nazioni Unite e ora improbabile salvatore dell’umanità - arriva all’Organizzazione Mondiale della Sanità a Cardiff, in Galles, con un'idea tanto folle quanto disperata: usare un virus per camuffarsi tra gli zombie.
Dopo aver attraversato mezzo mondo - da Filadelfia a Newark, dalla Corea del Sud a Gerusalemme - Gerry ha notato un dettaglio cruciale: gli zombi ignorano le persone malate o terminali. Da qui nasce il suo piano. Raggiunto il centro di ricerca, però, scopre che le fiale contenenti i patogeni sono in un’ala dell’edificio infestata da zombi. Nonostante sia ferito gravemente, Gerry si addentra nei corridoi insieme a Segen - la soldatessa israeliana che ha salvato amputandole una mano infetta - e a uno degli scienziati.
Il momento clou arriva in laboratorio: Gerry si trova di fronte a uno zombi solitario che gli blocca l’unica via di fuga. Con sangue freddo, si inietta un agente patogeno curabile, rischiando la vita. Quando apre la porta per uscire, lo zombi lo guarda, lo annusa… e passa oltre. Il piano ha funzionato: Gerry è diventato invisibile ai non-morti.
Con in mano le fiale, torna sano e salvo nella zona sicura dove si riunisce con la sua famiglia a Freeport, in Nuova Scozia. Da lì, parte lo sviluppo del "vaccino mimetico": un’iniezione che permette a chi lo assume di non essere attaccato, dando così un vantaggio tattico ai civili e ai militari. Il mondo è ancora in guerra, ma ora c’è una speranza concreta di sopravvivenza.
La forza di "World War Z" non è solo nella tensione, nel ritmo incalzante e nelle orde di zombi che si lanciano come proiettili umani. È anche in un cast internazionale che riesce a trasmettere credibilità, paura e umanità. Ovviamente, Brad Pitt domina la scena nei panni di Gerry Lane, ma intorno a lui ruotano tanti volti interessanti.
A cominciare da Daniella Kertesz, che interpreta Segen, Mireille Enos, nel ruolo della moglie di Gerry. E poi c’è Pierfrancesco Favino, inaspettato medico dell’OMS, in un cameo che sorprende e diverte chi non si aspetta un attore italiano in un film hollywoodiano.
Accanto a loro, spiccano James Badge Dale (capitano Speke), David Morse (il misterioso ex agente della CIA), Fana Mokoena (il diplomatico Thierry), e Peter Capaldi, che - ironia della sorte - interpreta un medico dell’OMS proprio poco prima di diventare… Doctor Who.