31 Jul, 2025 - 16:15

La spiegazione del finale di "Scusate se esisto!": come finisce e dove è stato girato il film con Raoul Bova?

La spiegazione del finale di "Scusate se esisto!": come finisce e dove è stato girato il film con Raoul Bova?

Che succede quando una donna brillante, architetta con esperienze internazionali, torna in Italia e scopre che per essere presa sul serio deve farsi passare per uomo? Succede "Scusate se esisto!", una commedia brillante con Paola Cortellesi e Raoul Bova che mescola risate, riflessioni sull’identità, lotta al pregiudizio e una Roma tutta da reinventare.

Ma come finisce davvero questo film? E dove sono state girate quelle scene tra palazzoni futuristi e monti incantati? Se ti sei mai chiesto perché l’ultima scena ti ha lasciato con un sorriso dolceamaro (e magari con voglia di traslocare in Abruzzo), sei nel posto giusto: qui arriva la spiegazione del finale, con tutte le location più iconiche - e un pizzico di gossip da dietro le quinte.

Dove è stato girato? Da Roma alla natura abruzzese

Un film che ha per protagonista un'architetta non poteva che avere delle location mozzafiato e una fotografia impeccabile. Ecco, quindi, tutti i luoghi visti nella spumeggiante commedia italiana.

Le riprese principali si svolgono a Roma, in particolare nel quartiere Corviale (il famoso "Serpentone"), sul quale Serena decide di mettere su il proprio progetto edile spacciandosi per l'assistente di un certo Bruno Seren - se stessa, ma al maschile, con l'aiuto di un Raoul Bova molto scettico - e gareggiare per la riqualificazione ambientale del quartiere.

Location specifiche a Roma includono:

  • Il Ristorante Piazza Caprera in Piazza Caprera 5, dove Serena lavora come cameriera
  • Lo studio di architettura è situato al Centro Direzionale Da Vinci, via Gustave Eiffel 15
  • La casa di Serena si trova in Via Giuseppe De Marini a Roma; quella di Francesco in Piazza di San Saturnino 5

Queste ambientazioni romane raccontano un’Italia urbanizzata ma segnata da contraddizioni sociali e lavorative, proprio come Corviale ispira nel film il progetto di rinascita. Altre scene chiave si girano ad Anversa degli Abruzzi e Pescasseroli, due borghi montani in provincia de L’Aquila scelti per evocare le radici abruzzesi di Serena.

La trama di "Scusate se esisto!"

Ispirato al progetto Kilometro Verde di Guendalina Salimei, "Scusate se esisto!" è l'irriverente commedia che ruota attorno alle (dis)avventure di Serena Bruno (Paola Cortellesi), una brillante e seria giovane che insegue il suo sogno: diventare architetto. Così, dopo un percorso universitario da 110 e Lode, la pellicola ci mostra una Serena ormai donna in carriera, con lavori di prestigio in tutto il mondo, ma stanca della piovosa Londra. 

Decide quindi di mollare tutto e tornarsene nella sua soleggiata Italia, per poi scoprire che le cose non sono esattamente rosa e fuori. Che fare allora? Trova lavoro come cameriera nel ristorante del bel Francesco (Raoul Bova). Il colpo di fulmine è tanto scontato quanto immediato, peccato che lui - fresco fresco di divorzio - nasconda un segreto. 

Francesco, infatti, è decisamente affascinante, ma anche - sfortunatamente per lei - molto gay. Shock a parte, Serena e il suo capo stringono un'improbabile e comica amicizia, arrivando persino a diventare coinquilini. Tutto cambia, però, quando l'architetta in cerca di lavoro si imbatte in Corviale durante una delle sue passeggiate. Il quartiere non è messo bene e Serena decide di elaborare un progetto di riqualifica ambientale inclusivo, basandosi sulle peculiarità socioculturali dei residenti. 

Strano ma vero, il progetto ha successo e viene accolto dallo Studio Ripamonti. La felicità dura poco visto che per un disguido, Ripamonti inverte nome e cognome, ritenendo così che il progetto appartenga a un uomo e non a una donna. Serena, quindi, chiede a Francesco di fingersi l'architetto in questione, in modo da poter portare a termine il progetto, mentre lei avrebbe svolto il ruolo di sua segretaria.

Al danno si aggiunge poi anche la beffa: Ripamonti è completamente incompetente, oltre che misogino e omofobo, e tutto il lavoro è nelle mani del suo competentissimo team. Tutto sembra filare liscio per Serena e Francesco, se non fosse che l'ex moglie di quest'ultimo, Maria, gli affida il loro pargoletto, Elton. Per Francesco è come ricevere una porta in faccia, così chiede a Serena di fingersi la sua fidanzata. Un piano sensato, visto che anche lei ha deciso di far passare lui come suo fidanzato agli occhi della famiglia. 

In una spirale sempre più vorticosa di incomprensioni, segreti e piani disfunzionali la pellicola arriva al suo punto clou: Pietro, collega di Serena, si innamora di lei - che lo ricambia -, Francesco si mette con Nicola, che ha collaborato alle varie messinscene e sul più bello Ripamonti decide di stravolgere il progetto per averne un ritorno economico. Un'infuriata Serena lo affronta, svelandogli tutta la verità e mandando all'aria (forse) la sua carriera, oltre a perdere Pietro che si è sentito "preso in giro".

Come finisce "Scusate se esisto!": segreti svelati

Nel climax del film, durante la presentazione decisiva, il dottor Ripamonti vuole trasformare il progetto in un centro commerciale, snaturandone l’essenza eco-sociale: Serena decide di non fingere più e rivendica il suo ruolo e il progetto originale, sapendo che rischia il posto. Ma non è l'unica ad avere un segreto, l’ufficio intero trabocca di segreti: c’è chi finge di tifare Juve, chi nasconde il proprio orientamento sessuale, Michela, l’assistente innamorata di Ripamonti, è la vera mente dietro l’azienda ma resta nell’ombra. Tuttavia, il suo discorso scatena una rivoluzione silenziosa.

Il giorno dopo ’ufficio si trasforma: nessuno prepara più il caffè, tutti svelano la propria identità. Volponi, segretamente gay, e altri colleghi si liberano finalmente delle menzogne. Serena non viene licenziata, ma alcuni nodi rimangono ancora da sciogliere. Francesco, infatti, non è riuscito a confessare al figlio la propria omosessualità, ma Elton sembra averlo capito da solo. Pietro si riappacifica con Serena e tutta l'allegra combriccola trascorrono gli ultimi minuti del film nella casa di lei in Abruzzo. Un futuro lavorativo incerto, ma legami solidi si sono creati.

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