"Sydney Sweeney has great jeans". Un gioco di parole (forse) innocente che ha acceso un dibattito infuocato online. Che cosa è successo? E cosa c'è davvero dietro la nuova campagna pubblicitaria di American Eagle?
E perché la star di "Euphoria" è finita nel mirino del web? Ecco tutto quello che c’è da sapere, senza peli sulla lingua.
Lo scenario è semplice: Sydney Sweeney, 27 anni, attrice acclamata per il suo ruolo in "Euphoria", appare in una serie di video promozionali per la collezione autunnale di American Eagle. La vediamo mentre lavora su un’auto, fa un provino ironico per diventare volto del brand, e naturalmente sfoggia diversi modelli di jeans.
Lo slogan? "Sydney Sweeney has great jeans". Ma la pronuncia fa suonare quel "jeans" un po’ troppo simile a "genes" ("geni", sì quelli del DNA, per intenderci). Apriti cielo.
Nel video più discusso, Sweeney sdraiata si tira su la zip dei jeans e dice:
A seguire, una voce fuori campo ribadisce:
Il doppio senso non è sfuggito agli utenti e ai critici, che hanno letto tra le righe un riferimento potenzialmente problematico alla superiorità genetica. Alcuni sono arrivati a evocare il concetto di eugenetica, ideologia razzista e abilista screditata da decenni.
La dottoressa Sayantani DasGupta, docente alla Columbia University, ha pubblicato un video virale su TikTok (oltre 4 milioni di visualizzazioni) in cui smonta lo spot pezzo per pezzo, definendolo "intriso di messaggi eugenetici". Per lei, l’ironia gioca con concetti pericolosi legati alla razza, al privilegio e alla normatività.
DasGupta ha anche messo in luce un altro dettaglio:
E la polemica non si ferma lì. La stratega culturale Rachel Lowenstein punta il dito contro l’estetica seducente della campagna, che - secondo lei - asseconda lo sguardo maschile. Una strategia già vista, dice, dove "il sesso vende" e il corpo femminile viene usato come calamita per l’engagement.
Molti hanno notato un parallelismo con la famigerata campagna di Brooke Shields per Calvin Klein del 1980, dove l’attrice quindicenne diceva:
Anche in quel caso, polemiche a non finire. Il richiamo alla genetica e la sessualizzazione della modella minorenne hanno lasciato il segno nella storia della pubblicità. E oggi, Sweeney sembra riportare in auge lo stesso schema. Ma in salsa 2025.
Non tutti però vedono del marcio. Il creator e commentatore Philip DeFranco ha affrontato il caso con ironia su TikTok, sostenendo che la reazione è sproporzionata. Nei commenti, molti utenti lo appoggiano:
"È solo una battuta sul fatto che Sydney Sweeney è sexy, niente di cui arrabbiarsi"
"Ragazzi, è solo una pubblicità di jeans. Calma"
"Alcune persone hanno davvero troppo tempo libero"
Per i sostenitori, il video è solo un esempio di marketing audace che gioca con l’ambiguità. Punto.
Il brand non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma Ashley Schapiro, vicepresidente del marketing di American Eagle, ha detto la sua su LinkedIn.
Nel post, ha raccontato di una call con Sydney in cui le è stato chiesto:
La risposta?
Schapiro ha definito la campagna "sfacciata, ironica e diversa da qualsiasi cosa avessimo fatto prima", sottolineando il gioco di parole come "una trovata divertente che rivela il genio dietro "genes"".
E intanto... le azioni volano. Forse sarà anche controversa, ma la campagna ha portato numeri veri: +10% in borsa per American Eagle e oltre 200 milioni di dollari aggiunti al valore del gruppo, secondo Vanity Fair. Come dire: nel bene o nel male, purché se ne parli.
Finora nemmeno l’attrice ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale. Né lei né American Eagle hanno risposto alle richieste di commento da parte di People e altri media.
Un silenzio strategico? Forse. In un’epoca in cui l’indignazione è virale e le campagne si fanno con i duetti su TikTok, ogni parola in più potrebbe solo alimentare il fuoco.