Si va verso l'escalation del conflitto in Medio Oriente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che l'esercito di Tel Aviv entrerà nella Striscia di Gaza, nonostante il monito dell'Occidente e il rischio di rottura dei rapporti con l'Unione Europea. La missione voluta dal premier israeliano sarà necessaria – almeno stando a quanto dichiarato – per la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas dallo scorso 7 ottobre 2023. La scelta di entrare nel territorio palestinese, tuttavia, arriva in un momento estremamente difficile per Israele: Tel Aviv è ormai condannata da quasi tutte le cancellerie europee e la situazione umanitaria a Gaza è al centro del dibattito.
Gli effetti di un'occupazione militare della Striscia di Gaza potrebbero avere importanti ripercussioni sull'immagine del governo israeliano e sui rapporti internazionali. Il premier, tuttavia, non sembra affatto preoccupato, anzi afferma di aver ricevuto l'ok del presidente statunitense Donald Trump a questa operazione che porterebbe alla resa di Hamas. Meno convinto il capo di Stato maggiore delle IDF, il tenente generale Eyal Zamir, che ha mostrato resistenze al piano di occupazione completa. Con lui, Netanyahu è stato esplicito: "Se non vuole, si dimetta".
Gli effetti dell'annuncio del premier israeliano arrivano anche in Italia, dove da giorni l'opposizione sta cercando di convincere il governo a riconoscere lo Stato palestinese, così come hanno già fatto diversi Stati europei o intendono fare. Meloni preferirebbe attendere la fine del conflitto e la restituzione degli ostaggi prima di procedere, ma quanto dichiarato da Netanyahu questa sera rischia di provocare ulteriori polemiche e attriti tra maggioranza e opposizione. Nel frattempo, la segretaria del PD, Elly Schlein, ha chiesto al governo di interrompere ogni rapporto con Tel Aviv.
Occupare la Striscia di Gaza porterebbe alla fine del conflitto, poiché con la restituzione degli ultimi ostaggi e la resa totale di Hamas non ci sarebbe più nulla per cui combattere. Queste sono le motivazioni che spingono Netanyahu ad autorizzare una delle missioni probabilmente più impopolari della guerra: entrare a Gaza, in un momento in cui la popolazione palestinese vive una situazione umanitaria precaria e le cancellerie europee pongono le basi per riconoscere la Palestina.
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— Benjamin Netanyahu - בנימין נתניהו (@netanyahu) August 4, 2025
Neanche i generali israeliani nutrono fiducia in questo piano. Il tenente generale delle IDF, Eyal Zamir, ha mostrato resistenze al piano di occupazione completa e ha ricevuto come risposta l'invito del premier a dimettersi, se non ritiene che questa sia la mossa giusta.
C'è tanta rabbia nel centrosinistra per l'azione che l'esercito israeliano, su richiesta di Netanyahu, si appresta a compiere. A esprimersi in maniera più veemente è la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che invita il governo a interrompere qualsiasi rapporto con Tel Aviv. Non è solo necessario mettere uno stop agli accordi di collaborazione con Israele, ma anche smettere di indugiare:
Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Francesco Silvestri, chiede al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di convocare l'ambasciatore israeliano in Italia per rispondere di quanto deciso dal premier. Anche il co-portavoce di AVS, Nicola Fratoianni, si scaglia contro la scelta di Netanyahu:
Angelo Bonelli, altro co-portavoce di AVS, aveva sottolineato nel pomeriggio come anche chi era fedele a Netanyahu oggi non lo sia più:
Arriva anche il monito sui social da parte del Movimento Cinque Stelle che sottolinea la pericolosità dell'operazione di Netanyahu.
Netanyahu va fermato subito! pic.twitter.com/x92cd3PPkl
— MoVimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) August 4, 2025
Il presidente pentastellato, Giuseppe Conte, ha biasimato il governo per la mancata rottura dei rapporti con Israele. Secondo l'ex premier è necessario prendere misure drastiche contro quello che sta accadendo in Medio Oriente.
Lo hanno lasciato sterminare oltre 60mila palestinesi, lo hanno lasciato uccidere 18mila bambini, lo hanno lasciato affamare una intera popolazione. Ora Netanyahu ci fa sapere che occupa Gaza. E lo lasciano fare, sempre. Ancora. E l'Italia di Meloni continua a prendere premi per… pic.twitter.com/uPDIXWwGE2
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) August 4, 2025
Nelle prossime ore, il ministro degli Esteri Antonio Tajani – come accaduto in altre occasioni – potrebbe decidere di confrontarsi con il suo omologo israeliano Sa'ar per discutere delle decisioni di Netanyahu. Tutto quello che il governo potrà fare è rimandato a domani, ma sicuramente la questione relativa a Gaza sarà oggetto di discussione.
Negli scorsi giorni, Meloni ha detto che per il riconoscimento della Palestina è meglio attendere la fine della guerra e la restituzione degli ostaggi; solo allora sarà possibile aprire, come hanno fatto altre cancellerie europee.