04 Aug, 2025 - 23:00

Chi era e come è morto Francis Turatello? Biografia e vita privata del gangster

Chi era e come è morto Francis Turatello? Biografia e vita privata del gangster

Noto come “Faccia d’Angelo” per i suoi lineamenti quasi innocenti e la capacità di celare una spietatezza fuori dal comune, Francis Turatello (all’anagrafe Francesco Michele Turatello) fu una delle figure più emblematiche della criminalità organizzata milanese degli anni Settanta.

La sua parabola criminale si intreccia con le storie della vecchia e nuova mafia, della Camorra e delle principali bande che hanno segnato la storia italiana nel dopoguerra, rendendolo un protagonista indiscusso – e spesso temuto – delle notti milanesi.

Francis Turatello: origini

Francis Turatello nacque ad Asiago, in provincia di Vicenza, il 4 aprile 1944, figlio di Luigia Turatello, sarta veneta, e di padre ignoto. Sulle sue origini aleggiarono per anni voci mai del tutto confermate: secondo molte fonti, sarebbe stato il figlio naturale del boss mafioso italo-americano Frank "Tre Dita" Coppola, legato alla famiglia Gambino di New York.

Che fosse o meno vero, la sua ascesa nel mondo criminale fu facilitata dai legami internazionali che ben presto riuscì a tessere.

Dopo la fine della guerra, la madre si trasferì con lui a Milano, stabilendosi nel quartiere operaio di Lambrate. Cresciuto in condizioni economiche difficili, Francis si distinse fin da giovane per la tenacia e la spregiudicatezza, doti che lo portarono prima a diventare pugile dilettante e poi ad avvicinarsi progressivamente agli ambienti della criminalità locale. Fu così che negli anni Sessanta iniziò la sua “carriera” nella mala milanese.

Biografia di Francis Turatello

Turatello mosse i primi passi come piccolo ladro e truffatore, ma tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta si affermò rapidamente come leader carismatico di una banda che controllava il racket della prostituzione, delle bische clandestine e dei locali notturni di Milano.

Al suo fianco si schierarono figure di spicco della malavita nazionale e internazionale: dalla mafia siciliana e calabrese fino alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, Turatello seppe tessere una fitta rete di alleanze, diventando il vero “re” delle notti milanesi.

Il suo impero prosperava grazie al controllo capillare dei traffici illeciti, ma anche attraverso azioni spettacolari come rapine e sequestri di persona.

Emblematico fu il sanguinoso scontro con Renato Vallanzasca, altro protagonista della mala degli anni Settanta: tra i due si instaurò prima una feroce rivalità, sfociata in una scia di omicidi, e poi, quasi ironicamente, una sincera amicizia che si consolidò in carcere, dove Turatello fu testimone di nozze di Vallanzasca.

L’arresto avvenne il 2 aprile 1977. Giudicato e condannato a dodici anni di carcere duro per rapina, ricettazione e sequestro di persona, Turatello riuscì inizialmente a mantenere il controllo dei suoi affari anche da dietro le sbarre.

Tuttavia, la sua stella iniziò a tramontare quando fu soppiantato da uno dei suoi uomini più fidati, Angelo Epaminonda, pronto a puntare tutto sul traffico di eroina e sulle nuove alleanze mafiose.

Francis Turatello: causa della morte

Il 17 agosto 1981, Francis Turatello venne brutalmente assassinato a soli 37 anni all’interno del carcere di massima sicurezza di Badu ‘e Carros, a Nuoro.

Fu vittima di una vera e propria esecuzione: immobilizzato da due detenuti, fu accoltellato ripetutamente fino a essere sventrato da altri due complici. Il movente di un simile gesto rimase per anni avvolto nel mistero: tra le ipotesi più accreditate, quella di un regolamento di conti ordito dalla nuova Camorra o da alcuni clan mafiosi interessati a eliminare Turatello per acquisire il controllo dei suoi affari milanesi.

Altre voci parlarono di vendette interne, rivalità personali e perfino di coinvolgimenti di servizi segreti e organizzazioni terroristiche.

La sua uccisione scatenò una serie di vendette e ripicche all’interno della malavita e gettò una lunga ombra sulla vera ragione del suo assassinio. Fu sepolto nel cimitero di Monza.

Francis Turatello: moglie e figli

Nella vita privata, Francis Turatello fu legato sentimentalmente a Emilia Luciana Zenari, detta Lia, ex fotomodella. Dalla loro unione nacque un figlio, Eros. Lia Zenari fu a sua volta vittima di una morte violenta nel 1978.

La figura della moglie e del figlio rimase sempre marginale rispetto alla notorietà criminale di Turatello, ma il nome di Eros riemerge negli anni Ottanta su una celebre copertina del cantante Franco Califano, dichiarato grande amico del boss.

Francis Turatello rimane ancora oggi una delle figure leggendarie del crimine italiano, capace di incarnare in sé fascino e terrore, genio criminale e spietata violenza, in una parabola umana e criminale che racconta la faccia più oscura della Milano degli anni Settanta.

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