05 Aug, 2025 - 14:09

Cima Falkner, dove si trova e perché crolla la roccia? Le foto prima e dopo

Cima Falkner, dove si trova e perché crolla la roccia? Le foto prima e dopo

Cima Falkner è una delle spettacolari cime delle Dolomiti di Brenta, un gruppo montuoso tanto amato da alpinisti ed escursionisti quanto fragile e soggetto a fenomeni naturali di grande impatto. Negli ultimi anni, proprio questa vetta si è trovata al centro dell’attenzione a causa di imponenti crolli di roccia che hanno cambiato il suo profilo e richiamato l’attenzione degli specialisti sul delicato equilibrio ambientale delle nostre montagne. Ma dove si trova esattamente questa cima e perché si stanno verificando questi fenomeni?

Dove si trova Cima Falkner?

Cima Falkner si trova nelle Dolomiti di Brenta, in Trentino, ed è una delle vette più caratteristiche della catena, raggiungendo un’altitudine di 2.999 metri. La cima si trova tra la Bocca dei Camosci e la Bocca di Vallesinella, a poca distanza da località famose come Madonna di Campiglio e il Rifugio Stoppani, punto di partenza per molte escursioni e itinerari alpinistici.

Quella di Cima Falkner è una montagna che si può raggiungere attraverso la famosa ferrata Benini, un percorso panoramico molto frequentato dagli appassionati, ma che richiede esperienza e una certa predisposizione al muoversi su terreno esposto e instabile. La sua posizione dominante la rende anche un punto d’osservazione privilegiato sulle altre vette dolomitiche, come Cima Grostè e Cima Sella.

Perché crolla la roccia a Cima Falkner?

Negli ultimi mesi, Cima Falkner è stata interessata da una serie di crolli spettacolari che hanno coinvolto milioni di metri cubi di materiale. Il primo grande distacco si è verificato nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2025, seguito da altri crolli nei primi giorni di agosto, con boati percepiti a grande distanza e una densa nube di polvere che ha avvolto la zona.

Il fenomeno è riconducibile a una serie di fattori naturali fra cui:

  • Degrado del permafrost: il permafrost, ovvero lo strato di terreno e roccia permanentemente ghiacciato presente nelle alte quote, negli ultimi anni si sta degradando a causa dell’aumento delle temperature. Questa “colla” naturale, una volta sciolta, perde la capacità di tenere insieme i massi, rendendo instabile l’intera struttura rocciosa.
  • Cambiamenti climatici e sbalzi termici: le variazioni improvvise di temperatura (passaggio da sole a pioggia, grandine, neve e poi sole intenso) favoriscono l’espansione e la contrazione della roccia. Questi processi, ripetuti nel tempo, creano fratture che possono portare al distacco di grandi masse rocciose.
  • Erosione naturale e infiltrazioni d’acqua: l’acqua che penetra nelle fratture della roccia e successivamente gela, aumenta di volume, spingendo e separando ulteriormente i blocchi, soprattutto durante i mesi invernali e tra le piogge intense estive.
  • Vecchie strutture instabili: la particolare composizione delle Dolomiti — rocce sedimentarie di calcare e dolomia — le rende molto spettacolari ma anche più fragili rispetto ad altri tipi di montagne.

Il crollo più recente ha coinvolto oltre 700.000 metri cubi di roccia, cambiando completamente la forma della cima e costringendo le autorità a chiudere alcuni sentieri storici come la ferrata Benini e il sentiero 331, giudicati ora troppo pericolosi. Gli esperti temono che questo sia solo l’inizio e che potrebbero verificarsi ulteriori distacchi, vista la massa ancora potenzialmente instabile sul versante ovest della montagna.

Un fenomeno che non si può fermare

Gli eventi di Cima Falkner raccontano la fragilità delle montagne di oggi e rappresentano un monito sull’importanza di monitorare e studiare costantemente l’evoluzione dell’ambiente alpino. Queste frane fanno parte di un processo naturale accelerato dal riscaldamento globale e richiedono il massimo rispetto delle norme di sicurezza per tutti coloro che frequentano la zona.

Cima Falkner rimane un luogo di straordinaria bellezza e fascino, ma la natura impone le sue regole, e il rispetto per la montagna e i suoi mutamenti è la prima condizione per continuare a essere testimoni dei suoi paesaggi mozzafiato.

Cima Falkner prima e dopo

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