11 Aug, 2025 - 15:35

Giornalisti palestinesi uccisi, Crosetto usa parole dure contro Netanyahu: cosa ha detto

Giornalisti palestinesi uccisi, Crosetto usa parole dure contro Netanyahu: cosa ha detto

Non è certamente passata inosservata l’uccisione da parte delle truppe israeliane di due giornalisti e tre cameraman di Al Jazeera nella Striscia di Gaza. In attesa di una ricostruzione della vicenda, che sembra configurarsi come un attacco mirato contro le cinque vittime, l’Italia si allontana sempre di più da Israele, e arrivano parole dure nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu. Dopo le note di biasimo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni degli scorsi giorni, la condanna alle azioni israeliane arriva questa volta dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che critica apertamente l’atteggiamento di Tel Aviv.

In passato, Crosetto ha preso le parti di Israele, difendendo — come gran parte del centrodestra — il diritto dello Stato israeliano di difendersi dopo l’attacco del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas. Tuttavia, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi impone oggi un ripensamento dei rapporti. Mentre tutte le cancellerie europee si stanno muovendo verso il riconoscimento dello Stato palestinese, l’Italia rimane ancora titubante su un passo così significativo.

Nel frattempo, il centrosinistra accusa il governo: non è più possibile esitare, serve il riconoscimento dello Stato della Palestina per dare un segnale forte e spingere il conflitto verso una soluzione. Sulle parole recenti di Crosetto, alcuni esponenti dell’opposizione le definiscono "tardive".

Cosa ha detto il ministro Crosetto?

Arriva una dura condanna da parte del ministro della Difesa, Guido Crosetto, nei confronti dello Stato israeliano. In un’intervista a La Stampa, il titolare del dicastero ha definito inaccettabile quanto sta accadendo. Crosetto ha affermato che non si tratta di una semplice operazione militare, ma di una negazione totale dei diritti e dei valori fondamentali della civiltà.

Ha sottolineato l’impegno italiano nel fornire aiuti umanitari, ma ha ribadito la necessità di trovare un modo per costringere il primo ministro israeliano Netanyahu a riflettere sulle sue azioni. Il ministro ha inoltre distinto tra la liberazione di Gaza da Hamas e l’espulsione dei palestinesi dalla loro terra, sostenendo che mentre la prima può essere considerata una liberazione, la seconda rappresenta qualcosa di completamente diverso, e il termine utilizzato per descriverla risulta improprio:

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Quel che sta accadendo è inaccettabile. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà

Dichiarazioni, quelle di Crosetto, che arrivano in un contesto particolarmente difficile: nella notte tra ieri e oggi sono stati uccisi cinque giornalisti nel corso di un attacco israeliano che sembra essere mirato. I nomi di Anas al-Sharif, Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa si aggiungono alla lista di quasi 200 cronisti uccisi secondo Reporter senza frontiere nella guerra

“Fare ragionare Netanyahu”

Ormai sembra che il premier israeliano abbia perso umanità e ragione. Secondo il ministro, il governo di Tel Aviv non è disposto al dialogo perché ha adottato una linea fondamentalista e integralista. Ha aggiunto che la legittima difesa di una democrazia di fronte a un grave attacco terroristico non è più convincente e che, in realtà, si sta assistendo a un progetto volto alla conquista di un territorio straniero, con la consapevolezza di provocare una catastrofe umanitaria.

Crosetto ha inoltre affermato che l’occupazione di Gaza e alcuni gravi episodi in Cisgiordania rappresentano un salto di qualità che richiede decisioni in grado di far ragionare Netanyahu. Ha precisato che tali misure non sarebbero contro Israele, ma mirate a salvare il popolo israeliano da un governo che ha perso ragione e umanità. Il ministro ha infine sottolineato l’importanza di distinguere tra governi, Stati, popoli e religioni, citando sia Netanyahu sia Putin, i cui metodi ha definito pericolosamente simili.

La critica del centrosinistra

Le dichiarazioni, seppur necessarie, sono state giudicate tardive. A criticare le parole di Crosetto è Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd, che denuncia forti ritardi da parte del governo italiano nella condanna delle azioni di Netanyahu:

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Queste parole, che ripetiamo al Governo da mesi, oggi le pronuncia alla stampa il ministro Crosetto. Mentre da Tajani e Meloni continuano omissioni e timidezze

E ora? Secondo gli esponenti dell’opposizione sarebbe arrivato il momento di riconoscere lo Stato Palestinese. Tuttavia, il governo Meloni invita alla cautela sul possibile passo in avanti da parte dell’Italia: serve innanzitutto — come già ribadito — il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Questa, per ora, resta la linea dell’esecutivo nazionale.

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