13 Aug, 2025 - 17:00

In arrivo una riforma per il comparto dell'estetica: cosa cambia per i parrucchieri?

In arrivo una riforma per il comparto dell'estetica: cosa cambia per i parrucchieri?

Una riforma per disciplinare uno dei settori che negli ultimi venti anni ha registrato le maggiori novità. Negli ultimi due decenni, il settore dell’estetica in Italia ha vissuto una trasformazione profonda, sia in termini di figure professionali sia di servizi offerti. Il comparto si è ampliato e diversificato, includendo nuove prestazioni come la dermopigmentazione, che comprende trucco permanente e camouflage di cicatrici, e trattamenti eseguiti con apparecchi elettromeccanici volti al benessere di corpo e capelli.

Questa evoluzione, se da un lato ha aperto nuove opportunità professionali, dall’altro ha reso necessario un intervento legislativo in grado di uniformare le regole, tutelare la sicurezza dei clienti e valorizzare le competenze dei professionisti. Il senatore di Fratelli d’Italia Renato Ancorotti ha quindi depositato un disegno di legge articolato in tredici articoli, con l’obiettivo di ridefinire l’attività estetica, introdurre nuove figure professionali, stabilire percorsi formativi obbligatori e inasprire le sanzioni per chi opera senza qualifiche.

L’intento della riforma è creare un quadro normativo coerente con le esigenze attuali del settore, riconoscendo al contempo il suo valore economico e sociale. Se approvata, potrebbe modificare in maniera significativa il modo in cui si esercita la professione in Italia, ridefinendo competenze, ruoli e opportunità. Al momento, tuttavia, non sono ancora stati definiti i tempi per l’approvazione del provvedimento.

Le nuove figure professionali

Uno degli elementi più innovativi del disegno di legge riguarda l’introduzione di nuove figure professionali. Oltre all’estetista tradizionale, il testo prevede l’onicotecnico, specializzato nella cura e ricostruzione delle unghie, e il truccatore tecnico, dedicato alla cura di ciglia e sopracciglia. Completano il quadro i make-up artist e gli specialisti in extension e laminazione, ciascuno con ruoli specifici e percorsi formativi mirati.

La normativa stabilisce che tutte le figure professionali debbano frequentare corsi regionali di almeno 600 ore, finalizzati a fornire competenze tecniche precise. La formazione riguarda anche parrucchieri e professionisti affini, con l’obbligo di superare un esame di abilitazione per esercitare legalmente. L’accesso a questa abilitazione può avvenire attraverso diverse strade: corsi biennali o triennali di 900 ore, esperienza lavorativa qualificata presso imprese estetiche o contratti di apprendistato, fino a tre anni di attività continuativa come dipendente, collaboratore familiare o socio lavoratore.

Un capitolo a parte è dedicato agli specialisti in estetica oncologica, riservato a chi possiede almeno tre anni di esperienza. 

La lotta contro l’abusivismo

Il ddl Ancorotti prevede anche misure severe contro chi esercita abusivamente la professione. Le multe salgono da una forbice di 500-2.000 euro a un intervallo compreso tra 5.000 e 50.000 euro. La mancanza dei requisiti professionali obbligatori comporta sanzioni da 3.000 a 10.000 euro. Nei casi più gravi è prevista la sospensione dell’attività da uno a due anni, con eventuali conseguenze penali per danni arrecati ai clienti.

Un altro aspetto innovativo riguarda il cosiddetto “diritto alla poltrona”: i titolari dei saloni potranno affittare cabine a professionisti qualificati, purché siano rispettati i requisiti stabiliti dalla normativa. Il settore della bellezza in Italia è in costante crescita: conta oltre 42.000 imprese di estetica e più di 100.000 parrucchieri e barbieri, con un fatturato annuo complessivo superiore a 7,3 miliardi di euro.

Perché la riforma è necessaria

Secondo il senatore Ancorotti, la riforma serve a valorizzare i professionisti di un comparto che coinvolge un numero di lavoratori secondo solo a quello dell’edilizia e che produce un significativo impatto sull’export, con la cosmetica italiana apprezzata anche all’estero. La legge non solo ridefinirebbe le competenze e i percorsi formativi, ma rafforzerebbe anche la professionalità e la sicurezza in un settore strategico per l’economia nazionale.

Non si tratta della prima riforma annunciata recentemente: parallelamente, il governo ha anticipato possibili cambiamenti per il rinnovo della patente per persone over 80, dimostrando come diverse aree professionali siano oggi oggetto di attenzione normativa

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