14 Aug, 2025 - 12:36

Delitto di Garlasco, scontro tra Bernardini De Pace e Caprarica sulla revisione del processo

Delitto di Garlasco, scontro tra Bernardini De Pace e Caprarica sulla revisione del processo

A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, uno dei casi giudiziari più dibattuti della cronaca italiana, il tema della giustizia torna dirompente sul piccolo schermo, sollevando interrogativi, riflessioni e nuove tensioni.

In una recente puntata di Morning News su Canale 5, il confronto tra l’avvocata Annamaria Bernardini De Pace e il giornalista Antonio Caprarica ha riacceso il dibattito attorno alla figura di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per il delitto.

Il caso Poggi: storia, processi e polemiche

Chiara Poggi venne brutalmente uccisa il 13 agosto 2007 nella sua casa di Garlasco. Sin dalle prime fasi dell’indagine, l’attenzione si è concentrata su Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima, coinvolto in un complesso iter giudiziario che lo ha visto inizialmente assolto e successivamente condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione.

La vicenda, segnata da perizie problematiche, contraddizioni e lacune investigative, è diventata un simbolo delle difficoltà della giustizia italiana nell’accertare la verità in casi estremamente mediatici.

L'intervento di Bernardini De Pace: "Stasi innocente"

Durante il dibattito televisivo, Annamaria Bernardini De Pace ha espresso con forza la sua convinzione: “Alberto Stasi deve essere dichiarato innocente e risarcito per gli anni trascorsi ingiustamente in carcere.”

Secondo la nota avvocata, le recenti novità nell’inchiesta — fra cui l’indagine su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima — rappresentano elementi sufficienti per avviare una revisione giudiziaria del processo. Bernardini De Pace sottolinea che “gli elementi per una revisione ci sono eccome. Non era una sentenza oltre ogni ragionevole dubbio”.

Questa posizione si inserisce nella lunga tradizione critica, che da anni mette in discussione la solidità delle prove contro Stasi. In particolare, le nuove indagini su Andrea Sempio hanno portato alcuni osservatori a rivedere il quadro accusatorio, sostenendo che nuove analisi del DNA, testimonianze e ricostruzioni possano aprire scenari differenti rispetto alla versione processuale consolidata.

La replica di Antonio Caprarica: “Prima la revisione, poi i teoremi”

La dichiarazione di Bernardini De Pace è stata accolta con fermezza dal giornalista Antonio Caprarica, che ha ribadito la necessità di agire seguendo le regole della giustizia. “Gli avvocati di Stasi non hanno ancora presentato richiesta di revisione. Prima di allora, diffondere teoremi rischia di minare la fiducia nella giustizia”.

Caprarica ha riconosciuto le carenze investigative di allora, dichiarando: “Ci sono state lacune nell’inchiesta dell’epoca, ma bisogna evitare il metodo attuale, la cosiddetta ‘pesca a strascico’, che rischia di confondere più che chiarire”.

Il punto centrale della replica è la difesa dell’impianto giuridico: fino a quando non verrà presentata formale richiesta di revisione presso la Corte d’appello—strumento previsto dal nostro ordinamento per sovvertire condanne definitive sulla base di nuove prove—la condanna di Stasi resta valida. Caprarica invita dunque a distinguere tra opinioni personali e processo di revisione, sottolineando come “la giustizia debba essere amministrata con prudenza, rigore e rispetto delle regole”.

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