Il 1° settembre 2025, il bonus Giorgetti è pronto all’arrivo per tutti i lavoratori che, pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, hanno deciso di rimanere al lavoro.
La misura permette di incrementare lo stipendio netto mensile. Tuttavia, non si tratta tanto di un aumento diretto, quanto più di uno sgravio dei contributi.
In questo articolo, spiegheremo a chi è rivolto e come funziona, come richiederlo e come funziona il versamento contributivo.
Il bonus Giorgetti, sebbene possa sembrare rivolto a molti lavoratori in procinto di andare in pensione, in realtà può essere richiesto da pochi.
I chiarimenti sui beneficiari sono arrivati direttamente dall’Inps, che con la circolare n. 102 del 16 giugno 2025, ha recisato i dettagli relativi agli aventi diritto.
Il bonus può essere richiesto dai lavoratori dipendenti, sia privati che statali, che alla fine del 2025 raggiungono i requisiti per l’accesso a:
Pur soddisfacendo appieno i suddetti requisiti, per avere il bonus è necessario che i lavoratori decidano di continuare a lavorare.
In passato, invece, questa misura spettava solo ai lavoratori che avevano maturato i requisiti per l’accesso a Quota 102.
Spostiamoci a vedere, ancora più nel dettaglio, i requisiti di accesso al bonus Giorgetti. È necessaria l’iscrizione all’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o a forme sostitutive. Chi ha già percepito almeno una mensilità di pensione (fatta eccezione per l’assegno di invalidità) o ha già compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia non può accedere al beneficio.
Il funzionamento del bonus Giorgetti è molto semplice. Il lavoratore non versa più la propria quota contributiva previdenziale all’Inps, in misura pari al 9,19% dello stipendio lordo mensile.
Questa cifra resta direttamente nella busta paga, sotto forma di aumento netto. Contestualmente, i contributi che spettano al datore di lavoro continuano a essere versati nel fondo pensione. Si tratta di un meccanismo pensato per non avere impatti sulla pensione futura.
Pertanto, almeno in linea teorica, i lavoratori dovrebbero ritrovarsi più soldi ogni mese. Tra l’altro, l’importo aggiuntivo non sarà neppure soggetto a tassazione e non rientrerà nel reddito imponibile.
Resta obbligatorio per il datore di lavoro versare la quota IVS. L’Inps ha chiarito che i contributi normalmente trattenuti al lavoratore, ma oggetto dell’opzione, vengono restituiti direttamente in busta paga insieme allo stipendio. Questi importi non vengono considerati reddito da lavoro dipendente e, quindi, non sono soggetti a tassazione.
Qual è lo scopo del bonus? Possiamo considerarlo come un incentivo per trattenere più a lungo i lavoratori prossimi alla pensione sul posto di lavoro. In questo modo, si rallenterebbero le uscite anticipate e si alleggerirebbero anche le pressioni sui conti pubblici.
Il bonus Giorgetti si richiedere presentando un’apposita domanda all’Inps. Entro 30 giorni dalla ricezione, l’Inps provvede a verificare i requisiti e comunicherà l’esito ai richiedenti.
La domanda può essere presentata direttamente sul sito dell’Inps, utilizzando lo Spid o la Cie. In alternativa, è possibile chiedere il supporto di un patronato oppure avvalersi del servizio di Contact Center dell’Inps.
Il bonus verrà introdotto ufficialmente a settembre 2025, ma non sarà accreditato contemporaneamente per tutti i lavoratori.
Chi opera nel settore privato e soddisfa i requisiti lo vedrà già nella busta paga di settembre, mentre i dipendenti pubblici che hanno presentato regolare domanda dovranno attendere fino a novembre per ricevere l’importo aggiuntivo.