17 Aug, 2025 - 08:51

Pensione a 64 anni nel 2026 per chi lavora da prima del 1996? Requisiti e importo

Pensione a 64 anni nel 2026 per chi lavora da prima del 1996? Requisiti e importo

La riforma delle pensioni incuriosisce sempre di più i cittadini e, soprattutto, chi sta per lasciare il mondo del lavoro.

Tra addii e aumenti, uno dei capitoli che destano maggiore interesse riguarda l’ipotesi di consentire a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 di andare in pensione a 64 anni.

Una possibilità più unica che rara, considerando che, con il tempo, l’età pensionabile è destinata a salire e le uscite anticipate a diminuire.

In questo articolo parleremo proprio della possibilità di pensionamento a 64 anni e di come funziona.

Chi potrà andare in pensione a 64 anni nel 2026

Sul tema delle pensioni si sta già discutendo molto, in attesa di una possibile riforma nel 2026. Per ora non ci sono che ipotesi, come il possibile addio a Quota 103 e Opzione Donna.

Accanto a queste (e a molte altre), spicca la pensione a 64 anni. Attualmente esiste già, ma è riservata solo ai cosiddetti contributivi puri, ovvero a tutti quei lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996, senza una storia contributiva precedente.

Questi lavoratori hanno la possibilità di andare in pensione con tre anni d’anticipo rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia, ovviamente con le dovute differenze, a partire dalla contribuzione minima richiesta di 25 anni, anziché 20.

Inoltre, la pensione a 64 anni è possibile solo se l’importo maturato per la pensione è pari ad almeno 3 volte l’Assegno sociale, con alcune agevolazioni per le donne:

  • 2,8 volte, con un figlio;
  • 2,6 volte, con due o più figli.

Per quanto riguarda gli importi aggiornati al 2025, la pensione anticipata contributiva è stata concessa quest’anno solo a chi ha raggiunto un trattamento pensionistico annuo pari ad almeno 21.008,52 euro, 19.607,95 euro e 18.207,38 euro, a seconda dei casi.

Nel 2026, potrebbe essere prevista un’estensione di questa forma pensionistica che, nonostante l’aggiunta di paletti e requisiti sempre più stringenti, rappresenta ancora una delle poche - se non ultime - possibilità di lasciare il mondo del lavoro in anticipo.

Accanto a questo, potrebbe essere introdotta un’altra forma di pensione anticipata: quota 41 flessibile, con particolarità e caratteristiche interessanti.

Non soffermiamoci troppo sulle altre proposte e vediamo cosa potrebbe cambiare nel 2026.

Pensione a 64 anni per chi lavora da prima del 1996

Si sta discutendo molto, con diverse ipotesi in ballo, su una possibile rivoluzione della pensione anticipata nel 2026.

Infatti, la prossima Legge di Bilancio dovrebbe introdurre modifiche importanti, soprattutto per quanto riguarda l’uscita a 64 anni.

La pensione anticipata a 64 anni potrebbe essere estesa anche a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.

Qualora ci fosse questa modifica, chi ha versato anche un solo contributo prima del 31 dicembre 1995 potrebbe avere la possibilità di andare in pensione a 64 anni.

Il nodo centrale resta il calcolo dell’assegno, che dovrebbe essere basato sul metodo contributivo a prescindere dai periodi di riferimento.

Chi ha iniziato a lavorare e versare contributi prima del 1996 rientra nel sistema di calcolo misto. Dunque, calcolare l’importo solo con il metodo contributivo è necessario per non agevolare troppo - rispetto a tutti gli altri - proprio chi potrebbe ancora beneficiare delle regole più vantaggiose del sistema retributivo.

Tradotto? L’importo della pensione sarà più basso, ma comunque si avrebbe la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro.

Al momento non si ha alcuna certezza, considerando che si inizierà a lavorare sulla possibile riforma delle pensioni da settembre. Per ora non ci sono altro che ipotesi e proposte. Il nodo resta sempre quello delle risorse, elemento chiave per capire quale direzione prendere.

Pensione a 64 anni: novità previste per il 2026

  • Estensione ai lavoratori ante 1996: potrebbe essere introdotta la possibilità di andare in pensione a 64 anni anche per chi ha versato contributi prima del 1996, purché l’assegno sia calcolato interamente con il metodo contributivo;
  • Requisiti stringenti: restano necessari almeno 25 anni di contributi e un assegno pari ad almeno 3 volte l’Assegno sociale (con soglie leggermente ridotte per le donne con figli);
  • Tutto ancora da confermare: le modifiche saranno oggetto di discussione nella Legge di Bilancio 2026. Al momento si tratta solo di ipotesi, con il nodo principale legato alle risorse disponibili.
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