Si chiamava Francesco Aronica e aveva 23 anni il ragazzo originario di Catania che nel pomeriggio di domenica 17 agosto 2025 è morto dopo essersi tuffato dalla celebre scogliera di Lama Monachile, luogo simbolo di Polignano a Mare, in provincia di Bari. Il giovane, sportivo molto conosciuto nella sua città, era in vacanza con un gruppo di amici. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe sbattuto la testa contro una roccia sporgente, perdendo i sensi prima di finire in acqua. Inutili tutti i tentativi di rianimarlo.
Francesco Aronica, noto con il soprannome di "Ciccio", era un volto noto della città di Catania. Appassionato di sport, giocava a football americano con i Catania Elephants, squadra in cui si era distinto per talento e determinazione.
Ma amava anche viaggiare e scoprire luoghi nuovi, come raccontato spesso attraverso le sue foto sui social, che lo ritraggono in giro per il mondo. Legatissimo al mare, aveva praticato - fin da bambino - pesca subacquea.
In acqua si muoveva con disinvoltura e prudenza. Per questo, dopo l'incidente che gli è costato la vita, molti sono increduli. È accaduto tutto in pochi attimi, sulla spiaggia più famosa di Polignano, dove il giovane era in vacanza con gli amici.
Nel momento in cui si è consumata la tragedia, Lama Monachile era affollata di turisti. Prima di tuffarsi, Francesco l'aveva immortalata in una fotografia condivisa su Instagram. Poi il salto. Secondo le prime ricostruzioni, il 23enne si sarebbe lanciato da un'altezza di circa sei metri. Durante il tuffo, avrebbe però urtato la testa contro una roccia.
Quando gli amici e gli altri bagnanti presenti si sono accorti che non riemergeva dall'acqua, hanno dato l'allarme. Sul posto, a quel punto, sono intervenuti subito sia i vigili del fuoco che i sanitari del 118. Francesco è stato riportato sul bagnasciuga, dove i soccorritori hanno provato a rianimarlo, purtroppo senza successo.
Durante il trasporto verso l'ospedale San Giacomo di Monopoli, il giovane era già in arresto cardiaco, tanto che all'arrivo i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. A risultargli fatale, secondo le prime valutazioni, sarebbe stato un grave trauma cranico.
Le esatte dinamiche dell'incidente potranno essere ricostruite solo dagli accertamenti in corso. Per fugare ogni dubbio - ed escludere eventuali responsabilità -, la Procura ha aperto un apposito fascicolo d'inchiesta.
A Polignano a Mare resta intanto il dolore. "In questo momento di profonde tristezza, il mio unico pensiero va alla famiglia di Francesco", ha scritto il sindaco, Vito Carrieri, su Facebook.
In tanti, sotto al suo post, hanno commentato chiedendo "più controlli e più divieti". "L'anno scorso i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per aiutare un gruppo di persone che era rimasto nella Lama", scrive un utente.
"Fate qualcosa per impedire queste cose", aggiunge. Ma c'è anche chi ci tiene a riservare un pensiero al giovane e a ricordarlo. "Ti ho visto crescere - le parole del coach Renato Glo -, eri un ragazzo pieno di vita e con un sorriso dolce e contagioso".
"Ti ho sempre preso in giro dicendoti che avevi i tratti da imperatore romano e ti chiamavo Cesare", si legge nel messaggio di un suo insegnante. "Facciamo finta che sia tutto uno scherzo". Lo è, in fondo, uno scherzo, ma del destino.
Il 23enne - cresciuto sul mare - si è spento, alla fine, proprio dove, forse, si sentiva più a casa: in acqua, tra le onde. Una tragedia che ha lasciato tutti sgomenti e che, ancora una volta, invita alla cautela, alla prudenza.