19 Aug, 2025 - 09:31

Chi era Ciro Luongo, l'ispettore di polizia ucciso a coltellate: dolore a Melito, fermato un 21enne

Chi era Ciro Luongo, l'ispettore di polizia ucciso a coltellate: dolore a Melito, fermato un 21enne

Si chiamava Ciro Luongo, aveva 58 anni ed era un ispettore di polizia l'uomo che la sera del 18 agosto scorso è stato accoltellato e ucciso nella sua abitazione di via delle Margherite, a Melito di Napoli. Secondo le prime ricostruzioni, l'omicidio si sarebbe consumato al culmine di una lite familiare. Il principale sospettato è il figlio della compagna: Roberto Marchese, 21 anni, rintracciato e fermato dai carabinieri dopo essersi dato alla fuga.

Chi era Ciro Luongo, l'ispettore di polizia accoltellato a Melito

Luongo aveva 58 anni e alle spalle una lunga carriera all'interno della polizia di Stato. Aveva iniziato come agente semplice nei primi anni Duemila, a Giugliano, per poi lavorare nella polizia ferroviaria di Aversa.

Poco tempo fa, era tornato a Giugliano con il grado di ispettore, ottenuto dopo aver superato il relativo concorso. Passaggio di consegne - quello tra i due incarichi - che sui social aveva raccontato personalmente, ringraziando i colleghi e i dirigenti che si apprestava a lasciare per il percorso condiviso.

virgolette
Lascio la polizia ferroviaria ad Aversa e i colleghi rimarranno nel mio cuore... ora da ispettore ritrovo quei fratellini diventati fratelloni,

le sue parole. Che oggi risuonano con ancora maggiore forza tra chi lo conosceva e lavorava con lui. Originario del rione Gescal di Miano, quartiere alla periferia nord di Napoli, era ormai ben inserito nella sua comunità "d'adozione".

La dinamica dell'omicidio e il fermo del 21enne Roberto Marchese

Nella serata di domenica 18 agosto, Luongo è stato accoltellato e ucciso all'interno dell'appartamento in cui conviveva con la compagna.

Dalle prime indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, è emerso che alla base del delitto ci sarebbe una lite familiare scoppiata in casa e subito degenerata.

Il giovane sospettato, Roberto Marchese, 21 anni, è stato rintracciato e fermato dopo essersi dato alla fuga e aver raggiunto il padre naturale, a Bacoli. È accusato ora di omicidio volontario. 

Nelle prossime ore sarà interrogato dal magistrato di turno e, in presenza di un avvocato difensore, dovrà chiarire il perché del suo gesto. Non è escluso che tra lui e la vittima ci fossero attriti latenti. Al momento però, da parte degli inquirenti, il riserbo è massimo. 

Sgomento e cordoglio: tanti i messaggi sui social 

La notizia della morte di Luongo si è diffusa rapidamente, non solo negli ambienti in cui il 58enne lavorava, ma anche tra i comuni cittadini. Su Facebook, in particolare, sono comparsi in poche ore numerosi messaggi di cordoglio. 

"Ciro era un mio amico fraterno. Ci siamo conosciuti nel lontano 2002 al commissariato di Giugliano. La notizia della sua morte mi ha sconvolto in una calda sera di mezza estate, in una Melito quasi deserta", il messaggio condiviso da un utente su "Melito Futura".

"È proprio vero che la vita umana vale meno di un bottone... Che la terra ti sia lieve, caro Ciro!". Anche Giuseppe Alviti, presidente dell'Associazione nazionale Guardie particolari giurate, ha voluto ricordarlo.

"Ciro era un uomo buono, saggio, timorato di Dio. La sua scomparsa rappresenta una gravissima perdita per l'umanità. Ci stringiamo alla famiglia Luongo e alla polizia di Stato". Tanti i  colleghi e gli amici che hanno voluto dedicargli un pensiero. 

Riflettendo anche sull'aumento di simili tragedie. Il riferimento è, in molti casi, ai fatti di Ischia, dove sabato 16 agosto Antonio Luongo, 69 anni, ha ferito gravemente l'ex compagna e ucciso sua madre e il suo nuovo compagno, prima di togliersi la vita.

Sembra che non accettasse il fatto che la donna lo avesse lasciato e che si fosse rifatta una vita: li ha seguiti, forando le gomme della loro auto per evitare che fuggissero, poi li ha aggrediti. Infine, ha rivolto l'arma contro sé stesso e si è suicidato.

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