20 Aug, 2025 - 12:28

Contratti a termine, causale flessibile estesa fino al 2026: come usarli e quando

Contratti a termine, causale flessibile estesa fino al 2026: come usarli e quando

È stata ufficialmente prorogata la possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato con causali più flessibili e una durata superiore ai 12 mesi.

La legge di conversione del decreto Economia, approvata definitivamente dalla Camera, estende fino al 2026 le misure introdotte nel 2024, originariamente valide solo fino alla fine di quest’anno.

Ciò significa che anche nel prossimo anno le aziende potranno ricorrere a contratti a termine fino a due anni, motivandoli con esigenze tecniche, organizzative o produttive concordate con i lavoratori.

Una novità che conferma la volontà di rendere più flessibile il mercato del lavoro, rispondendo alle necessità di imprese e lavoratori in un contesto economico in continua evoluzione.

Proroga delle causali flessibili per i contratti a termine fino al 2026

La conversione in legge del decreto Economia introduce importanti novità nel mondo del lavoro, con particolare riguardo ai contratti a tempo determinato.

Tra le modifiche approvate spicca la proroga di un anno della possibilità di stipulare contratti a termine con causali più flessibili. In pratica, la scadenza prevista dall’articolo 19 del decreto legislativo n. 81 del 2015, viene posticipata dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2026.

Questo significa che anche per tutto il 2026 sarà consentito superare il limite dei 12 mesi nella durata dei contratti a tempo determinato, fino a un massimo di 24 mesi, a condizione che vengano individuate esigenze specifiche di natura tecnica, organizzativa o produttiva.

Le causali e le condizioni per l’estensione dei contratti a termine

La misura, introdotta per la prima volta con il decreto Lavoro del 2023 e confermata dai successivi decreti Milleproroghe, mira a offrire maggiore flessibilità al mercato del lavoro, rispondendo alle esigenze sempre più dinamiche di imprese e lavoratori.

Le causali che autorizzano questa estensione riguardano principalmente le previsioni contenute nei contratti collettivi nazionali o, in assenza di queste, nei contratti collettivi aziendali. La possibilità si applica, inoltre, nei casi di sostituzione temporanea di altri lavoratori.

In base alla normativa attuale, il contratto a tempo determinato può essere stipulato senza causale per una durata massima di 12 mesi.

Solo oltre questo limite, fino a un massimo di 24 mesi, è necessario indicare una causale specifica.
Con la nuova proroga, dunque, si rafforza la possibilità per aziende e lavoratori di affidarsi a contratti a termine più lunghi, garantendo una maggiore capacità di adattamento alle esigenze produttive e organizzative fino alla fine del 2026.

Le causali nei contratti a termine: cosa sono e quando si possono utilizzare

Le causali rappresentano le motivazioni fondamentali che giustificano la scelta del datore di lavoro di assumere un dipendente con un contratto a tempo determinato, anziché optare per una forma contrattuale diversa. In sostanza, spiegano il perché di questa specifica modalità di assunzione.

Il ricorso al contratto a termine è consentito esclusivamente in presenza di determinate condizioni, che includono:

Esigenze stagionaliSettori come il turismo e l’agricoltura vedono un incremento temporaneo della domanda di lavoro in determinati periodi dell’anno, richiedendo così un potenziamento della forza lavoro solo per la durata di queste stagioni
Sostituzione temporaneaQuando un lavoratore a tempo indeterminato è assente per motivi quali malattia, maternità o congedo parentale, il datore di lavoro può assumere un sostituto con un contratto a termine per coprire tale periodo
Progetti specificiAlcune realtà aziendali assumono personale con contratto a termine per realizzare progetti con scadenze definite, che richiedono competenze temporanee e mirate
Picchi di attivitàIn caso di aumento temporaneo del volume di lavoro, le imprese possono ricorrere a contratti a termine per far fronte all’incremento senza modificare la struttura organizzativa in modo permanente
Percorsi di formazione e provaIl contratto a tempo determinato può essere utilizzato anche come strumento per inserire e formare nuovi candidati, valutandone le competenze e l’idoneità prima di proporre un’assunzione stabile

Contratti a termine: proroga e flessibilità fino al 2026

  • La durata dei contratti a termine con causali flessibili è prorogata fino al 31 dicembre 2026, con un limite massimo di 24 mesi;
  • Le causali ammesse includono esigenze tecniche, organizzative, produttive e sostituzioni temporanee;
  • La misura favorisce maggiore flessibilità per imprese e lavoratori in un mercato del lavoro dinamico.
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