23 Aug, 2025 - 14:26

Agenzia delle Entrate, nuova truffa phishing: attenzione al finto rimborso di 500 euro, cosa fare

Agenzia delle Entrate, nuova truffa phishing: attenzione al finto rimborso di 500 euro, cosa fare

L’Agenzia delle Entrate è tornata al centro dell’attenzione, ma questa volta non per novità fiscali o aggiornamenti normativi. In questi giorni, circola una campagna di phishing che utilizza il suo nome e il suo logo per colpire i contribuenti con la promessa di un rimborso fiscale da 500 euro.

Si tratta di una truffa phishing ben congegnata, capace di ingannare anche gli utenti più attenti.

Ma come funziona la frode digitale che sfrutta il brand dell’amministrazione fiscale? Quali sono i segnali per riconoscere le comunicazioni false? E cosa raccomanda l’Agenzia delle Entrate per proteggere dati sensibili e conti correnti?

Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo al video di Mondo Pensioni che contiene un esempio di truffa online, a nome dell'Agenzia delle Entrata, operata  ai danni dei contribuenti, tramite l'invio di finte mail.

 

Come funziona la truffa del falso rimborso fiscale da 500 euro

La dinamica del raggiro è studiata per sembrare credibile. Le vittime ricevono un’email apparentemente da parte dell'Agenzia delle Entrate con oggetto relativo a un rimborso fiscale di 500 euro. Nel corpo del messaggio compare un link cliccabile o, in alternativa, un QR code.

Chi cade nel tranello viene reindirizzato a un sito che riproduce con estrema fedeltà le grafiche dei portali istituzionali. All’interno della pagina fasulla, l’utente trova un elenco di istituti bancari e viene invitato a selezionare quello di riferimento per ottenere il presunto accredito. È in quel momento che le credenziali di accesso all’home banking vengono intercettate dai truffatori.

L’obiettivo è appropriarsi dei dati finanziari per svuotare i conti correnti o realizzare ulteriori frodi online. Un’operazione di ingegneria sociale che sfrutta la leva dell’urgenza e il timore di perdere un vantaggio economico.

La posizione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha diffuso un avviso invitando i cittadini a ignorare ogni messaggio che contenga link, QR code o richieste di dati bancari. L’amministrazione fiscale precisa infatti di non inviare mai comunicazioni via email con tali modalità.

L’unico canale sicuro per verificare eventuali rimborsi o avvisi è il portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it, oppure gli uffici territoriali competenti.

Gli avvertimenti sono tanti: non rispondere a email sospette, non fornire mai credenziali personali o coordinate bancarie e, in caso di dubbi, contattare direttamente i canali ufficiali.

Cos’è il phishing e perché colpisce con il nome dell’Agenzia delle Entrate

Il phishing è una tecnica fraudolenta che punta a carpire informazioni sensibili tramite comunicazioni ingannevoli. Nel contesto italiano, il nome dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un bersaglio privilegiato perché evoca autorevolezza e, al tempo stesso, un senso di urgenza nei contribuenti.

Le email costruite per simulare messaggi istituzionali seguono schemi ricorrenti. Vengono utilizzati loghi e grafiche ufficiali. Si fa leva su presunti rimborsi da riscuotere o accertamenti fiscali imminenti. Si invita a cliccare su link, aprire allegati o compilare moduli online.

Tutti dettagli che aumentano le possibilità che l’utente abbassi la soglia di attenzione e cada nel tranello.

Come riconoscere le comunicazioni false e difendersi dal phishing

Esistono alcuni accorgimenti pratici per evitare di diventare vittime del phishing collegato al nome dell’Agenzia delle Entrate:

  • Controllare sempre il mittente: le email truffaldine utilizzano spesso indirizzi che imitano i domini ufficiali, ma con piccole variazioni;

  • Non cliccare su link sospetti: se il messaggio annuncia un rimborso fiscale, è preferibile verificare accedendo manualmente al sito istituzionale;

  • Ignorare QR code e allegati: rappresentano strumenti per reindirizzare l’utente su siti fraudolenti o scaricare malware;

  • Aggiornare sistemi di sicurezza: antivirus e browser devono essere sempre aggiornati per ridurre la vulnerabilità.

  • Verificare tramite i canali ufficiali: in caso di incertezza, meglio contattare l’Agenzia delle Entrate attraverso il numero verde o gli uffici locali.

Un’attenzione costante permette di neutralizzare gran parte delle minacce digitali.

Perché i truffatori scelgono il rimborso da 500 euro

Il valore economico della nuova truffa proposta non è casuale. Il rimborso da 500 euro rappresenta un importo abbastanza rilevante da attirare l’interesse, ma non così elevato da sembrare improbabile.

Tale "soglia psicologica" spinge molti utenti a considerare realistico il messaggio e ad agire senza riflettere troppo.

Il falso rimborso fiscale si inserisce quindi in una strategia di manipolazione che sfrutta logiche comportamentali e la fiducia riposta nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

L’importanza della consapevolezza digitale

Il caso delle email truffaldine a nome dell’Agenzia delle Entrate conferma quanto la formazione degli utenti sia decisiva. Le frodi informatiche si evolvono costantemente e, al di là delle misure tecniche, la vera barriera è rappresentata dall’attenzione del contribuente.

Sapere che l’amministrazione fiscale non invia mai richieste di dati bancari via email, riconoscere le tecniche di pressione psicologica e adottare buone pratiche quotidiane diventa essenziale per proteggere patrimonio e identità digitale.

 

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