Già si inizia a immaginare quali potrebbero essere le prospettive per la rivalutazione delle pensioni e dei trattamenti previdenziali nel 2026.
In questo articolo, vedremo quali potrebbero essere gli importi 2026 della pensione minima, dell’assegno di invalidità e dell’assegno sociale in base alle prime stime.
Manca pochissimo all'inizio di settembre 2025, molto atteso per via delle possibili novità e nuove regole sulle pensioni.
Ci sono, come al solito, molte aspettative, che il più delle volte si trasformano in delusioni. Nonostante ciò, il tema della riforma delle pensioni continua a essere al centro dell’attenzione.
Ci si aspettano novità sul taglio dell’Irpef, che dovrebbe favorire la classe media, aumenti in arrivo e anche nuove regole per il pensionamento.
Tuttavia, il primo passo è rappresentato dal Documento di Economia e Finanza (Def). Proprio in questo è stimato un Indice dei prezzi al consumo pari al 2,1%. Ma per le pensioni la rivalutazione potrebbe essere un po’ più bassa, tra l’1,6% e l’1,8%. Per il momento, si tratta di stime che, se corrispondenti alla realtà, si tradurrebbero in numeri contenuti.
Proprio a partire da queste stime, vedremo quale potrebbe essere il destino di:
Si tratta, in linea generale, delle tre prestazioni sulle quali si focalizza l’attenzione generale quando si parla di riforma e possibili aumenti.
Il sistema previdenziale italiano prevede l’esistenza di un assegno pensione minimo garantito, che serve a far sì che nessuno riceva meno di un certo importo mensile.
Proprio sulla pensione minima, con il tempo, sono stati spesi fiumi di parole e promesse politiche portate via dal vento. La più famosa che, davvero, ha lasciato sperare migliaia e migliaia di pensionati è stata quella di portare l’assegno a 1000 euro.
Non pensiamo tanto a questo perché si tratta di un progetto molto ambizioso, e concentriamoci su quali potrebbero essere le novità del prossimo anno.
Intanto, precisiamo che, per ricevere la pensione minima, bisogna soddisfare alcuni requisiti, ad esempio non avere altri redditi o aver versato i contributi entro il 1995.
Oggi questa soglia minima è fissata a 603,40 euro al mese. A questa si aggiunge una rivalutazione straordinaria decisa dal governo Meloni, che l’ha portata a un massimo di 616,57 euro.
Nel 2026, con la rivalutazione che, come abbiamo detto prima, è prevista tra l’1,6% e l’1,8%, la pensione minima dovrebbe aumentare a circa 613-614 euro.
Come prima, si deve aggiungere la rivalutazione straordinaria che, probabilmente, sarà un po’ più bassa rispetto a oggi (1,7% invece di 2,2%), per un massimo che arriverà a circa 623-625 euro.
Chi ha un’invalidità civile superiore al 74% oggi riceve circa 336 euro al mese. Lo stesso importo spetta ai minori che hanno diritto all’indennità di frequenza (pagata però per 12 mesi senza tredicesima).
Anche questa pensione viene rivalutata ogni anno. Nel 2026 dovrebbe aumentare a circa 341-342 euro.
Infine, l’Assegno sociale è una prestazione economica per chi ha almeno 67 anni e non ha redditi sufficienti per vivere dignitosamente.
Attualmente, l’importo massimo dell'Assegno Sociale è di 538,68 euro al mese. Per riceverlo per intero bisogna non avere redditi personali e il reddito del coniuge non deve superare circa 7.000 euro all’anno. Se si superano queste soglie, l’assegno viene ridotto.
Anche in questo caso, la rivalutazione gioca un ruolo chiave perché, sempre con un aumento stimato tra l’1,6% e l’1,8%, nel 2026 l’Assegno sociale salirà a circa 547-548 euro.