Studiare all’università nel 2025 potrebbe diventare un po’ più leggero per il portafoglio. Con il Bonus Universitari 2025, lo Stato mette a disposizione una serie di agevolazioni che mirano ad abbattere i costi legati a tasse, affitti e spese universitarie.
Dai contributi per gli studenti fuori sede alle detrazioni fiscali per chi affronta rette, master o corsi di specializzazione, fino agli sconti previsti dalla No Tax Area, le misure sono pensate per dare respiro economico a studenti e famiglie.
Ma chi può davvero accedere a questi benefici? Quali spese copre il Bonus Universitari? E soprattutto, come fare per richiederlo e non rischiare di perdere un’occasione così importante? Scopriamolo insieme.
Il pacchetto di misure racchiuso nel Bonus Universitari 2025 comprende diverse forme di sostegno economico. Una delle più rilevanti è la detrazione fiscale del 19% per le spese universitarie, che copre tasse d’iscrizione, contributi per master, corsi di specializzazione e perfino i viaggi di istruzione organizzati dagli atenei.
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— La Stampa (@LaStampa) August 10, 2025
Questo beneficio si applica sia agli atenei pubblici sia a quelli privati, entro i limiti stabiliti annualmente dal Ministero dell’Istruzione.
Un altro capitolo centrale è quello dedicato agli studenti fuori sede. Per chi deve sostenere i costi di un alloggio, è prevista una detrazione fino al 19% sui canoni di locazione, con un tetto massimo di 2.633 euro annui. La misura può essere richiesta dallo studente o, se ancora fiscalmente a carico, dai genitori.
A completare il quadro troviamo la No Tax Area, che assicura l’esonero totale dalle tasse universitarie a chi possiede un ISEE inferiore ai 20.000 euro. Per chi supera di poco questa soglia, sono previsti sconti progressivi che possono arrivare comunque a dimezzare i costi dell’iscrizione.
Accedere al Bonus Universitari 2025 non è automatico: servono precisi requisiti di reddito e di merito. Per la detrazione sugli affitti, ad esempio, è richiesto che lo studente sia iscritto a un’università statale priva di residenze universitarie e che non sia fuori corso da più di un anno. Inoltre, per mantenere il diritto al beneficio, è necessario aver maturato un certo numero di crediti formativi (CFU) nell’anno precedente.
Anche il limite ISEE gioca un ruolo chiave: per ottenere le agevolazioni più consistenti occorre non superare i 20.000 euro. Chi ha un reddito leggermente superiore può comunque godere di riduzioni, ma in misura minore. Sono previste inoltre esenzioni specifiche per gli studenti con disabilità, che possono accedere ai benefici senza dover rispettare i vincoli di merito.
Il Bonus Universitari include poi un’ulteriore opportunità per i giovani sotto i 31 anni che decidono di andare a vivere in affitto: una detrazione del 20% sul canone annuo, pensata per favorire l’indipendenza abitativa e sostenere il percorso di studi.
Per ottenere il Bonus Universitari 2025, il primo passo è la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per calcolare l’ISEE universitario. Questo documento può essere presentato attraverso un CAF o un ente abilitato e rappresenta la base per stabilire il livello delle agevolazioni spettanti.
Servono poi prove concrete delle spese sostenute: ricevute delle tasse universitarie, contratti di locazione regolarmente registrati e certificati di iscrizione. Nel caso delle detrazioni sugli affitti, è obbligatorio che i pagamenti siano tracciabili, quindi effettuati con bonifico bancario o metodi elettronici, così da garantire la trasparenza richiesta dal fisco.
Durante la dichiarazione dei redditi, le somme relative agli affitti devono essere indicate correttamente nel modello 730/2025, per consentire l’applicazione della detrazione. Un iter burocratico che può sembrare complesso, ma che consente agli studenti di recuperare cifre importanti, alleggerendo concretamente il peso degli studi universitari.