25 Aug, 2025 - 18:46

Domanda di accompagnamento INPS: requisiti, novità 2025 e procedure per ricevere 1.392,02€

Domanda di accompagnamento INPS: requisiti, novità 2025 e procedure per ricevere 1.392,02€

Le indennità di accompagnamento e le prestazioni economiche legate all'invalidità rappresentano un sostegno fondamentale per molte famiglie con membri fragili o in età avanzata. Come spiegato dall'INPS, la nuova Prestazione Universale è attiva dal 1° gennaio 2025.

Questa misura, nata per rafforzare l'autonomia e il supporto domiciliare delle persone anziane non autosufficienti, si affianca alla tradizionale indennità di accompagnamento, potenziandone il supporto economico fino a un totale di 1.392,02 euro mensili. Nei paragrafi seguenti, analizzeremo le recenti modifiche e le procedure attuali per ottenere queste prestazioni.

Cos'è l'indennità di accompagnamento e quali sono i requisiti richiesti dall'INPS?

L'indennità di accompagnamento può essere richiesta dalle famiglie con membri totalmente invalidi o mutilati, ma anche dalle singole persone a cui viene accertata la condizione di non autosufficienza.

Le persone che non possono camminare autonomamente o non riescono a compiere le azioni quotidiane senza il supporto di un assistente hanno diritto a un contributo economico mensile. Si tratta di un diritto assistenziale riconosciuto dall’INPS a tutti i cittadini residenti in Italia, indipendentemente dal reddito annuo o dall’età del richiedente.

Per accedere all’indennità di accompagnamento, l’INPS richiede una domanda corredata dal verbale medico della Commissione ASL, che attesti:

  •  inabilità totale e permanente (100%);
  •  impossibilità a deambulare autonomamente.

Sono inoltre richiesti la cittadinanza italiana (o, per gli stranieri, l'iscrizione anagrafica o un permesso di soggiorno di almeno un anno) e la residenza stabile in Italia.

A quanto ammonta l'indennità di accompagnamento e come viene pagata?

Per l’anno in corso, e comunque fino al 31 dicembre 2025, l'importo dell'indennità è pari a 542,02 euro, erogati per 12 mensilità senza tredicesima.

Il pagamento decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o dalla data indicata nel verbale di riconoscimento.

L’INPS sospende l’erogazione solo in caso di ricovero a totale carico dello Stato per più di 29 giorni o in caso di morte del beneficiario. La prestazione non è reversibile agli eredi.

L'indennità di accompagnamento è compatibile con il lavoro e altre prestazioni?

Sì. L'indennità è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, e con la titolarità di una patente speciale.

Tuttavia, è incompatibile con altre misure simili riconosciute a titolo di invalidità derivanti da cause di guerra, lavoro o servizio.

 L’INPS specifica che la prestazione è cumulabile con l'indennità di comunicazione o con l'indennità di accompagnamento per ciechi assoluti, purché siano attribuite per diverse minorazioni.

Come si richiede l'indennità di accompagnamento?

La domanda può essere presentata solo dopo che la condizione di non autosufficienza o di invalidità grave sia stata riconosciuta dalla commissione medico-legale (ASL – INPS) ed emerga dal verbale ufficiale.

Novità 2025: in alcune province (Catanzaro, Frosinone, Salerno, Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Sassari e Trieste) la domanda può essere inviata direttamente tramite il medico certificatore, che trasmette il certificato introduttivo all'INPS tramite i servizi telematici, eliminando la prassi amministrativa separata.

La procedura sarà estesa ad altre 11 province dal 30 settembre 2025: Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Trento e Aosta.

Per tutte le altre province, resta obbligatoria la procedura standard fino al 31 dicembre 2026: trasmissione telematica della domanda all'INPS con allegato il certificato medico. La domanda può essere inviata tramite SPID, CIE, CNS o avvalendosi dei servizi di un patronato.

Cos'è la Prestazione Universale per anziani e quali sono i requisiti?

Dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026 è attiva la Prestazione Universale per gli anziani fragili non autosufficienti.

Gli anziani con 80 anni o più e un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro, già beneficiari dell'indennità di accompagnamento, hanno diritto a questa prestazione aggiuntiva.

Il bonus anziani integra l'indennità di accompagnamento, componendo una quota fissa e una quota integrativa, nota come “assegno di assistenza”.

Come si compone l'importo della Prestazione Universale e a cosa serve?

Secondo il messaggio INPS n. 949 del 18 marzo 2025, la Prestazione Universale si compone di:

  • quota fissa: corrisponde all'importo dell'indennità di accompagnamento (542,02 euro per il 2025);
  • quota integrativa (“assegno di assistenza”): 850 euro mensili, destinati a sostenere i costi dell’assistenza domiciliare.

Il beneficiario riceve quindi un totale di 1.392,02 euro mensili, utilizzabili per il pagamento di assistenti familiari o servizi di cura forniti da imprese e professionisti qualificati.

Eventuali errori nella destinazione della quota integrativa, il superamento del limite ISEE o la cessazione del diritto all'indennità di accompagnamento comportano la decadenza dal beneficio.

FAQ - Indennità di accompagnamento e la Prestazione Universale INPS

  1. Posso ricevere l’indennità di accompagnamento anche se lavoro ancora? Sì. L’indennità di accompagnamento è compatibile con qualsiasi attività lavorativa, sia dipendente che autonoma. L’unico limite riguarda altre prestazioni simili derivanti da cause di guerra, lavoro o servizio.
  2. Come faccio a sapere se rientro nelle province con domanda semplificata tramite medico certificatore? L'INPS ha individuato alcune province pilota dove la richiesta può essere trasmessa direttamente dal medico certificatore tramite servizi telematici. Controlla l’elenco aggiornato sul sito INPS o chiedi al tuo medico di fiducia se la tua provincia è inclusa.
  3. Cosa succede se il mio ISEE supera il limite richiesto per la Prestazione Universale? Se l’ISEE supera i 6.000€ o cambiano le condizioni di diritto all’indennità di accompagnamento, non si potrà più ricevere la Prestazione Universale. In questi casi, decade il diritto alla quota integrativa della prestazione.

 

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