Le indennità di accompagnamento e le prestazioni economiche legate all'invalidità rappresentano un sostegno fondamentale per molte famiglie con membri fragili o in età avanzata. Come spiegato dall'INPS, la nuova Prestazione Universale è attiva dal 1° gennaio 2025.
Questa misura, nata per rafforzare l'autonomia e il supporto domiciliare delle persone anziane non autosufficienti, si affianca alla tradizionale indennità di accompagnamento, potenziandone il supporto economico fino a un totale di 1.392,02 euro mensili. Nei paragrafi seguenti, analizzeremo le recenti modifiche e le procedure attuali per ottenere queste prestazioni.
L'indennità di accompagnamento può essere richiesta dalle famiglie con membri totalmente invalidi o mutilati, ma anche dalle singole persone a cui viene accertata la condizione di non autosufficienza.
Le persone che non possono camminare autonomamente o non riescono a compiere le azioni quotidiane senza il supporto di un assistente hanno diritto a un contributo economico mensile. Si tratta di un diritto assistenziale riconosciuto dall’INPS a tutti i cittadini residenti in Italia, indipendentemente dal reddito annuo o dall’età del richiedente.
Per accedere all’indennità di accompagnamento, l’INPS richiede una domanda corredata dal verbale medico della Commissione ASL, che attesti:
Sono inoltre richiesti la cittadinanza italiana (o, per gli stranieri, l'iscrizione anagrafica o un permesso di soggiorno di almeno un anno) e la residenza stabile in Italia.
Per l’anno in corso, e comunque fino al 31 dicembre 2025, l'importo dell'indennità è pari a 542,02 euro, erogati per 12 mensilità senza tredicesima.
Il pagamento decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda o dalla data indicata nel verbale di riconoscimento.
L’INPS sospende l’erogazione solo in caso di ricovero a totale carico dello Stato per più di 29 giorni o in caso di morte del beneficiario. La prestazione non è reversibile agli eredi.
Sì. L'indennità è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, e con la titolarità di una patente speciale.
Tuttavia, è incompatibile con altre misure simili riconosciute a titolo di invalidità derivanti da cause di guerra, lavoro o servizio.
L’INPS specifica che la prestazione è cumulabile con l'indennità di comunicazione o con l'indennità di accompagnamento per ciechi assoluti, purché siano attribuite per diverse minorazioni.
La domanda può essere presentata solo dopo che la condizione di non autosufficienza o di invalidità grave sia stata riconosciuta dalla commissione medico-legale (ASL – INPS) ed emerga dal verbale ufficiale.
Novità 2025: in alcune province (Catanzaro, Frosinone, Salerno, Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Sassari e Trieste) la domanda può essere inviata direttamente tramite il medico certificatore, che trasmette il certificato introduttivo all'INPS tramite i servizi telematici, eliminando la prassi amministrativa separata.
La procedura sarà estesa ad altre 11 province dal 30 settembre 2025: Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Trento e Aosta.
Per tutte le altre province, resta obbligatoria la procedura standard fino al 31 dicembre 2026: trasmissione telematica della domanda all'INPS con allegato il certificato medico. La domanda può essere inviata tramite SPID, CIE, CNS o avvalendosi dei servizi di un patronato.
Dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026 è attiva la Prestazione Universale per gli anziani fragili non autosufficienti.
Gli anziani con 80 anni o più e un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro, già beneficiari dell'indennità di accompagnamento, hanno diritto a questa prestazione aggiuntiva.
Il bonus anziani integra l'indennità di accompagnamento, componendo una quota fissa e una quota integrativa, nota come “assegno di assistenza”.
Secondo il messaggio INPS n. 949 del 18 marzo 2025, la Prestazione Universale si compone di:
Il beneficiario riceve quindi un totale di 1.392,02 euro mensili, utilizzabili per il pagamento di assistenti familiari o servizi di cura forniti da imprese e professionisti qualificati.
Eventuali errori nella destinazione della quota integrativa, il superamento del limite ISEE o la cessazione del diritto all'indennità di accompagnamento comportano la decadenza dal beneficio.