Sarebbe totalmente capace di intendere e di volere - secondo gli esperti che l'hanno visitata su disposizione dei giudici d'Appello - Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, abbandonandola sola in casa per quasi sette giorni. Era il luglio 2022. La posizione della donna, già condannata all'ergastolo in primo grado, si aggrava ora ulteriormente.
Alla nuova perizia - a lungo richiesta dalla difesa, convinta che al momento dei fatti Pifferi non fosse in grado di intendere e di volere - i professori Nadia Bolognini e Stefano Benzoni, guidati dallo psichiatra Giacomo Francesco Filippini, hanno lavorato per circa sei mesi.
L'obiettivo era appunto accertare una volta per tutte se la 40enne fosse affetta da patalogie psichiatriche o da alterazioni cliniche della sfera cognitiva tali da influenzarne o annientarne la capacità di agire. Migliaia le pagine che - tra colloqui, test e conclusioni - compongono il documento.
Da cui emerge, alla fine, una valutazione netta. La stessa a cui, diversi psichiatri, erano già arrivati in primo grado: nonostante un disturbo in età infantile certificato, Pifferi sarebbe stata pienamente capace di intendere e di volere quando, nel luglio 2022, lasciò Diana da sola a casa in tre diverse occasioni, fino al tragico epilogo.
La conferma della piena capacità complica la posizione della difesa, che puntava a dimostrare il contrario, e fa aumentare le possibilità che per la donna venga confermato l'ergastolo senza attenuanti.
La discussione è prevista per il 24 settembre. In quell'occasione, la Corte d'Assise d'Appello di Milano dovrà valutare attentamente tutti gli elementi; accanto agli esperti da essa nominati, saranno presenti anche i consulenti delle parti.
Il confronto tecnico e giuridico si preannuncia serrato. Poi, entro fine ottobre, potrebbe arrivare l'atteso verdetto. Anche se - dopo gli ultimi sviluppi - c'è chi fatica a pensare che possano esserci sorprese.
In alto, una puntata della trasmissione "Incidente probatorio - Cronache d'estate" dedicata al caso di Alessia Pifferi, andata in onda su Canale 122 - Fatti di Nera. Nel frattempo, la perizia sulla donna è stata portata a termine e i risultati depositati.
Pifferi è accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia, abbandonandola in casa per quasi una settimana mentre era in vacanza con il compagno. All'uomo, che frequentava da poco, aveva detto di aver affidato la piccola ai familiari, che a loro volta credevano che Diana fosse con la madre.
Quando tornò, per lei non c'era già più nulla da fare. Il suo corpicino era adagiato - senza vita - nello stesso lettino da campeggio in cui era stata lasciata, con un solo biberon di latte e di acqua. L'autopsia ha stabilito che morì di fame e sete.
Oltre al processo principale, che vede indagata la 40enne, è tuttora aperto un secondo filone giudiziario noto come "caso Pifferi bis", che coinvolge l'avvocata della donna, Alessia Pontenani, il suo consulente di parte e alcune psicologhe del carcere San Vittore.
Le accuse sono di falso e favoreggiamento personale e si basano sulla presunta manipolazione, da parte degli "addetti ai lavori", di documenti e test psicometrici, tra cui il famoso test Wais, utilizzato per valutare il quoziente intellettivo della donna.
In pratica, il sospetto è che la difesa abbia voluto far apparire Pifferi meno lucida, per consentirne l'accesso ad attenuanti. Le indagini hanno portato a una richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati. L'udienza preliminare è stata fissata per l'11 settembre. Si aspettano sviluppi.Qui, intanto, parliamo di alcuni audio inediti di Pifferi.