Settembre non è solo il mese del rientro dalle ferie. Per milioni di famiglie italiane coincide con il caro scuola, una voce di spesa che anche nel 2025 supera in media i 700 euro per studente.
Aumenti contenuti, pari all’1,7% rispetto al 2024, ma che vanno ad aggiungersi a bollette, alimentari e mutui. In questo scenario, ogni strategia di risparmio diventa preziosa, soprattutto sul fronte dei libri scolastici, che restano la quota più gravosa.
Alle medie il corredo dei testi obbligatori oscilla tra i 320 e i 380 euro, mentre alle superiori la cifra sale fino a 540 euro. Sommando i dizionari e la cartoleria, si arriva facilmente a 1.000 euro. Per le famiglie con due figli la spesa si raddoppia, trasformando settembre in una vera prova di tenuta finanziaria.
I libri scolastici sono il capitolo più oneroso. I tetti ministeriali fissati per legge non sempre vengono rispettati: le nuove adozioni, le edizioni aggiornate e i pacchetti di più volumi spingono il conto oltre le soglie teoriche. Molti genitori si trovano così costretti a comprare libri nuovi, con poche possibilità di riutilizzare quelli dei fratelli maggiori.
Quest’anno la spesa media per testi e due dizionari è intorno ai 537 euro, un calo rispetto al 2024, ma ancora troppo alto per chi ha un reddito medio-basso. La questione è strutturale e spinge le famiglie a cercare soluzioni alternative.
Non c'è però da disperare se si vuole risparmiare qualche euro sulla spesa. Fortunatamente, esistono delle alternative che, se sfruttate in tempo, consentono di ammortizzare il caro scuola.
Il canale dell’usato resta la strada più efficace per abbattere i costi. Le librerie specializzate garantiscono testi controllati e sconti fino al 50%. È un mercato consolidato, che ogni settembre registra lunghe file di genitori in cerca di volumi in buono stato.
Accanto a questo sistema, negli ultimi anni si sono moltiplicati i gruppi sui social network. Qui l’incontro avviene direttamente tra famiglie: chi ha terminato un anno scolastico rivende i propri libri a chi si appresta a iniziarlo. Una dinamica che consente risparmi anche superiori, soprattutto perché elimina i ricarichi dei rivenditori.
La tecnologia, poi, ha reso il processo ancora più rapido. Alcune applicazioni consentono di cercare un libro inserendo il codice ISBN e di confrontare le offerte disponibili in zona. In pochi minuti è possibile verificare chi vende, a quale prezzo e in quali condizioni.
Per rimanere in tema usato, vi consigliamo la visione della guida a cura del canale YouTube di icaroplay per capire come scegliere libri di seconda mano, dove acquistarli e quanto si può risparmiare.
L’adozione delle edizioni digitali procede lentamente, ma dove possibile rappresenta un vantaggio concreto. Gli e-book possono costare fino al 20% in meno rispetto al cartaceo e riducono il peso nello zaino. Alcune scuole stanno sperimentando soluzioni miste, con parte dei testi su tablet e parte su carta.
Si affaccia all'orizzonte anche il modello del noleggio. In cambio di una quota ridotta, le famiglie ricevono i volumi per l’anno scolastico e li restituiscono a fine corso. È una formula già diffusa nel mondo universitario e che potrebbe presto guadagnare spazio anche alle superiori.
Sul fronte degli aiuti, la Legge di Bilancio 2025 ha confermato la detrazione del 19% sulle spese scolastiche fino a 1.000 euro per figlio, con un recupero massimo di 190 euro. Non è legata all’ISEE e riguarda sia i libri sia altri costi come trasporto o mensa.
Restano attivi i bonus regionali per i libri, legati al reddito familiare. Nel Lazio, in Emilia-Romagna e in Piemonte i contributi oscillano tra i 100 e i 250 euro, mentre in Sardegna viene riconosciuto un sostegno fino a 250 euro per gli studenti del primo anno di medie e superiori. Le scadenze per la presentazione delle domande variano da settembre a ottobre, e conviene monitorare i siti dei Comuni per non perdere le finestre utili.
Accanto a queste misure pubbliche, esistono iniziative private come quella della Fondazione Enasarco, che eroga fino a 800 euro alle famiglie degli iscritti, o la Carta Cultura Giovani, che offre 500 euro ai diciottenni con ISEE fino a 35.000 euro, spendibili anche per i testi scolastici.
Risparmiare, però, non significa rinunciare alla qualità. Alcune strategie pratiche possono alleggerire il peso del caro scuola:
Il canale di acquisto fa la differenza se si vuole abbattere il caro scuola. Ecco perché è importante capire dove acquistare i libri e i materiale scolastico per risparmiare.
Le librerie di quartiere offrono assistenza personalizzata, ma i prezzi restano vincolati. Gli e-commerce, invece, permettono di approfittare di sconti stagionali, promozioni e consegne rapide. Secondo le rilevazioni, comprare online porta un risparmio medio del 20% sul materiale scolastico e di alcuni punti percentuali anche sui testi.
La grande distribuzione rimane competitiva per quaderni, penne e diari, con pacchi multipli che consentono di abbattere i costi unitari.
Nonostante tutte le strategie di risparmio, alcune famiglie non riescono a coprire la spesa senza ricorrere al credito. Nel 2025 i prestiti personali per spese scolastiche hanno superato i 370 milioni di euro, con un importo medio vicino ai 7.000 euro. Un dato che riflette le difficoltà crescenti e sottolinea l’urgenza di politiche di sostegno più ampie.
Il ricorso al prestito dovrebbe restare l’ultima opzione. Prima di arrivare a questa scelta è fondamentale sfruttare tutte le soluzioni disponibili: libri usati, e-book, bonus regionali, detrazioni fiscali e una gestione più attenta del materiale scolastico.