Nel 2025 tornano - e in parte si rafforzano - gli incentivi per le imprese che assumono nuovo personale. Tra sgravi contributivi e agevolazioni fiscali, il pacchetto di misure a sostegno dell’occupazione punta a favorire l’inserimento di categorie fragili nel mercato del lavoro: giovani senza precedenti contratti stabili, donne disoccupate, over 50 e persone con disabilità.
Il sistema di bonus, però, è complesso e stratificato: le regole cambiano in base al tipo di contratto, al profilo del lavoratore e alla sede dell’azienda. In alcune aree del Paese, infatti, sono previsti incentivi aggiuntivi o condizioni più vantaggiose, con l’obiettivo di ridurre i divari occupazionali e territoriali.
Orientarsi tra le diverse misure attive non è semplice. Ecco quindi una panoramica chiara e aggiornata dei principali bonus assunzioni previsti per il 2025.
Il 2025 si apre con un quadro di incentivi all’assunzione particolarmente vantaggioso per le imprese.
Grazie alle misure introdotte dal Decreto e confermate dalla Legge di Bilancio 2025, il costo del lavoro può essere significativamente ridotto per chi sceglie di rafforzare l’organico in modo stabile.
Il pacchetto di agevolazioni è ampio e articolato, e punta a incentivare l’inserimento lavorativo di giovani, donne, disoccupati, over 50 e categorie fragili, con particolare attenzione alle assunzioni effettuate nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno.
Per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni, il legislatore ha previsto due misure distinte:
Entrambi i bonus si applicano alle assunzioni effettuate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, secondo quanto stabilito dal decreto attuativo.
Per accedere agli sgravi, le aziende devono presentare domanda attraverso il Portale delle Agevolazioni dell’Inps.
Le modalità operative sono definite nella circolare n. 90 del 12 maggio 2025, che specifica requisiti, condizioni e procedura da seguire.
Tra le misure confermate figura anche l’incentivo per l’assunzione di donne in condizione di svantaggio. Il beneficio consiste in un esonero totale dei contributi previdenziali (fino a 650 euro al mese per 24 mesi), applicabile nei seguenti casi:
Le aziende con sede in una delle otto regioni del Sud (Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo) possono beneficiare di incentivi maggiorati.
Oltre al bonus assunzioni generalizzato (fino a 650 euro al mese), è attiva un’ulteriore misura per le imprese fino a 10 dipendenti che assumono over 35 disoccupati di lungo corso: in questo caso, lo sgravio contributivo dura due anni.
Un'ulteriore agevolazione è destinata alle aziende che ottengono la certificazione di parità di genere: in questo caso è previsto uno sgravio dell’1% sui contributi, fino a un massimo di 50.000 euro annui. Una misura che premia le politiche aziendali più inclusive.
Tra le misure più interessanti per il 2025 c’è la proroga del cosiddetto “Superbonus assunzioni”, attivo fino al 2027. Il meccanismo consente una maggiorazione fiscale sul costo del lavoro deducibile:
In termini pratici, per ogni 100 euro di costo del lavoro, l’azienda può portarne in deduzione 120 o 130, abbattendo la base imponibile e riducendo il carico fiscale.
Il nuovo sistema di incentivi rappresenta una leva strategica per le imprese che intendono crescere e investire sul capitale umano. Oltre al vantaggio economico immediato, i bonus permettono di migliorare la struttura occupazionale aziendale, inserendo risorse stabili e qualificate.
Conoscere a fondo i requisiti e le scadenze delle agevolazioni è oggi più che mai fondamentale. Chi saprà muoversi con attenzione nel nuovo quadro normativo potrà trarne benefici significativi, sia sul piano fiscale che sul fronte della competitività.