Il Bonus auto 2025 torna al centro del dibattito politico ed economico, con una partenza che si preannuncia però più lenta del previsto. I
l pacchetto di agevolazioni, dal valore complessivo di 600 milioni di euro, avrebbe dovuto essere operativo entro fine settembre. Tuttavia, il via libera rischia di slittare di un mese, massimo un mese e mezzo, a causa della revisione delle mappe di pendolarismo da parte dell’Istat.
L’obiettivo rimane chiaro: stimolare l’acquisto di circa 39 mila veicoli a zero emissioni entro giugno 2026, dando così respiro a un mercato che continua a mostrare segnali di debolezza.
Ma chi potrà davvero beneficiare del nuovo Bonus auto? Quali sono le condizioni fissate dal governo? E come cambieranno le immatricolazioni nel settore automobilistico italiano?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo al video YouTube di HDMotoriTV sull'argomento.
Il governo ha messo a disposizione 597 milioni di euro, destinati principalmente alla sostituzione di veicoli inquinanti con nuove auto elettriche. Il meccanismo di accesso agli incentivi sarà semplice: il contributo verrà erogato direttamente sotto forma di sconto in fase di acquisto, senza passaggi intermedi. Tuttavia, il beneficio non sarà cumulabile con altri aiuti già previsti.
Potranno richiedere il Bonus auto soltanto i residenti delle cosiddette aree urbane funzionali. Parliamo dunque di città con oltre 50.000 abitanti e delle zone di pendolarismo ad esse collegate. La misura sarà inoltre aperta alle microimprese, con condizioni dedicate al comparto dei veicoli commerciali elettrici.
Per quanto riguarda i cittadini privati, l’entità dello sconto varierà in base al reddito ISEE. Chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro potrà ottenere fino a 11.000 euro di contributo. Con un reddito compreso tra 30.000 e 40.000 euro lo sconto scenderà a 9.000 euro. Sopra la soglia dei 40.000 euro non sarà invece possibile accedere al beneficio.
Le microimprese potranno invece fruire di un doppio incentivo per l’acquisto di due veicoli commerciali elettrici a emissioni zero destinati al trasporto merci. In questo caso, il contributo coprirà il 30% del valore del mezzo, fino a un massimo di 20.000 euro al netto dell’Iva.
Il processo di richiesta passerà attraverso una piattaforma digitale sviluppata da Sogei per conto del Ministero dell’Economia, ancora in fase di implementazione.
La partenza del Bonus auto non sarà immediata. Il nodo principale riguarda le mappe di pendolarismo elaborate dall’Istat, fondamentali per definire con precisione le aree in cui sarà possibile accedere agli sconti.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che l’esecutivo è pronto ad agire. Se le modifiche alle mappe saranno minime, il governo potrebbe decidere di procedere con la versione già disponibile, senza attendere ulteriori elaborazioni. In tal caso, gli incentivi potrebbero diventare operativi entro fine ottobre o al massimo dall’inizio di novembre.
Il ritardo, seppur contenuto, rischia di pesare su un settore già in difficoltà. Nei primi otto mesi del 2025, infatti, le immatricolazioni sono diminuite di 40.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2024, segnando un calo del 3,7%. Se confrontiamo i dati con il 2019, la contrazione raggiunge addirittura il 21,5%.
Il settore automobilistico attraversa una fase complessa. Secondo i dati dell’Unrae, ad agosto 2025 le immatricolazioni si sono fermate a 67.272 unità, in calo del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 15,7% rispetto al 2023.
I veicoli elettrici rappresentano oggi il 4,9% delle vendite mensili, una percentuale stabile rispetto a luglio ma superiore al 3,7% registrato nello stesso mese del 2024.
Le auto ibride plug-in hanno mostrato invece una crescita significativa, passando dal 3,5% di agosto 2024 al 7,1% del 2025, pur rimanendo al di sotto del 7,5% toccato a luglio.
Complessivamente, i veicoli a ricarica elettrica hanno raggiunto una quota del 12% del mercato, leggermente inferiore al 12,4% del mese precedente. Dati che confermano la difficoltà strutturale del comparto e l’urgenza di misure capaci di accelerare il ricambio del parco circolante.
In questo scenario, il Bonus auto rappresenta una leva strategica per sostenere la domanda e favorire la transizione verso una mobilità sostenibile. Se applicato senza ulteriori ritardi, l’incentivo potrebbe effettivamente stimolare le vendite di veicoli green, aiutando al tempo stesso a ridurre le emissioni nelle grandi aree urbane.