"Il lago della vendetta", noto in Francia come "La Fulgurée", ha catturato subito l’attenzione del pubblico televisivo con la sua trama avvincente e i colpi di scena mozzafiato. Diretto da Didier Bivel, la pellicola è stata trasmessa su France 3 il 14 maggio 2024.
Il film racconta la tragica vicenda di un gruppo di persone colpite da un fulmine durante un matrimonio nei Monts Dore, in Alvernia, e delle conseguenze psicologiche e misteriose di quell’evento. Tra ipermnesia, scomparsi e morti improvvise, lo spettatore viene trascinato in un thriller che fonde paura, suspense e atmosfere naturali mozzafiato.
Le riprese si sono svolte tra il 27 ottobre e il 22 novembre 2023 sulle rive del Lago di Guéry, immerso nei Monts Dore, regione Alvernia-Rodano-Alpi. Il periodo autunnale ha reso il set una vera sfida per cast e troupe: freddo, vento, pioggia, grandine e persino neve hanno complicato il lavoro.
Pierre Perrier, uno degli attori, ha raccontato: "Abbiamo avuto molta pioggia, temporali, grandine, condizioni difficili alle quali abbiamo dovuto adattarci. Abbiamo persino avuto la neve, che in alcuni momenti ci ha costretti a sospendere le riprese". Camille Claris, interprete di Lucie, ha aggiunto:
La scenografia naturale del lago e delle montagne circostanti ha aggiunto una tensione palpabile al film, rendendo ogni scena di suspense ancora più intensa. L’atmosfera autentica del luogo ha contribuito a creare l’ambientazione perfetta per un thriller che gioca con paure primordiali e segreti umani.
Il film gioca sul contrasto tra la bellezza naturale del Lago di Guéry e la tragedia che vi si svolge. Il lago calmo e i panorami montani fanno da sfondo a eventi drammatici, aumentando il senso di isolamento e vulnerabilità.
L’uso sapiente di temporali, fulmini e nebbia accentua la suspense, mentre il pubblico viene trascinato in una spirale di mistero e paura. Ogni dettaglio diventa significativo grazie all’ipermnesia di Lucie, trasformando la memoria in uno strumento narrativo e psicologico potente.
La storia parte in maniera idilliaca: Lucie e Samuel Carrera celebrano il loro matrimonio sulla riva del Lago di Guéry, circondati da amici e parenti. Il fotografo David Dorval invita tutti a posare sui prati circostanti quando un temporale improvviso si abbatte sul gruppo. Il fulmine colpisce l’albero sotto il quale si sono rifugiati, uccidendo Samuel e ferendo gli altri.
Due anni dopo, Lucie vive a Clermont-Ferrand, traumatizzata dall’evento e con una paura ossessiva dei temporali. Lavora part-time per l’Office national des forêts e sviluppa un’incredibile ipermnesia, che le permette di ricordare ogni dettaglio della tragedia.
Quando Félix Guyon, proprietario della locanda, e sua sorella Irène la invitano a un incontro con gli altri sopravvissuti, Lucie si ritrova di nuovo a confrontarsi con il passato. Le cose peggiorano con la scomparsa di Nouria e la morte misteriosa di Marta, fino alla scoperta di dettagli inquietanti legati alla casa e alle abitudini dei sopravvissuti.
Il colpo di scena arriva grazie all’ipermnesia di Lucie, che diventa la chiave per risolvere il mistero. Con il comandante Julien Eider, la protagonista scopre che l’assassino non è un estraneo, ma uno dei sopravvissuti al fulmine.
Il trauma condiviso ha trasformato una persona del gruppo in un giustiziere distorto, convinto di "ripulire" ciò che era sopravvissuto all’incidente. Le morti non sono frutto di vendetta paranormale, ma dell’effetto devastante del dolore e del risentimento mai elaborato. L’arresto del colpevole chiude il cerchio, ma lascia un senso di inquietudine: le ferite emotive di eventi estremi non si rimarginano mai del tutto.
Il film vede Camille Claris nei panni di Lucie, Pierre Perrier come Félix Guyon e altri attori francesi che completano il gruppo dei sopravvissuti. Il fotografo David Dorval e la moglie di Félix, Marta, sono figure chiave per lo sviluppo della trama.
La chimica tra i personaggi, unita a un forte lavoro di sceneggiatura di Sylviane Corgiat e Bruno Lecigne, rende ogni scena credibile e coinvolgente. La regia di Didier Bivel valorizza le interpretazioni degli attori, alternando momenti di silenziosa tensione a sequenze di panico e paura improvvisa.