08 Sep, 2025 - 17:01

"Il patto dei lupi", come finisce e dove è stato girato? Il significato del finale del film

"Il patto dei lupi", come finisce e dove è stato girato? Il significato del finale del film

Dove finisce la leggenda e inizia la follia dell’uomo? Ce lo spiega "Il patto dei lupi", il film del 2001 di Christophe Gans che ha tentato di mettere insieme la storia francese del Settecento, una buona dose di intrighi, politica e superstizioni.

Una pellicola che potremmo definire d'avventura, fantasy, thriller, con un pizzico di horror storico che ci regala grandi emozioni in compagnia di Samuel Le Bihan nei panni del cavaliere Grégoire de Fronsac, Mark Dacascos nel ruolo dell’irochese Mani, Vincent Cassel nei panni di Jean-François de Morangias, e poi Monica Bellucci ed Émilie Dequenne a completare il cast.

La trama ci catapulta nel 1764, precisamente nella regione francese di Gévaudan, dove una bestia misteriosa semina il terrore tra gli abitanti a causa di inspiegabili e improvvisi attacchi mortali.
Il panico arriva fino a corte, dove risiede Luigi XV che ingaggia in missione il cavaliere e naturalista Fronsac, affiancato dal fedele Mani. L'obiettivo è quello di indagare su queste vicende, scovare la creatura e fermarla una volta per tutte. Come finirà quest'avventura?

Ecco il trailer del film:

Dove è stato girato "Il patto dei lupi"?

Il film "Il patto dei lupi", come si intuisce dall'ambientazione che vediamo sullo schermo, dai nomi dei personaggi e dai riferimenti nella trama, è stato girato in Francia.

In particolare, ecco l'elenco delle principali location:

  • Château de Roquetaillade, un castello situato a Mazères nel dipartimento della Gironda
  • Diverse località rurali e boschive della regione del Gévaudan, dove si ambienta la storia della Bestia
  • Alcune scene sono state girate in altri luoghi storici e naturali della Francia per ricreare l'atmosfera settecentesca.

"Il patto dei lupi", come finisce e dove è stato girato?

Alla fine del film "Il patto dei lupi" troviamo una grande rivelazione: la famosa bestia che tanto terrorizzava tutti era un leone e non un mostro leggendario. A portarlo dall'Africa è stato Jean-François de Morangias, il misterioso fratello della nobile Marianne.
Lo avevano addestrato e praticamente trasformato in un'arma. A guidarlo, una società segreta capeggiata dal prete Sardis, il cui intento era predominare e schiacciare con la violenza l'Illuminismo.

Assistiamo poi all'ennesimo conflitto: Grégoire de Fronsac combatte contro Jean-François, lo uccide e poco dopo capisce che la Bestia in realtà è la vera vittima. Alla fine, decide di chiudere il cerchio di questa follia uccidendo anche il leone.
Nel frattempo, Marianne, che era ferita gravemente, viene salvata e sale su una nave insieme a Grégoire. Il marchese d’Apcher, poco prima della sua esecuzione nel pieno della Rivoluzione francese, scrive le sue memorie.

Il significato del finale

Nel finale vediamo un manifesto: la ragione che trionfa sulla superstizione e sul fanatismo. Assistiamo alla risoluzione del mistero.

La tanto temuta Bestia non era una creatura demoniaca, ma una addestrata dai potenti, usata come macchina da guerra per mantenere il controllo con la violenza e la paura. Il fatto che muoia, per quanto triste, rappresenta una liberazione dall'ignoranza, l'abuso e la tirannia.
Tra sangue e segreti resta viva la speranza. Il fatto che sopravvivano Fronsac e Marianne lascia ben sperare nella redenzione e nel futuro. E, come sempre, la lezione si rivela la stessa: si possono inventare mille leggende, ma la vera Bestia resta l'uomo.

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